STORIE DI DIAVOLI

L’estate brindisina, per il 03 agosto, mi consentiva una vasta scelta tra eventi culturali.    Ho deciso di assistere alla presentazione del libro “I diavoli di Zonderwater” di Carlo Annese, nel cortile del palazzo ducale di Ceglie Messapica, per il semplice fatto che proprio in questi giorni mi sto interessando alla vicenda del mio zio- paterno caduto in africa nella seconda guerra mondiale.

Ormai è difficile trovare testimonianze di quella sfortunata storia che comunque ci resta addosso perché, rovistando un dimenticato cassetto, a tutti noi può capitare di trovare una foto ingiallita, una verde cartolina militare, un foglietto, un bigliettino scritto in italiano stentato con il solito inizio: sto bene, come spero di voi. Quelli non sono ricordi per antiquariato. Sono il canto di ragazzi rapiti alla loro vita quotidiana, ai lori campi che poi hanno lascito il loro sangue in desolati deserti africani in nome di una patria che subito si dimenticò di loro. Quelle storie, le storie raccontate da Carlo Annese, sono l’inno alla genialità italiana, alla voglia di vivere comunque e dovunque, allo straordinario spirito di adattamento (arrangiamento?) di un popolo che spesso non ha buona considerazione di se stesso. Allora il lavoro di Annese è un riconoscimento postumo di una grande vittoria degli italiani che in quel campo di concentramento in Sudafrica seppero organizzare la loro attesa del ritorno, la loro vita, creando una città per 108.000 persone con: 2 ospedali, 22 teatri ed orchestre, 16 campi di calcio, 15 scuole, 39 chilometri di strade, laboratori ed officine artigianali.

Carlo Annese si sofferma sull’attività sportiva in questo campo e ci parla di calciatori, pugili, schermitori che al loro ritorno trovarono notorietà anche in Italia ma il pregio maggiore di questo libro sta proprio nell’aver, senza retorica, reso onore alla normalità di ragazzi italiani che hanno lasciato ricordi indelebili ancora oggi in quel vasto altopiano sudafricano.

“I DIAVOLI DI ZONDERWATER

            Carlo ANNESE

    SPERLING & CUPFER ED.”

                                   sanmichelesalentino04agosto2010edmondobellanova

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