Articoli marcati con tag ‘memoria’
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 28^ parte
LA TARICATA
Le parole e i ricordi sono per me come le ciliegie, una tira l’altra. Mi succede anche in questo momento.
Leggo la parola dialettale taricata ( radice ) e, automaticamente, mi torna in mente la parola Leggi il resto di questo articolo »
Medaglia d’Onore alla Memoria di Giuseppe De Fazio
Anteprima martedì 26 gennaio alle 10 sulla pagina Facebook e Canale YouTube di “Nova Network – San Michele Salentino” con “Vi racconto mio nonno”: in studio Giuseppe Argentiero (nipote di Giuseppe De Fazio), Rosalia Fumarola, assessora alla Cultura, intervistati da Fabrizio Barletta.
Mercoledì 27 gennaio Alle ore 10, nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, alla presenza delle autorità civili e militari sarà celebrato il “Giorno della Memoria”, in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani.
La manifestazione, che ha lo scopo di mantenere viva la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese, sarà arricchita dall’intervento del rappresentante della Consulta degli studenti, dopo i saluti del presidente della provincia, Riccardo Rossi e del prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni. Per l’occasione, inoltre, sarò proiettato un video sulla storia degli internati militari italiani.
Nel corso della cerimonia saranno consegnate quattro “Medaglie d’Onore” tra le quali quella alla memoria di Giuseppe De Fazio, di San Michele Salentino, soldato dell’Esercito italiano sopravvissuto alla cattura ed alla successiva deportazione in un campo di concentramento in Serbia.
Nato a Ceglie Messapico il 9 dicembre del 1923, Giuseppe De Fazio venne chiamato alle armi il 13 gennaio del 1943 e inquadrato nel 10º reggimento fanteria “Regina” di Barletta.
Posto a difesa dell’isola greca di Kos, il 3 ottobre del 1943 i tedeschi invasero la stessa mettendo Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 27^ parte
GIORGIO LA PIRA
Giorgio La Pira, giurista, docente universitario, parlamentare, sindaco di Firenze, promotore instancabile di riunioni internazionali imperniate sul tema della pace e della civiltà cristiana e difensore dei diritti dei lavoratori, tenne uno dei suoi discorsi pubblici a San Vito dei Normanni Leggi il resto di questo articolo »
Oronzo Vitale, Aldo Torroni e…
Lino e Massimo Vitale, sfogliando l’album fotografico di famiglia, hanno trovato questa foto che condividono con noi.
Riconoscono in primo piano il loro padre Oronzo, poi Leggi il resto di questo articolo »
SANTA LUCIA (di Maria Grazia Chiese)
TIEMP DI FICH (di Sante Carriero)
La mia famiglia nei primi anni ’50 era composta come segue: mio padre “Vitucciu lu tianese” Carriero Vito, originario di Latiano, mia madre “Lina di Pizzittin” Apruzzi Giovanna poi i miei fratelli Pasquale, Donato, Palma e lo scrivente. Viveva con noi anche mio nonno materno “Santudd di Pizzittin” Apruzzi Sante originario di Ostuni, Leggi il resto di questo articolo »
TRACCE DI MEMORIA, l’e-Book di Maria Grazia Chiese
GHIACCË (di Edmondo Bellanova)
Tutto nasce dalle sollecitazioni che creano la lettura del “Mio Dizionario” del prof. Vincenzo Palmisano. Questa volta lo spunto mi è dato dalla splendida definizione del termine “ghiaccio”.
Mentre leggevo, i ricordi si rincorrevano, accavallavano; si mescolavano in immagini della mia fanciullezza e mi è piaciuto rivedermi nell’acquistare 10 lire di ghiaccio, a mezzodì di un’assolata giornata d’estate; correre, verso casa, in strade deserte, per evitare che quel pezzo di ghiaccio si sciogliesse prima d’essere sistemato nella brocca di vetro, dalla quale mescere acqua fresca.
Rivedo gli enormi blocchi, ricoperti da sacchi, che Jangelë dë li perë (Palmisano), custodiva nella sua buia rivendita di vino in via Dentice.
Ma “ghiaccio” mi ricorda anche le granite che gustavamo da Lorenzë di Martinuddë nel suo bar di Piazza Dante. Ghiaccio tritato, irrorato da coloratissime essenze che Lorenzo mesceva da bottiglie con elegantissimo beccuccio-distributore in metallo. Mentre ci si accaldava Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 26^ parte
ALFABETO SERPENTINO
Tutti sanno che Dacia Maraini è una delle scrittrici italiane più amate dai lettori. “Una signora dagli occhi azzurri come il cielo della città bianca”. Così intitolai un articolo sul mensile “Lo scudo”, dopo averla vista e ascoltata in un incontro con gli studenti del Liceo classico Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 25^ parte
RIFIUTI
Nel 1933 lo scrittore e giornalista toscano Bino Sanminiatelli fece un viaggio in Puglia e ne ricavò un lungo articolo, che fu pubblicato dal Corriere della Sera.
Il reportage metteva in luce il contrasto stridente tra la straordinaria bellezza dei monumenti e il degrado Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 24^ parte
MIDIESIS
Ogni mattina mia moglie apre la finestra “Midiesis”, io mi affaccio e vedo Piazza Marconi, salotto, teatro e cuore pulsante di San Michele Salentino.
E, di colpo, il rito Leggi il resto di questo articolo »
MATRIMONI (di Edmondo Bellanova)
Mi rivolgo alla memoria di Claudio Muschio per aggiungere qualcosina ai soliti splendidi ricordi di Marcello Veneziani quando ritorna al sud!
A San Michele Salentino, dopo la cerimonia religiosa, il corteo, con sposi impacciati, parenti fieramente divisi per appartenenza, gli invitati nel loro migliore abbigliamento con ostentata mostra di ori e pettinature e bambini, con le tasche piene di “cannulicchië” raccattati sul sagrato della chiesa, impazienti di sgaiattolare tra le porte aperte per occupare i posti migliori, raggiungeva il Cinema Vittoria di Pietro Azzarito in Via Napoli.
Allora, come oggi, per quell’occasione ci si sfiancava nella ricerca del vestito più opportuno con il risultato di vedere costrette in colorati rasi le donne che per tutto il resto dell’anno ed altre sarebbero uscite da casa con “lu vantilë” su canoniche vesti nere. Le cravatte agli uomini stavano sempre troppo strette e la “cammisolë” era una dantesca costrizione per chi (tutti) avevano intenzione di rimpinzarsi.
Come nei migliori spettacoli teatrali, agli sposi era riservato il centro del palcoscenico e da lì, dall’alto, dominavano la sala con gli invitati allineati e coperti come in uno schieramento militare nelle poltroncine, certo più comode delle sedie in paglia di casa.
Da quel momento allo sposo era consentito togliere i guanti bianchi con Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 23^ parte
ANTIRAZZISMO
Sto in casa, prigioniero del coronavirus, accendo il televisore e, all’improvviso, irrompe nella stanza la voce di Fausto Leali, che canta “Angeli negri”. Da parecchio non lo sentivo e ora, incantato, Leggi il resto di questo articolo »
Una donna chiamata Maria (di Rosaria Gasparro)
La mia famiglia rimpicciolita ringrazia tutti per la vicinanza reale e virtuale, per la qualità delle parole che ci avete donato, nelle centinaia di messaggi inviati, nelle telefonate mai di circostanza.
Frammenti di una donna chiamata Maria, che ha lasciato il segno in forma di madre coraggiosa e allegra, di zia di un’infinità di nipoti senza reale parentela, di nonna adottata da tanti come tale, di amica di tutti diceva (e come? e sì, prendo il buono che c’è… ma Eleonora Nacci era quella del cuore, quella con cui condivideva l’anima bambina e monella), di nutrice di bambini cresciuti realmente nella nostra casa o nelle loro, di ragazza con i capelli corti e la nuca libera che ha cercato il suo posto nel mondo seguendo il desiderio, rifiutando il destino sociale, adattandolo alle possibilità, reinventandosi nel dolore e nel bisogno, lavorandolo con spazzola e forbici, con ricette e taverne, con ago e filo su canapa e lino, con i libri di cui si impossessava appena acquistati, che scomparivano nei suoi cassetti e riapparivano quando li aveva letti e noi li avevamo dati per dispersi nel nostro disordine e nel caos Leggi il resto di questo articolo »
Michele Leo: L’acrobata del cielo (di Giuseppe Argentiero)
Apprendo da Nuccio Carriero che oggi è uscita la seconda edizione (ampliata e riveduta) a tiratura limitata de “L’ acrobata del cielo”, biografia del nostro concittadino Gen. Michele Leo precursore dell’aviazione acrobatica nella mitica Leggi il resto di questo articolo »
RICORDI (di Edmondo Bellanova)
Vediamo di dare vita a questa foto postata da Mimmo Ligorio su Facebook.
Ad angolo di Corso Vittorio Veneto c’è la bottega di tessuti di Cappelli Michelina e di Seppë di “Peddagnorë”,fratello di D’Amico Giovino (poi Bar Piccadylli)sulla bottega la casa in primo piano con gli scaloni che Gino Brancasi continua ancora oggi a“ Leggi il resto di questo articolo »
ADDIO GIO’ (di Edmondo Bellanova)
Ancora una triste notizia! Da Bari ci dicono che è morto Nuccio (Donato) Gioia il figlio di “Binidittë la uardië”.
Con Giò (come in confidenza ci piaceva chiamarlo) continuiamo a perdere personaggi che hanno accompagnato tanta parte delle nostre esperienze.
Per me era il terzo moschettiere con Mario Nacci “Lu gnurë” e Armando “La mammarë”, professionisti affermati che, quanto venivano in paese per le ferie, tornavano ”bambini- vitelloni” e qui non si possono elencare le loro bravate che cominciavano con la consumazione di “na coppä” alla cantina per finire all’alba in posti Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 22^ parte
MAESTRO
Rovistando tra le carte del mio archivio ho ritrovato un vecchio ritaglio di giornale, che qui di seguito trascrivo: Leggi il resto di questo articolo »
STRADARIO DI SAN MICHELE SALENTINO, 1° elenco (di Edmondo Bellanova)
Il tempo libero non mi manca e per poter “stare a casa” “senza impazzire” riprendo un lavoro del 2010 (Stradario storico commentato di San Michele Salentino) riproponendo l’elenco della strade con le indicazioni minime per una loro migliore Leggi il resto di questo articolo »
DON ANTONIO CHIONNA, nei ricordi di Vincenzo Palmisano
L’ultima volta che l’ho sentito è stato sabato 11 aprile, per fargli gli auguri di Pasqua. Gli ho chiesto: come stai?, e mi ha risposto: sto male, e la sua voce era così lontana, fioca e sottile che ho compreso solo le ultime parole: ricambio l’abbraccio a te e a tua Leggi il resto di questo articolo »
Dolore per la morte di un caro amico (di Alessandro Torroni)
Perdere un carissimo amico in questo periodo di pandemia è la cosa peggiore che possa capitare.
Ti sentì il cuore infranto perché non ti è consentito neanche di salutarlo per l’ultima volta con quel sincero, affettuoso e fraterno affetto che ci ha sempre tenuto uniti.
Ho, almeno, la consolazione di aver avuto la fortuna di parlargli a telefono il giorno di Pasqua quando, anche se con voce flebile di Don ANTONIO, ci siamo scambiati gli auguri di Pasqua.
Don Antonio CHIONNA, nostro concittadino onorario, ci ha lasciato questa mattina con il dolore di tanti amici che lo amavano e che lo ricorderanno sempre.
Egli fu legato alla nostra cittadina già da bambino, poi da sacerdote, poi da preside Leggi il resto di questo articolo »
Don Antonio (di Edmondo Bellanova)
Ma com’è possibile che tante tragiche notizie ci raggiungano tutte ora, una dopo l’altra, senza neanche il tempo d’asciugare le lacrime?
E’ morto don Antonio Chionna.
Per tanti anni Preside della Scuola Media prima e dell’Istituto Comprensivo poi. Per anni ho collaborato con lui, anche con spirito critico, ma sempre nel reciproco riconoscimento di capacità e lealtà.
San Michele deve molto a quest’uomo per il determinante contributo alla scoperta delle sue origini storiche e per l’amore con il quale ha sempre trattato le “nostre cose”.
Questo maledetto virus c’impedisce Leggi il resto di questo articolo »
AMBIENTALISTI IN ERBA (dall’archivio del prof. Vincenzo Palmisano)
Quando in Svezia Greta non era ancora nata, quando l’Amazzonia non bruciava, quando in Puglia l’odiosa xylella non faceva strage dei secolari ulivi, a San Michele Salentino piccoli poeti crescevano e scrivevano versi: sulla natura e Leggi il resto di questo articolo »
IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 21^ parte
LUOGO
Scrive un critico letterario:” In un luogo del libro l’autore afferma che…”.
Non scrive: in un passo, in un brano, in una pagina. Scrive: in un luogo.
Questa insolita accezione della parola luogo è molto bella, e mi ha colpito perché, come il libro è diviso in capitoli e paragrafi, così la casa è composta di spazi e ambienti, Leggi il resto di questo articolo »
GIUSEPPE ROMANELLI, DISPERSO IN GUERRA (di Giuseppe Argentiero)
Circa 15 anni fa, con l’associazione culturale Movimento Circolare, ho partecipato ad un progetto (mai andato in porto) per creare un archivio storico della gente comune.
L’idea in se era semplice:
Abbiamo intervistato e raccolto testimonianze di persone anziane del paese e scansionato foto e documenti.
Tra le tante testimonianze che abbiamo raccolto, ce n’era una che mi colpì particolarmente… quella che mi raccontò la mia vicina di casa, Immacolata Romanelli, che ricorderò sempre come una persona gentile e sorridente.
Mi raccontò di suo fratello Giuseppe, disperso in guerra chissà dove e del dispiacere di non aver avuto più sue notizie, inghiottito in quella tragedia che fu la seconda guerra mondiale.
Da qualche anno L’ANRP – Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari, ha creato un albo on-line (periodicamente aggiornato) Leggi il resto di questo articolo »