Turismo e Università (di Edmondo Bellanova)
Neanche il tempo di digerire il pasto (con i resti del pranzo di Pasqua e pasquetta) e, alle 15,oo, sono già per strada verso il castello ducale di Ceglie pere partecipare al “Forum di confronto e azione tra gli operatori del turismo pugliese”.
Con un’innocente bugia mi accredito tra gli operatori turistici e guadagno un posto all’enorme tavolo, drappeggiato in panno verde, che occupa tutto il perimetro della sala. Mi guardo attorno e noto che ci sono tanti giovani e la cosa mi fa piacere perché solo con loro mi sembra possibile parlare di futuro e sviluppo.
Dopo pochi interventi questa mia speranza crolla e si fa forte il dubbio che tutta la manifestazione abbia preso a pretesto il tema delle “politiche del turismo per la Puglia” per nascondere un non tanto velato secondo interesse.
S’inizia con il saluto del Sindaco Caroli (uno striminzito “ciao” e… basta!) e l’introduzione dell’Assessore Palmisano.
La relazione del Rettore Salvatore Messina è dotta, ricca d’aneddoti e farcita con simpatiche espressioni in dialetto siciliano (palermitano, credo!). Si dilunga sulla necessità di conoscere in anticipo le richieste, necessità ed aspettative del turista e cercare di assecondarle concordando un protocollo d’intesa tra tutti gli operatori con la Università Europea per il turismo che sembra si propone quasi come tour operator.
E’ sollevata la necessità che l’operatore turistico sia in grado di promuovere con competenza il territorio ed operare con professionalità in imprese nazionali ed internazionali. Per l’ottenimento di questi risultati si candida l’Università Europea per il Turismo con uno specifico corso di Laurea in Economia del Turismo e… i conti cominciano a tornare!
Sono richieste opinioni, testimonianze ed esperienze dirette da parte degli operatori presenti, ma solo in pochi prendono la parola. Molti lo fanno per onorare il ruolo d’amministratori comunali e, fatalmente, si scivola sulle questioni politiche e di campanile che, alla fine, non fanno altro che ostacolare la crescita del turismo come fattore di sviluppo culturale ed economico del territorio.
Trovo, invece, attinente e puntuale le osservazioni dell’avvocato, di cui ricordo solo il nome: Fiorella, responsabile del “Giardino della pace” a Cisternino, che, nel suo breve ed appassionato intervento, lancia l’appello per la tutela e conservazione del nostro territorio facendo notare che non è proprio un fatto positivo che i turisti passeggino, magari su piste ciclabili, tra campi gialli, aridi, avvelenati da diserbanti e pesticidi e che siano i cacciatori con i loro spari a svegliare alle 5 di mattina il malcapitato ospite di un trullo nella nostra campagna.
Questi sono aspetti di carattere pratico, amministrativo che uniti a quello della delinquenza sono i reali problemi per lo sviluppo del turismo.
Intanto il miglior prodotto che possiamo presentare sul mercato mondiale è quello delle nostre tradizioni, della cucina mediterranea, del nostro eccezionale senso dell’ospitalità. La nostra migliore immagine è quella degli splendidi centri storici, del mare e delle campagne non ancora prigioniere dell’urbanizzazione. Il veicolo con il quale raggiungere ogni potenziale turista è la bontà dei prodotti della nostra campagna (vino, olio, mandorle, fichi). Cose importanti che vanno non inventate ma solo tutelate e magari valorizzate e non solo per il turista ma anche per le generazioni future. Per fare questo non credo sia determinante la formazione dei singoli operatori turistici, mentre è indispensabile che le tante e varie amministrazioni ed enti preposti allo sviluppo del turismo in Puglia (Regione, Provincia e Comuni) superando assurde rivendicazioni di autonomia, s’impegnino in uno stesso progetto di sviluppo condividendo analisi, percorsi e strategie.
Questo ho cercato di dire nel mio intervento, ma, interrotto, non ho avuto l’occasione, che colgo ora, di chiedere :
“Cosa centra la costruzione di 2O campi da golf nella terra degli ulivi con la promozione del nostro territorio?”
Sanmichelesalentino11aprile2012edmondobellanova
p.s.: Un grazie di cuore ad Angela Brucoli che con le sue fotografie riesce a dar voce al popolo pugliese attraverso i suoi simboli e segni.