PD: Gli interessi imprenditoriali del consigliere regionale Giovanni Epifani

Giovanni Epifani

Pubblichiamo uno stralcio dell’articolo apparso su www.brindisireport.it che riguarda il presunto coinvolgimento di Giovanni Epifani (consigliere regionale del PD) nel caso Degennaro. Ricordiamo che lo stesso Giovanni Epifani, in occasione della presentazione ufficiale del candidato a sindaco Marcello Spina per le prossime amministrative qui a San Michele Salentino, è intervenuto manifestando il suo appoggio alla lista  “Crescere con trasparenza e democrazia”.

Dec, opposizione alla carica su Epifani

OSTUNI – Un effetto-domino tra Bari e Ostuni, per il caso Degennaro? Per l’opposizione  alla maggioranza di centrosinistra che regge da lungo tempo il Comune della Città Bianca, un nesso politico c’è, nel senso che interessi imprenditoriali erano palesemente presenti nella maggioranza stessa quando furono avviati e conclusi gli iter per la costruzione della case delle forze dell’ordine, in cui c’era l’interesse diretto dell’azienda dell’attuale consigliere regionale del Pd, Giovanni Epifani.
 
Tra i firmatari, anche l’esponente dell’Udc Ernesto Camassa, partito che il sindaco Domenico Tanzarella e il Pd si ritrovano come ingombrante alleato nel cosiddetto Laboratorio Brindisi, recentemente allargatosi sino a Fasano, Erchie e San Michele Salentino per imporre un’alleanza che sta creando fratture soprattutto nei partner di sinistra, ma evidentemente ancora non funzionante a Ostuni. Comunque, si attendono reazioni a breve, perchè il fronte degli oppositori che va dal PdL, a Fli, sino a Rifondazione, l’ha messa giù pesante, per così dire.
 
“Le notizie sul gruppo De Gennaro che riempiono le pagine dei quotidiani in questi giorni, interessano anche Ostuni dove la Dec ha realizzato negli anni scorsi le case per le forze dell’ordine. L’attuale consigliere regionale del Pd, geom. Giovani Epifani, allora era consigliere comunale di maggioranza e il referente dei De Gennaro in diverse fasi dell’iniziativa imprenditoriale”, scrivono i 16 firmatari della nota.
 
“All’epoca, i gruppi di opposizione in consiglio comunale rilevarono un’insolita celerità delle procedure ed evidenziarono che le case fossero vendute a privati (anche amministratori pubblici) e non ai militari. Nella circostanza, non si registrò alcuna utile ricaduta per la città in termini di strutture o attrezzature pubbliche e, nonostante gli appartamenti già costruiti avessero ampiamente soddisfatto il fabbisogno stimato, ci fu il tentativo, sventato, di realizzarne altri”, prosegue il comunicato dell’opposizione alla giunta Tanzarella. Leggi tutto l’articolo.

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