Non chiederti cosa… (Desdemona)
Per mio padre
Le lancette si fermano, Desdemona mi lascia entrare nelle sue stanze. C’è buio, una candela diffonde una luce leggera, lieve. C’è silenzio. Penso.
che…
Nei silenzi, si nascondono parole inspiegabili,
grovigli di pensieri,
incanti di desideri
legati indissolubilmente al ricordo.
Se per qualche gioco ancestrale
le nubi si dissolvessero
resterebbe soltanto un pianto,
di gioia e sorrisi,
di giochi rubati,
di canzoni rincorse,
di lunghi giri in macchina sempre con la musica sbagliata.
Perdevo me stessa,
mentre ti aspettavo
e la nostra casa era più bella quando tornavi.
Ora è il tempo della vita che scappa,
il passato colorato di indaco e rubino
sembra declamare l’incanto.
E io rubo a questo momento
il pensiero di volerti bene
come se non ci fosse distanza,
e penso,
ti penso,
mentre provi ad amare con la ragionevolezza
di pensieri senza turbamento.
Quando leggerai queste parole
non chiederti il loro significato.
Fermati sull’essenza,
e sul mio sguardo
che veglia incessante,
seppur lontano.
Le parole sono effimere,
sono catene di cose che non
trovano sempre il loro senso
in una reale, logica spiegazione.
E’ l’ispirazione che le crea
e le fa vivere, vibrare, talvolta esplodere.
Prova a chiudere gli occhi
e a sentire il profumo del mare che ora mi copre,
e immagina un soffio di vento, leggero,
che arriva laggiù
in una terra rossa di sole,
immaginalo con il tepore di questa primavera ormai giunta
e ricorda,
ricordalo sempre
che nonostante le piogge
nonostante le bufere, i venti, i mari in tempesta,
è sempre bello averti
e sapere che per me, per noi, e per il mondo
ci sei.
Ti amo
Sara
Tuo padre è fortunato.
Ciao Desdemona svelata, come sempre i tuoi pensieri sono profondi ed intensi.
grazie grazie grazie DIO
per avermi dato il PRIVILEGIO di avere una FIGLIA come mia FIGLIA
S A R A
Credo che per tutti noi (papà) sia un privilegio leggere le cose di Sara!