Gli “atleti sammichelani” sfiorano il podio alla finale nazionale di Atletica leggera su pista dei Giochi Sportivi Studenteschi 2010
Sono rientrati i nostri ragazzi che hanno partecipato alla finale nazionale di Atletica leggera su pista dei Giochi Sportivi Studenteschi di primo grado 2010, tenutesi a Roma. Un elogio particolare va fatto agli alunni/atleti dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, sezione Scuola Secondaria di 1^ Grado, di San Michele Salentino, retto dalla Dirigente Scolastica Dottoressa Maria Giuseppa Lotti, componenti le rappresentative d’istituto di atletica leggera su pista, per quanto conseguito quest’anno nella partecipazione alle varie fasi dei Giochi Sportivi Studenteschi.
Gli ottimi risultati di squadra ed individuali conseguiti hanno consentito di elevare a livelli di eccellenza, tra innumerevoli difficoltà logistiche e strutturali, lo sport scolastico della nostra comunità. In particolar modo si evidenziano i successi ottenuti dalla squadra maschile cadetta, reduce dalle finali nazionali di disciplina, tenutesi a Roma, l’8-10 giugno scorso, nella suggestiva cornice dello Stadio dei Marmi. Azzarito Claudio (80 m), De Pasquale Mattia (80 m h), Prete Cosimo (1000 m), Epifani Ivan (salto in alto), Franco Giuseppe (getto del peso), Misuraca Giovanni (salto in lungo), la staffetta 4×100 (Misuraca Giovanni, De Pasquale Mattia, Epifani Ivan, Azzarito Claudio), gareggiando al meglio delle loro possibilità, hanno ottenuto un eccellente quarto posto assoluto, sfiorando per un soffio il podio. Avevamo anche la presenza di una rappresentanza femminile. Macelletti Federica, 80 h, nella gara individuale di specialità, si è ben comportata, ottenendo un lusinghiero piazzamento.
Tutti i nostri atleti si sono qualificati alle finali nazionali, dopo essersi imposti precedentemente, salendo sul gradino più alto del podio, a livello provinciale e regionale. Al titolo nazionale conquistato l’anno scorso nel getto del peso con Davide Caliandro, si è data continuità quest’anno riuscendo a portare ben sette alunni ad una finale nazionale. Davvero un risultato strepitoso, se si considera che la scuola presenta solo tre corsi completi e che l’impiantistica sportiva scolastica è alquanto obsoleta.
Certo, per una realtà piccola come la nostra, verranno periodi di magra, ma ci auguriamo che gli alunni possano essere messi in futuro sempre in una condizione ottimale per poter praticare lo sport a scuola, magari rivedendo e risistemando al meglio proprio l’impiantistica sportiva scolastica ancora carente. Complimenti vivissimi ai nostri atleti ed al Professore Luigi Calò, che li ha preparati con tanta passione, con l’augurio di poter conseguire in futuro altri pregevoli risultati.
Mi preme ringraziare la redazione di midiesis per la considerazione e lo spazio dedicato da sempre a quanto evidenziato dai ragazzi in ambito sportivo scolastico. Il merito di questi risultati va attribuito esclusivamente a loro, a questi ragazzi, che con tanto impegno e dedizione si sono dedicati alla pratica di questa splendida disciplina sportiva, l’Atletica Leggera, che legittimamente, per storia e specificità, viene definita la Regina di tutti gli sport. Colgo l’occasione per elogiare pubblicamente il lavoro e lo sforzo che i nostri ragazzi hanno profuso. Nel conseguire i risultati ottenuti, hanno onorato se stessi, la propria scuola e la propria comunità. Il coronamento di un percorso educativo e formativo serio, impegnativo, ma anche ludico, svolto durante la permanenza nella scuola media, che ha visto i nostri atleti, perchè tali sono, iniziare con i primi rudimenti di conoscenze tecniche delle varie specialità per approdare poi alla partecipazione ad una fase nazionale, confrontandosi con il meglio dell’atletica leggera italiana di categoria. Aver avuto la possibilità di gareggiare con realtà sportive scolastiche come il Veneto o la Lombardia, ricche di tradizione, di strutture e di società di atletica leggera, ha dato loro modo di riflettere su come sia difficile, ancora oggi, praticare l’atletica leggera su pista nelle nostre realtà, ma nello stesso tempo ha accresciuto l’orgoglio e la consapevolezza, nonostante tutto, per quanto si è riuscito a realizzare. Oltre all’aspetto prettamente sportivo, hanno avuto modo di socializzare con altri coetanei, vivendo un’esperienza comunitaria con ragazzi di tutte le regioni d’Italia, confrontandosi e allacciando varie amicizie. Sicuramente si è trattata di un’esperienza unica, spero non irripetibile, che porteranno sempre con sé, ricordo incancellabile della permanenza nella scuola media.
Detto questo, interpretando anche il pensiero dei ragazzi, vogliamo dedicare ogni nostro sforzo profuso quest’anno a scuola in ambito sportivo, ogni gioia ed ogni delusione (per fortuna poche), ogni successo ed ogni sconfitta (perché lo sport è fatto anche di sconfitte, che vanno accettate serenamente per poter poi ripartire), i nostri sentimenti più sani e tutte le nostre passioni ad una persona che non c’è più, che è venuta a mancare proprio mentre eravamo a Roma a gareggiare. Un amico di tutti ed un mio ex alunno, Giorgio. La notizia della sua scomparsa ci ha colti tutti di sorpresa e lo sconforto è stato grande. Giorgio amava la vita ed amava soprattutto lo sport. Finchè la forza lo ha sorretto, era sempre insieme ai compagni di classe a svolgere la lezione di educazione fisica. Accompagnava papà Piero durante la partecipazione alle varie maratone. Era a bordo campo del Palamacchitella, a seguire le partite di volley della compagine femminile sanvitese di A2, coccolato da dirigenti e giocatrici. Seguiva con passione le sorti del Milan, la sua squadra del cuore, e della Nazionale Italiana di calcio. Allo sconforto per la sua scomparsa si sono associati altri pensieri, altre considerazioni. Giorgio va ringraziato per quanto è riuscito a trasmetterci, per i valori umani e morali che è riuscito ad incarnare, nonostante le innumerevoli ed immani difficoltà che lo hanno portato a distaccarsi da noi. Credo che in questi aspetti, sforzandoci di credere che la precarietà della condizione umana sia solo un momento di passaggio, Giorgio continuerà a vivere in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Vogliamo credere che ora, felice, libero da ogni pastoia terrena, stia rincorrendo, veloce come il vento, un pallone di calcio, domarlo e calciarlo irresistibilmente in porta gonfiando la rete. Si, vogliamo credere questo! Ciao, Giorgio!
Luigi Calò
Grazie Luigi per aver ripubblicato il tuo commento. Te lo volevo dire, infatti, e mi hai anticipato.