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Maria Caliandro

Riceviamo da Maria Caliandro e pubblichiamo:

Devo congratularmi con il Presidente del Consiglio per la candidatura a Sindaco per le prossime elezioni amministrative. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la sua avventura a futuro Sindaco di San Michele non è iniziata sotto i migliori auspici. Infatti non mi sarei mai aspettato, da un uomo di legge come lei, un prologo all’insegna della continuità con i metodi usati dal suo predecessore, fatti di violazioni di legge ed abusi di potere. Mi riferisco, come già qualcuno vi ha preannunciato, alla violazione dell’art. 8 del Regolamento per l’uso temporaneo delle strutture pubbliche, approvato il 24 luglio 2009 in C.C. “L’aula consiliare, come sede istituzionale può essere adibita a convegni, dibattiti e tavole rotonde senza l’uso di simboli di partito. La sede del Consiglio Comunale non potrà essere concessa per manifestazioni di carattere elettorale.” In quell’assise del 24 luglio presentai una serie di emendamenti che, con mia insistenza, sono stati allegati alla deliberazione del C.C., tra cui l’emendamento all’art.8, dove proposi di eliminare le parole “senza l’uso di simboli di partito” ed eliminare del tutto il 2° comma. Ricordo perfettamente la mia insistenza per la lettura di tutti gli emendamenti con votazione separata e ricordo perfettamente gli atteggiamenti di insofferenza nei miei confronti che venivano dal banco della maggioranza, in particolar modo gli sbuffamenti di alcuni consiglieri. Tutti gli emendamenti furono respinti con votazione singola dalla maggioranza. In questi dieci anni abbiamo assistito, ed ormai ci siamo assuefatti, alle continue violazioni di leggi dello Stato da parte dell’attuale Sindaco ma, non mi sarei mai aspettato che arrivasse a violare una legge fatta da se stesso. La legge è uguale per tutti, tranne per chi comanda. Caro Presidente e cari consiglieri di maggioranza, questi comportamenti non sono da paese democratico. Questo è l’ennesimo atto di arroganza e di prepotenza per farvi capire chi comanda a San Michele, abusi di potere che ultimamente stanno prendendo una brutta piega; il Comune è stato trasformato da ente pubblico ed Istituzionale ad una cosa propria, nella completa disponibilità del Sindaco, che li usa con atteggiamenti da padrone. Caro Presidente e cari consiglieri di maggioranza, questa è una lettera scritta dal Sindaco ad ognuno di voi, su carta intestata del Comune ed è stato utilizzato il messo comunale per invitarvi a partecipare ad un incontro di maggioranza tenuta nella stanza del Sindaco il 18 ottobre ’11 alle 19,30 per discutere l’individuazione del candidato Sindaco per la prossima primavera. Avete scambiato il Comune per la sede di un partito politico, avete utilizzato spazi, materiale e personale comunale per un uso privato. Roba da paese libico. So già che prossimamente utilizzerete anche il “Comune Informa” per comunicare alla cittadinanza la sua candidatura a Sindaco e a tal proposito vi preannuncio che diffiderò il Direttore del Comune Informa e nelle more lo denuncerò all’autorità competente per utilizzo di mezzi pubblici, finanziati dalla collettività per comunicazioni politiche di parte. Per concludere caro Presidente mi è stato riferito da chi ha assistito alla sua presentazione che lei crede ancora ai fantasmi, sinceramente mi spaventa molto l’idea di un prossimo Sindaco confuso dai fantasmi del passato. P.S. Successivamente al mio intervento è intervenuto il Presidente del Consiglio contestandomi che il mio intervento era fuori luogo in quanto, nella data di ieri, dopo aver saputo da un’impiegata comunale delle mie intenzioni, avevano approvato una modifica per sospendere, per il periodo elettorale il comma 2 dell’art.8. Dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che ogni modifica o emendamento a Regolamenti Comunali, sono di competenza esclusiva del Consiglio stesso. Né il sindaco, né la Giunta Comunale possono modificare quello che è stato stabilito dal Consiglio Comunale. Avvocati!!!!!!!!!!

Maria Caliandro