Articoli marcati con tag ‘Stefania Lombardi’
Visualizzare Amleto, eredità occidentale e destino collettivo (di Stefania Lombardi)
La visualizzazione creativa è quello strumento che, tramite l’uso dell’immaginazione, si usa per ricreare specifici comportamenti o eventi che potrebbero succedere nella vita della persona. Per esempio un giocatore di tennis può visualizzare il lancio perfetto.
Si tratta, infatti, di una pratica molto utilizzata nell’allenamento degli atleti anche dopo periodi di forzata inattività. Spesso, però, ci si dimentica di quanto sia utile tale prassi anche e soprattutto nella vita quotidiana per raggiungere le nostre mete, i nostri obiettivi, per terminare un lavoro importante nel modo migliore.
E se tutto questo fosse già stato fatto in ambito letterario?
Mi viene in mente l’opera teatrale “Amleto” di Shakespeare del cui testo consiglio vivamente la lettura a chi non l’avesse ancora effettuata e la cui rilettura per chi avesse già letto il testo da tempo non può che aprire sempre nuovi orizzonti e spunti di riflessione.
Storia in breve: classica uccisione a fini di potere; Claudio, il fratello malvagio, uccide il re Amleto, padre del principe Amleto (sì, hanno lo stesso nome). Obiettivo? La corona in primis ma anche ottenere la mano della regina non sarebbe male come risultato giacché, in questa maniera, si potrebbe mettere a tacere una probabile accusatrice; e poi ci Leggi il resto di questo articolo »
Terremoto in Giappone e nucleare: parla la scienza o la superstizione? (di Stefania Lombardi)
Luci e ombre del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’analisi sul nucleare.
Perché riguarda tutti noi? Cosa ha a che fare con le censure?
Quest’estate, come previsto dal decreto di riordino Gelmini, il CNR ha accusato forti mutilazioni. Le più importanti:
- le forti limitazioni introdotte all’autonomia scientifica dell’Ente;
- l’assenza nel Consiglio di Amministrazione di rappresentanti della comunità scientifica interna;
- la concentrazione di tutto il potere gestionale (amministrativo e scientifico) nella figura del Direttore Generale che, a differenza del Presidente, non deve soddisfare requisiti di alta qualificazione scientifica e sarebbe di nomina ministeriale;
- la mancanza di una visione strategica di sviluppo dell’Ente in grado di promuovere la valorizzazione e il reclutamento delle risorse umane;
- Infine, ancora una volta, la completa indifferenza ai principi sanciti dalla Carta Europea dei Ricercatori. Leggi il resto di questo articolo »
Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (di Stefania Lombardi)
Solita ballata di coppie in crisi; cosa c’è di nuovo? Una firma d’autore e di garanzia: quella di Woody Allen.
Alfie e Helena, sono una coppia matura in crisi dopo ben 40 anni di matrimonio. Alfie (Anthony Hopkins) sente di voler ritrovare gli anni perduti e non si vuole arrendere al passare degli anni come fa, invece, sua moglie; per questo divorzia e sposa un’avvenente ragazza squillo di nome Charmaine, che, secondo il più classico dei clichè, è più interessata ai suoi soldi piuttosto che a prestazioni dopate da pillole di Viagra. Helena (Gemma Jones), ex moglie di Alfie, abbandonata nel momento della tarda età, dopo vari tentativi con molti psicologi, sceglie, infine, di perdere il legame con la realtà e affida Leggi il resto di questo articolo »
Il Giardino della felicità (“The Blue Bird”) di Stefania Lombardi
di George Cukor
anno di produzione: 1976
Periodo di feste. Periodo di sogni. Anche Scrooge o il Grinch lo riconoscerebbero. E allora, perché non ci concediamo un bel sogno?
Maurice Maeterlinck,di sogni se ne intende; egli è un autore drammatico, poeta e scrittore belga di lingua francese che un bel giorno decise di scrivere una meravigliosa favola per bambini, “L’uccellino Azzurro” (“L’Oiseau bleu“) e che fu poi rappresentata, per la prima volta, a Mosca nel 1908-1909.
Da quella fatidica data di rifacimenti ce ne sono stati a iosa in tutto il mondo; si ha memoria anche di un film con Shirley Temple nel 1940.
Il film che però meglio esprime la profondità e la ricchezza dei temi toccati dalla bella storia di Maeterlinck è quello di George Cukor del 1976. Leggi il resto di questo articolo »
Mario Monicelli: ti chiamerò sommo poeta, maestro, sognatore, rivoluzionario, genio (di Stefania Lombardi)
Ti chiamerò sommo poeta, maestro, sognatore, rivoluzionario, genio.
In due parole: Mario Monicelli.
Un pezzo di storia è volato via ma la storia resiste a ogni volo e la sua storia resta come pure vivido è il ricordo dei suoi magnifici film che hanno segnato un’epoca e una nazione.
In Toscana è intoccabile pietra miliare per i film di “Amici Miei” che narrano le vicende di un gruppo di amici spesso in partenza per le loro “zingarate” e che della “supercazzola” hanno fatto una maestra di vita.
Nonostante il clima goliardico e le gag esilaranti, in sottofondo si percepisce una velata tristezza per la condizione umana.
Il maestro sapeva mescolare humour e fantasia, comicità e tristezza come solo un grande può fare.
Dopo tutto, “cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione” (da “Amici Miei”, Atto I).
E per dirla con un suo personaggio, il “Marchese del Grillo”: “io sono io e voi non siete un c…o” (da “Il Marchese del Grillo”). Leggi il resto di questo articolo »
Internet Governance Forum, cosa significa e perchè è importante (di Stefania Lombardi)
La Governance di internet è il nostro tema + attuale e che ci riguarda + da vicino per tutelare l’unica democrazia veramente degna del nome, quella della rete.
“Internet ha reso più facile ottenere informazioni, entrare in contatto con il mondo e inviare articoli all’estero…Il governo può controllare la stampa e la televisione, ma non può controllare Internet…INTERNET E’ IL REGALO DI DIO ALLA CINA. E’ lo strumento migliore per consentire al popolo cinese di sconfiggere la schiavitù e lottare per la libertà (LIU XIAOBO)”.
Data la delicatezza del tema, preferisco continuare a usare ben + nobili parole altrui, ovvero quelle del giornalista Arturo Di Corinto, esperto di queste tematiche:
“La prima cosa da dire è che l’IGF con le sue articolazioni territoriali nazionali è necessario più che mai. La ripresa economica, la pace, lo sviluppo umano, hanno bisogno di Internet. E hanno bisogno di una Internet aperta, ubiqua e democratica.
Ma la rete, viceversa, ha bisogno di persone di buona volontà come quelle che si ritrovano all’IGF. Leggi il resto di questo articolo »
Stefania Lombardi: midiesis.it proposto al “Premio Raffaello”
Ho proposto il sito midiesis.it per il Premio Raffaello (insieme a Rita Gorgoni e Stefano Cardoselli come artisti italiani che fanno conoscere la nostra cultura negli States).
Motivi della proposta per la candidatura di Rocco d’Urso proposta da Stefania Lombardi:
“Il sito MIDIESIS da lui gestito e relativo alle caratteristiche tipiche della cultura e delle attività del suo paese di residenza si presenta come un eterno “brainstorming” d’idee dove ogni particolare e ogni aspetto culturale del paese è evidenziato e messo in luce. La valorizzazione e la tutela del patrimonio in questo sito sono espresse al massimo grado con l’ausilio di racconti del folklore, leggende e ricette tipiche. Riesce a esprimere un’intera collettività dando spazio ai singoli cittadini. Questo modo di fare è ben evidenziato dall’aspetto generale a “brainstorming” che rende l’idea del continuo movimento come ogni vera partecipazione dei cittadini dovrebbe fare. E’ anche un ottimo mediatore che da’ spazio alle idee più diverse nel rispetto delle libertà di ognuno.”
Stefania Lombardi
Link:
Stefania Lombardi: quella sedia a dondolo
Nevicava. Quell’anno la neve sembrava non voler proprio lasciare il paese e depositava quel manto bianco come inconfondibile marchio di una visita da lungo tempo attesa e la cui rimembranza doveva permanere per molto tempo nelle menti di noi bambini. Era una visita alquanto bizzarra per l’assolata puglia! Ogni movimento era poesia e ogni silenzio era esaltazione. Conservo il ricordo come un’istantanea di una macchina digitale. Ricordo quella sedia a dondolo, come dimenticarla!
Quella sedia aveva un nome, anzi, un proprietario, un amico più che abituale: era la sedia di mio padre. Sempre, da bambina, all’accostarsi della sera, appoggiata al cornicione della finestra, attendevo il sopraggiungere del dolce rumorio di una bici nota che mi portava una persona cara. Forse è per questa ragione che dopo la laurea, il lavoro, e il sopraggiungere degli anni, ancora amo concedermi il contemplativo trasporto a mezzo bici. La persona tanto attesa finalmente entrava in casa, salutava tutti con quel suo sorriso che scaldava l’anima e soleva sedersi proprio su quella sedia a dondolo. Mi sedevo sulle sue ginocchia e attendevo con ansia l’inizio del racconto serale. Fuori la neve, dentro l’immagine di un quadretto felice. Credevo davvero di vivere in uno di quei libri animati che possedevo da bambina, anzi, più verosimilmente, mi sentivo dentro quelle famiglie a cui gli spot televisivi ci hanno da tempo abituato imponendo al mondo intero il loro concetto di famiglia ideale.-“Papà mi racconti una storia”? Quante volte l’avrò ripetuto…. Chissà se le storie che non si stancava mai di raccontarmi erano frutto della sua inesauribile fantasia oppure mi faceva sfoggio e regalo di antichi racconti pugliesi mai registrati, mai scritti e che affidavano al solo racconto orale e al ricordo nostalgico la loro stessa sopravvivenza…. Le storie sembravano uscire dalle fiabe di Esopo con animali antropomorfi per protagonisti. Adoravo, fra tutte, le storie di compare lupo e comare volpe… -“…allora, papà, che fanno questa volta compare lupo e comare volpe?”La sua voce che mi riempiva la testa di bambina cominciava: “Nevicava. Compare lupo e comare volpe dovevano recarsi a una festa molto importante. La via era impervia e la strada da fare era parecchia ma loro mai avevano disatteso una festa. Compare lupo affrontò il gelo, la strada e la neve e arrivò alla festa stremato. Comare volpe trovò il modo di farsi accompagnare…”_”…e poi?”, solevo interrompere io, come sempre.-“…..e poi si divertirono, bevettero e si riscaldarono. Furono molto contenti di esserci andati. Fuori continuava a nevicare e i problemi cominciarono sulla via del ritorno. Compare lupo e comare volpe si avviarono assieme ma compare lupo, che già era esausto per il precedente tragitto, proprio non ce la faceva a proseguire. Stremato dalla stanchezza cadde e si ruppe una gamba. Il poveretto chiese a compare volpe di aiutarlo a proseguire perché con quella gamba rotta sotto la tormenta di neve proprio non ce la faceva….. Comare volpe disse che lo avrebbe aiutato ma che avrebbe cercato un medicamento in un casolare che aveva avvistato in lontananza. Compare lupo era davvero contento di avere un amico così fidato. Peccato che comare volpe proprio non voleva saperne di faticare, amicizia o meno. Si recò al casolare al solo scopo di prendere tempo e inventare una scusa. Nel casolare, probabile deposito di un contadino, trovò una forma di ricotta e subito gli venne un’idea. Con la tormenta di neve la visibilità era ridotta e compare lupo non era certo noto per essere una cima…. Comare volpe tornò da compare lupo con la ricotta piazzata sul capo e lamentando anch’egli una brutta caduta avuta mentre cercava aiuto per il lupo e a causa della quale gli era schizzato via il cervello dalla testa. Probabilmente qualcun altro avrebbe capito che una ricotta non poteva essere un cervello ma compare lupo ci cascò in pieno. Amareggiato per l’accaduto e sentendosi anche un po’ in colpa, il lupo, che era un cuor d’oro, si offrì di portare l’amico in collo fino a casa nonostante soffrisse per la propria gamba rotta. La volpe, tutta contenta, cantava e ripeteva: “Gente, ammirate il fatto strano: il rotto porta il sano; il rotto porta il sano!”Il lupo chiedeva il motivo per quello strano ritornello ma la volpe motivava che ormai sconnesso era il suo cervello e ripeteva cose senza senso. Arrivarono a casa della volpe che subito incise sulla sua porta: “Questa sera, guarda strano, il rotto ha portato in collo il sano”.Il lupo non ce la fece ad arrivare a casa perché spirò nella neve ma aveva sul volto l’espressione soddisfatta di chi ha compiuto una buona azione”.La morale che la bontà non paga, raccontata da un uomo d’inverosimile buon cuore, aveva un retrogusto ironico che sin da bambina percepivo in pieno, e sembrava che la raccontasse a se stesso per esorcizzare qualcosa di una vita fatta di stenti ma comunque felice per quanto ne abbia memoria. Forse il lupo ha continuato per la sua strada perché aveva un ideale, vero o falso che fosse ed è morto felice di essere rimasto fedele a se stesso. Non so perché fra le storie che mio padre soleva raccontarmi, è questa che continua a martellare prepotentemente la mia memoria. Forse, perché anche questa storia porta con sé il suo marchio, è una parte di mio padre, è una sua emanazione…. E’ qualcosa che, al tempo stesso, urla prepotentemente ma in maniera sommessa: “Non dimenticarmi”!Nevicava. Quella rara nevicata nel sud Italia e quella persona amata sono ancora qui, li vedo ancora, con gli occhi nostalgici della memoria. Non l’ho mai dimenticato.
Stefania Lombardi
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