Tempo di Quaresima (un anonimo sammichelano)

Percepiamo, nella lettera pervenuta di un anonimo sammichelano, un certo malessere. Ed in considerazione di una auspicata rispettosa convivenza civile, facciamo uno strappo alle regole che come redazione ci si siamo posti da qualche anno, e di seguito la pubblichiamo:

Nella liturgia cattolica è il periodo penitenziale di quaranta giorni in preparazione della Pasqua; nella prassi odierna comincia il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima (ossia il mercoledì delle ceneri), e termina alla mezzanotte di Sabato Santo. Nella liturgia si omettono i segni di gioia come gloria e alleluia. Il colore è il viola, l’altare non è ornato di fiori e non si suona l’organo.

Per un fervido credente la ricorrenza pasquale si tinge di contrizione, riflessione e preghiera. E’ consuetudine, in questi giorni, praticare forme di digiuno e rinunce alimentari di tipo superfluo, anche se in realtà, dopo 40 giorni di “faticosa dieta religiosa” nessuno ha perso neanche un etto, ma proprio nessuno!

Per i cattolici è un evento religioso periodico, una volta espletati i doveri dovuti, con un po’ di sacrificio e noia, si passa a godere di alcuni giorni di vacanza, in attesa della abbuffata pasquale e conseguente, escursionistica o campagnola, folle festa di Pasquetta,  tanto è risaputo che Cristo risorge.

Per coloro che hanno una fede diversa ( ma anche per molti cristiani) è una vera agonia (numero crescente di individui). Si. Un’agonia. Essere bombardati quotidianamente e costantemente dal suono lugubre delle campane è qualcosa che, al principio incupisce, in seguito innervosisce, alla fine fa imprecare, qualche volta, brutto dirlo, maledire.  E’ un po’ come essere in ostaggio per 40 lunghi, interminabili giorni (da qui l’espressione “lungo come una quaresima”).  Ostaggio di una registrazione programmata che non tutti però subiscono. Chi può, fugge lontano dai suoni molesti, sopportandone il suono solo per poche ore al giorno, non comprendendo l’agonia di chi è costretto a sostare, coattamente, in questi luoghi ormai divenuti di dolore.  Proprio di dolore. Perchè è questo il concetto che deve passare. Il suono di lutto DEVE pervadere chiunque, credente o no, nel ricordo del martirio di Cristo che però morirà solo il terzultimo giorno del periodo considerato. Poco male, 37 giorni di tortura acustica non possono fare che bene. Che dire?  Beati loro perchè non sanno quello che si risparmiano!

 Speriamo che la Quaresima passi in fretta. Fortuna che esiste la notte, tempo di riposo e ristoro dell’uomo. Nessuno viene ad interrompere il sacrosanto DIRITTO del sonno. O forse no? Ma questa è un’altra storia.

Un anonimo sanmichelano

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