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Stradario storico commentato di San Michele Salentino, di Edmondo Bellanova
Sono in pensione e questo mi consente di “sprecare tempo” in cose che mai avrei pensato di fare e mi ritrovo, a sessantaquattro anni, con macchina fotografica e computer, a gironzolare per il paese in cerca di: piante, erbe, fiori e frutti; porte, finestre, ringhiere, serrature e batocchi; palazzi, case, balconi e fumaioli; trulli, caseddә, lamie, ruderi e pagliai; ciclisti, podisti, mani e facce; muri, pietre e specchie; cieli, albe e tramonti; strade con balconi, mensoloni, edicole votive, fregi, architravi e mascheroni apotropaici.
Proprio da queste camminate per le strade di San Michele Salentino nasce il mio interesse per la toponomastica. Per catalogare ed ordinare le tante fotografie ho dovuto servirmi delle varie carte stradali del Comune e mi sono reso conto della necessità di aggiornare, completare e rettificare lo stradario di San Michele Salentino. Per questo ho Leggi il resto di questo articolo »
PIETRO GATTI. UN POETA!
Questa volta l’occasione del ritorno a Ceglie Messapica è la presentazione dell’opera omnia di Pietro Gatti.
Non tento neanche di iniziare un resoconto critico-letterario della serata. Dovevate starci ed allora avreste goduto della brillantezza delle relazioni del prof. Gerardo Trisolino, di Lino Angiuli giornalista-editore e di Raffaele Nigro.
Intendo, invece, dare risalto ad alcune vicende collaterali emerse dagli interventi.
Intanto, in tutta la serata è rimasto predominante e prepotente l’orgoglio della figlia e del genero del poeta che difficilmente si arrenderanno al lento, inesorabile e forse scontato affievolimento della conoscenza dell’opera e della figura di don Pietro Gatti.
L’avvocato Nicola Ciracì (condannato a rappresentare il ruolo dell’Amministrazione Comunale) con i suoi modi eleganti ed essenziali, riafferma la volontà della Città di identificarsi in Pietro Gatti, Emilio Notte, la Gastronomia e, continuando un discorso iniziato con la precedente amministrazione Federico, annuncia un progetto culturale da realizzarsi proprio nel Castello che ospita la manifestazione.
Freddo, lucido, purtroppo vero, forse spietato è l’intervento di Raffaele Nigro. Nessuno spazio ad entusiasmi commemorativi! Ha riconosciuto il valore di questo poeta dialettale, ma non ha nascosto la grande difficoltà di inserire in un più ampio discorso editoriale l’opera di Pietro Gatti. Secondo lui sarà anche difficile che nella scuola, tra i giovani, si possa far conoscere questo poeta perchè oggi la società sembra aver perso la voglia di impegnarsi in pensieri profondi, in autoanalisi, in riflessioni sull’essere e sul senso della vita. Difficile il successo per un’opera dialettale con suoni, accenti e cadenze ormai sconosciuti agli stessi cegliesi ed uno” scritto” ancora più indecifrabile!
Quindi…tutto inutile? No! Raffele Nigro si sbaglia! La sua barba ormai bianca non è il simbolo di una raggiunta serenità e ponderata saggezza, ma la conseguenza di tante lotte combattute, vinte e perse nel “sistema”. Pietro Gatti, con la sua poesia, resta un’oasi, l’isola sulla quale approdare nel momento in cui non troveremo nella TV, nella omologazione, nella globalizzazione, le risposte ai nostri bisogni.
“PIETRO GATTI, POETA
Volume 1° e 2°
A cura di Donato Valli
Manni Editore- 2010” sanmichelesalentino05agosto2010edmondobellanova
STORIE DI DIAVOLI
L’estate brindisina, per il 03 agosto, mi consentiva una vasta scelta tra eventi culturali. Ho deciso di assistere alla presentazione del libro “I diavoli di Zonderwater” di Carlo Annese, nel cortile del palazzo ducale di Ceglie Messapica, per il semplice fatto che proprio in questi giorni mi sto interessando alla vicenda del mio zio- paterno caduto in africa nella seconda guerra Leggi il resto di questo articolo »
LA CORSA
Come una ventata di caldo scirocco in un assolato pomeriggio d’agosto, in un paese addormentato in case chiuse, tra strade desolate e mute è passata oggi la 51^ Coppa Messapica, corsa ciclistica riservata a dilettanti.
Nel momento in cui mando queste note a Midiesis, forse c’è già un vincitore Leggi il resto di questo articolo »
Scrivere a Ceglie Messapica, di Edmondo Bellanova
Speravo di poter migliorare la mia scrittura “come viene-viene”, acquisire la capacità di “costruire le idee” che spesso “disordinatamente” mi vengono in testa, padroneggiare la tecnica per essere più chiaro nell’esposizione del pensiero nel “rispetto-dovere civico” di chi legge e di riuscire a testimoniare in forma corretta quello che “camminando osservo”.
Per questo ho raccolto con interesse l’invito di Mimimo Ligorio e partecipato al primo incontro di “Scrivere a Ceglie Messapica”.
Poi mi sono guardato intorno, seguito con interesse l’introduzione-presentazione del prof. Laneve ed ascoltato termini per me sconosciuti: sintagmatica-grafematico-obnubilare-connessione della sintassi, letto alcuni brani del libricino e mi sono subito sentito fuori-luogo. Troppo professionisti, troppo distanti i livelli di partenza per questo percorso comune e, poi, …tutti i giovedì d’agosto!
Quindi non proverò a “ Scrivere a Ceglie Messapica”, ma continuerò a raccogliere a San Michele Salentino le ultime testimonianze di una società travolta dalla modernità utilizzando la mia scrittura “come viene-viene”.
PS: a Rosaria. Splendidi i tuoi” mattini” e fortunato chi troverà o ha trovato, sulla battigia, la tua
bottiglia con il suo tesoro dentro!
sanmichelesalentino24luglio2010edmondobellanova
DELICTA GRAVIORA
Questa mattina, appena alzato, ho ascoltato una rassegna stampa e sono rimasto colpito dalla notizia relativa all’emanazione da parte del Vaticano di “nuove norme” su gravi delitti che attentano alla fede, ai costumi ed alla morale cattolica.
La Congregazione per la dottrina della fede ha trovato il tempo ed il coraggio di mettere mano al Codice dei delitti e delle pene ed “eroicamente” ha stabilito che la prescrizione del delitto di pedofilia passi da 10 a 20 anni, che la pena per questo crimine (commesso da preti) possa arrivare alla destituzione o rimozione e che non sia vietato fare denuncia all’autorità civile!
Finalmente un passo deciso verso la castigatezza di questi comportamenti che tanto dolore stanno dando al Papa! Ma quando la Chiesa sarà in grado di assumere le proprie responsabilità?
Ma come fanno a considerare prescrivibile un peccato del genere? C’era proprio bisogno di prevedere, nel diritto canonico, il reato di pedopornografia, escludendo, sembra, quello di pornografia? Perché non è obbligatoria la denuncia all’autorità civile almeno nei casi accertati- verificati e fondati? Consoliamoci con il fatto che, da oggi, anche i Cardinali sono “giudicabili”!
Tutte domande che, credo non avranno risposta perché, ancora oggi, si consente all’imperatore Teodosio, responsabile della strage di Tessalonica, di stare a piangere fuori del duomo per poi entrarci ed abbracciare il santo vescovo Ambrogio, nel superiore interesse della Chiesa.
sanmichelesalentino16luglio2010edmondobellanova
Ficusnet
tu che hai contatti “in alto” puoi riuscire a scoprire chi ha dato la descrizione dei prodotti tipici sanmichelani riportata nel sito “ Ficusnet”? Certamente non è uno di questa contrada! Perchè si continua a “storpiare” il nostro dialetto, pur avendo a disposizione, in piazza, gente assolutamente capace di dare dignità glottologica al nostro modo di esprimerci che mortificato dalla modernizzazione va lentamente, ma inesorabilmente, modificandosi e imbastardendosi con la sola certa prospettiva di “scomparire”!
Se poi, non riesci proprio a scoprire di chi è la responsabilità della fine del “ sanmichelano”, prova a chiedere a Martin Menzares: lui cosa ne pensa? Può fare niente?
sanmichelesalentinovenerdì09luglio2010edmondobellanova
Nuove intitolazioni e vecchie storie
L’11 maggio 2010, sempre su questo sito, avevo già scritto di Via Sac.Galetta, ma la manifestazione di sabato 5 giugno u.s. mi da lo spunto per altre riflessioni e commenti.
La sacra atmosfera della Chiesa di San Michele Arcangelo conferisce all’incontro delle autorità con la popolazione, un senso d’ufficialità, ma, nello stesso tempo, di un cordiale colloquio sul tema delle origini del nostro Comune.
Storia, la nostra, che come dice il Sindaco Alessandro Torroni, è assolutamente collegata e determinata dell’avventura terrena di sacerdoti che hanno speso buona parte della loro vita per dare a questa piccola frazione di San Vito dei Normanni autonomia, crescita economica, culturale e sociale.
Tra questi emerge con impeto la straripante esuberanza di don Pietro Nicola Galetta, primo parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo, che ha avuto il gran merito d’aver creduto, sognato e realizzata una grande Chiesa in onore dell’arcangelo San Michele.
La sua promessa al principe Dentice di ricostruire la piccola chiesetta antistante “li curt”, demolita per costruire l’edificio scolastico e la nuova piazza, si realizza alla fine degli anni ’30, dopo un calvario di questue, stratagemmi, furberie tutte tese all’ottenimento di quel risultato al quale don Pietro aveva dichiarato di voler “sacrificare il resto della sua vita”. Bene fa il Sindaco a sottolineare il grande contributo dato all’opera dall’intera popolazione di San Michele che con slancio cristiano si privò di pur miserevoli cose per fare grande questo segno di venerazione per il santo protettore.
Diversa e quasi contrapposta è la figura di don Donato Spina, altro sacerdote di San Michele, che, con zelo e perspicacia, seppe tutelare gli interessi dei “frazionisti-terrazzani” nei confronti del Comune di San Vito, assumendo anche responsabilità amministrative. Gran consigliere per tutti, fonte d’insegnamento per intere generazioni, visse con estrema riservatezza tutta la vita e negli ultimi anni, privato dell’agibilità della sua Chiesa della Madonna di Pompei, restò nella penombra della sua casetta in Via Fiori, protetto dalla grigia zanzariera della porticina d’accesso.
Di don Luigi Greco parla il vice sindaco Maristella Menga, che per ovvi motivi anagrafici, ha dovuto ricercare le notizie di questo sacerdote sanvitese che celebrò nella Chiesa nuova di San Michele Arcangelo intorno agli anni ’60. Altra figura di grande spessore culturale che grande impegno mise nell’opera pastorale ed educativa dei giovani. Quanti ragazzi, oggi anziani, si sono formati all’insegnamento di don Luigi che riuscì a supplire la mancanza di scuole superiori nel comune!
Don Antonio Rosato, sempre disponibile ad accettare gli inviti di don Tony, si sofferma sulla figura di Papa Giovanni Paolo II, condividendo in tutto la decisione dell’amministrazione Comunale di intitolargli una piazza. Un grande Papa, con un lungo pontificato ed un insegnamento non sempre accettato dai potenti di questo mondo ma estremamente vero, santo, cristiano e condiviso dalla gente.
Le conclusioni sono lasciate a don Antonio Chionna, che ha il grande merito d’aver, per primo, con la collaborazione del Prof. Vincenzo Palmisano, pubblicato un libro sulle origini del nostro Comune e con questo dato dignità storica alle nostre origini e tradizioni. Le sue sono testimonianze di vita vissuta e di conoscenza anche diretta di questi protagonisti della vita pubblica di San Michele e i ritratti che lui fa di don Pietro, don Donato e don Luigi sono assolutamente veri, reali, privi di demagogiche e/o rituali affermazioni. Ci sono, poi, altri interventi, ma l’ora tarda non consente l’allungamento della conversazione anche se, e ne sono certo, don Tony Falcone, avrebbe voluto integrare il ruolo di moderatore e presentatore della serata con sue riflessioni su queste vicende che s’intrecciano tra l’umano ed il divino secondo il supremo disegno del Creatore.
Si scoprono le targhette delle nuove intitolazioni e in noi più anziani resta il timore che nessuno parli ai giovani di questa gente che seppe dare dignità a quei poveri contadini, usufruttuari di nobili proprietari, che con le loro braccia trasformarono i boschi in ricchi terreni agricoli e un borgo di povere “curt” in una ridente cittadina apprezzata nel mondo!
Sanmichelesalentino8giugno2010edmondobellanova
A Giorgio
Oggi torni a casa! Ieri eri andato via accompagnato dal sibilo delle sirene verso una speranza che è durata solo lo spazio di un tramonto. Oggi, solo per un momento, torni tra le tue cose, i tuoi amici, i tuoi affetti e trovi un groviglio di sentimenti: dolore, pietà, rabbia, amore, rassegnazione e pace.
Torni per ricordarci il valore della vita, qualunque essa sia; l’importanza della solidarietà verso chi soffre. E, vai via! Torni nel cielo che ti ha visto volare solo una primavera. Vai via, ma non sarà difficile ritrovarti tra le rondini di giugno che in piazza ricamano la prima area estiva.
Ora tocca a te assistere, accudire, amare e confortare tuo padre, tua madre, tua sorella che non ti hanno lasciato mai solo e che ora restano qui, impietriti e impotenti, a vederti volare via…verso il paradiso!
Sanmichelesalentinogiovedì10giugno2010
edmondobellanova