Sanità Regione Puglia: Si continua ad intervenire sugli ospedali in Provincia di Brindisi
Riceviamo dal coordinatore provinciale di Brindisi del partito Alleanza di Centro, Pino Trinchera, e pubblichiamo:
Il comparto sanità della Regione Puglia, continua a perseguire la sua politica di disservizi continuando a prendere di mira gli ospedali della Provincia di Brindisi specialmente quelli di Ceglie Messapica e Cisternino, non in modo diretto ma indiretto, mettendo in atto un’altalena di chiusura e apertura reparti che da un giorno all’altro sparicono e poi ricompaiono da altre parti.
La politica di Vendola e della sua Giunta continua a perseguire il cittadino privandolo di un servizio essenziale quale appunto quello della sanità, dice che vuole ridurre gli sprechi, non tenendo conto che gli sprechi della sanità sono stati derivati più che altro da imbrogli e truffe messe in atto da persone senza scrupoli resi permissivi dalla stessa giunta della prima legislatura Vendola e che, con la seconda vuole correre ai ripari.
Non solo sono state aumentate le tasse in modo spropositato per far fronte ad un disavanzo delle spese sanitarie derivato dalle truffe ma, la beffa maggiore è proprio quella di voler chiudere gli ospedali che, tra l’altro funzionano e che sono efficienti al massimo.
Il partito di Alleanza di Centro per tramite il suo coordinatore provinciale di Brindisi nonchè anche vice coordinatore regionale Puglia, Pino Trinchera, fa sapere che è totalmente contrario alla chiusura di qualsiasi ospedale della provincia di Brindisi come è anche contrario alla costruzione di un mega ospdale a Brindisi Nord che per la costruzione del quale si dovrà affrontare una spesa esorbitante, quando è sufficiente risistemare le strutture già esistenti e renderle più efficienti al servizio del cittadino con una seria politica territoriale.
Se questo l’Assessore Fiore, nonchè la Giunta Vendola non lo vuole capire con il semplice sistema democratico, l’ADC non esiterà un solo istante ad organizzare una manifestazione di protesta con il metodo dei forconi sardi. Basta con gli sprechi, ma basta anche con le tasse ai cittadini che si vedono costretti a pagare per una politica inefficiente e dispendiosa senza criterio con l’aggiunta di imbrogli e truffe.
Brindisi, 10 agosto 2011
UFFICIO STAMPA ADC – BRINDISI
L’amico Pino, farebbe bene a preoccuparsi non solo della regione Puglia, ma delle misure che questo governo, appoggiato dal suo partito, si appresta a varare, dopo che Berlusconi negli ultimi anni aveva detto che tutto andava bene,che tutto era sotto controllo
La riforma federalista si farà con i fichi secchi (non quelli mandorlati)
le famiglie saranno aiutate riducendo le detrazioni e gli assegni familiari.
L’efficienza della Pa si farà con il blocco delle assunzioni e dei contratti fino al 2014 e ricorrendo ai pensionati volontari, per portare avanti gli Uffici Pubblici.
I giovani entreranno nel mercato del lavoro, con due o tre lauree in prossimità del compimento dei 60 anni; nel frattempo andranno a mangiare al ristorante della Camera, dove con 4 euro si mangia primo secondo, frutta e dolce.
Allego un pezzo tratto da affari italiani, sulla prossima manovra
Scheda/ Ecco tutte le misure previste dalla bozza della manovra
Venerdí 12.08.2011 21:05
La manovra aggiuntiva che il consiglio dei ministri si appresta a varare pesa 45 miliardi di euro, 20 nel 2012 e 25 miliardi nel 2013. Più tasse per gli autonomi sopra i 55.000 euro di reddito; stop ai ponti con le feste spostate al lunedì; slitta tfr per statali. Sono alcune delle misure entrate nel provvedimento nell’ultim’ora. Ecco in sintesi le misure del testo del decreto entrato nel consiglio dei ministri.
- AUTONOMI. Aumento della quota Irpef per gli autonomi, a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro.
- TREDICESIME. I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.
- TFR. Pagamento con due anni di ritardo dell’indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici.
- PENSIONI DONNE. Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato.
- PROVINCE. Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti, fusione dei Comuni sotto i mille abitanti, con sindaco anche assessore, e la riduzione dei componenti i Consigli regionali.
- PONTI. Le festività infrasettimanali «non concordatarie» verranno spostate al lunedì.
- SCONTRINI. Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all’Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva. È inoltre previsto l’inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.
- PENSIONI ANZIANITÀ. Sono previsti interventi disincentivanti per le pensioni di anzianità, con anticipo al 2012 del requisito di 97 anni tra età anagrafica e anni di contribuzione.
- CONTRIBUTO SOLIDARIETÀ. Viene esteso ai dipendenti privati la misura già in vigore per i dipendenti pubblici e per i pensionati: prelievo del 5% della parte di reddito eccedente i 90.000 euro e del 10% della parte eccedente i 150.000.
- MINISTERI. Previsto un taglio di 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 nel 2013.
- ENTI LOCALI. Verranno ridotti 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata.
- PERDITE. Riduzione per le società al 62,5% della possibilità di abbattimento delle perdite.
- RINNOVABILI. Torna l’ipotesi del taglio del 30% degli incentivi. Non potranno essere superiori alla media di quelli erogati negli altri Paesi d’Europa.
- MERCATO ELETTRICO. Verso la divisione in tre macrozone (Nord, Centro, Sud).
- SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Si punta alla liberalizzazione e verranno incentivate le privatizzazioni.
- RENDITE AL 20%. La misura vale circa 2 miliardi di euro. Esclusi i titoli di Stato che restano tassati al 12,5%.
Altro che chiudere gli ospedali, è forse il caso di allargare i cimiteri
Salonna Michele
Carissimo Michele, stai dicendo tutto tu, chi l’ha detto che il sottoscritto approvi quello che fa il governo, il fatto che si faccia parte del centro destra non vuol dire che bisogna acconsentire a tutto quello che fa l’esecutivo, oppure le strambalate trovate di Tremonti. E’ chiaro che io personalmente non sono d’accordo con quel tipo di manovra ne’ come politico e ne’ come cittadino, anche perché sono convinto che non si può continuare a tassare il popolo fino all’inverosimile e su questo, te lo posso assicurare sono d’accordo in tanti all’interno di tutto il centro destra e non condividono per nulla la politica di Berlusconi e di Tremonti, io sono sempre e comunque dalla parte dei cittadini.
Per la questione della Regione Puglia invece è un’altra storia e, ne sono pienamente convinto, anche tu la pensi allo stesso modo, lo si vede chiaramente, perché non hai commentato nulla di negativo in proposito, attaccandomi invece sul terreno della politica nazionale, per la quale ti ho risposto in modo che nemmeno tu ti aspettavi.
La Regione Puglia farebbe bene a rivedere la sua posizione in merito agli ospedali e a tutto il comparto della sanità perché questo è un terreno che scotta e, se scoppia l’incendio, sarà difficile domarlo.
E poi, io mi preoccupo degli ospedali e della sanità intera della nostra Regione perché ci tengo ai cittadini come ci tengo a far funzionare bene tutti i servizi della sanità senza interventi drastici come la chiusura di ospedali ecc. per i quali le motivazioni sono ampiamente illustrate nel mio articolo che tu, cortesemente hai letto e che, per il quale ti sei “scomodato” a fare la dovuta osservazione, e di questo te ne sono cordialmente grato, perché questo vuol dire che insieme, anche se con punti di vista differenti, stiamo lavorando per una società migliore.
Cordiali saluti – Pino Trinchera
Ciao a tutti, se permettete in fatto di ospedali e chiusura dei medesimi voglio aggiungere la mia, allora vi racconto una bella storia, il fatto si svolge in un comune vicino al nostro (non voglio fare nomi, chi vuol capire capisca) durante le ultime elezioni regionali, un candidato di sinistra (poi eletto) aveva promesso mare e monti tra cui la promessa che assolutamente l’ospedale nel loro paese non sarebbe mai stato chiuso se lui fosse stato eletto, moltissimi elettori simpatizzanti per la sinistra e molti anche di centro, di destra e altri colori imprecisati, fidandosi della parola, votarono per lui, morale l’ospedale in questione è stato chiuso ugualmente. Ecco come vanno le cose. Viva l’Italia.
Stretta la foglia larga la via dite la vostra che io ho detto la mia.