Fotovoltaico in contrada Deserto: è polemica
Continuano le polemiche sul fotovoltaico nel nostro territorio. Abbiamo trovato questo articolo a firma di Nicola Quaranta sul sito www.brindisireport.it che ci riguarda molto da vicino e che pubblichiamo di seguito.
Buona lettura.
Pannelli & polemiche. Sul solare è scontro all’ombra di Palazzo San Francesco: in cantiere il primo Parco fotovoltaico superiore a un megawatt destinato a sorgere sul territorio di Ostuni. Un impianto da 5 megawatt, tra gli uliveti della Città bianca. Il progetto, senza che il Consiglio comunale ne fosse messo a conoscenza, ha già ricevuto il nulla osta da parte dell’Ufficio tecnico. A sollevare obiezione è il consigliere comunale del Gruppo misto indipendente, Gianfranco Coppola, che in una nota rivolta al sindaco Domenico Tanzarella e all’assessore all’Urbanistica Andrea Pinto, ha chiesto conferma sia in merito all’esistenza del progetto sia in riferimento alla veridicità della notizia che vorrebbe lo stesso già approvato dall’organo tecnico, senza che rispetto alla proposta si sia espressa l’assise cittadina.
Il maxi “tappeto di pannelli” a terra, ha incassato nel novembre scorso l’autorizzazione da parte degli organi tecnici regionali, in virtù dei pareri favorevoli espressi in sede di conferenza di servizi dai soggetti istituzionali chiamati ad esprimersi: dalla Sovrintendenza ai Beni ambientali e culturali sino al Comune di Ostuni, passando dalla Asl, soltanto per citarne alcuni. A beneficiare della concessione, una ditta di Pavia, la “Enerpool”, a capitale tedesco. L’impianto verrebbe a sorgere in zona agricola, in contrada Deserto, lungo un maglia di terra ai confini con i territori di San Vito dei Normanni e San Michele Salentino. E proprio attorno a San Michele Salentino, ruoterebbero gli interessi di fatto, visto che alle spalle della “Enerpool” risulterebbe tra gli investitori il geometra Stefano Barletta, ex assessore al Comune di San Michele Salentino.
Messa all’incasso la concessione, la società, oltre al rispetto delle prescrizioni, dovrà entro sei mesi assegnare l’appalto e avviare i lavori. Di certo chi sarà chiamato materialmente ad acquisire chiavi in mano il progetto, non potrà beneficiare degli incentivi 2010. Quanto al Comune, a fronte della costruzione dell’impianto, incasserà 25 euro come fideiussione. Tanto basta per alimentare lo scontro sul fronte politico.
“Il nostro territorio – spiega Coppola – per vocazione turistica, agrituristica ed agricola è incompatibile con autorizzazioni di impianti fotovoltaici di qualunque dimensionamento, a meno di posizionamenti su terrazzi di edifici pubblici e privati. E’ diverso installare pannelli sui tetti dei palazzi o sulle coperture dei capannoni industriali piuttosto che nelle distese agricole, dove prima vi erano mandorleti e vigneti. Ciononostante continuiamo ad assistere alla realizzazione di impianti fotovoltaici lungo i terreni rurali del territorio”.
“Nella circostanza specifica, non si comprende – prosegue Coppola – come sia possibile che una società straniera a responsabilità limitata riesca, con relativa facilità, a piazzare un impianto fotovoltaico a terra tra gli ulivi e la macchia mediterranea, senza che le massime istituzioni cittadine ne sappiano nulla. Probabilmente l’atto dirigenziale che ha dato il via libera all’impianto da 5 megawatt risulta ineccepibile sotto il profilo burocratico amministrativo, ma proprio questo aspetto è il più preoccupante. Coma ha fatto il Comune di Ostuni a rilasciare il proprio benestare senza coinvolgere il Consiglio comunale in un atto di indirizzo preliminare? Sono stati valutati tutti gli effetti sul territorio, trasformato di fatto da agricolo a industriale? Si questi interrogativi sindaco e assessore sarebbe opportuno che facessero chiarezza”.
Coppola invita per questo l’Amministrazione comunale a relazionare in Consiglio Comunale quanto prima sulla situazione complessiva che attiene lo sviluppo degli impianti fotovoltaici sul territorio comunale, fornendo finalmente nel contempo un elenco completo di tutte le domande in giacenza presso l’Ufficio Tecnico, nonché delle autorizzazioni già rilasciate.
La replica dell’assessore Pinto, non si è fatta attendere: “In materia non è previsto il coinvolgimento dell’assemblea consiliare né l’Amministrazione è chiamata ad esprimersi. Sul progetto è stato richiesto soltanto un parere all’Ufficio tecnico comunale, che evidentemente ha ritenuto idonea la proposta. Tutto qua. Dopodiché basterebbe recarsi in contrada Deserto e visionare la zona per rendersi conto che lungo quei terreni non c’è neppure un albero di ulivo, ma pochi alberi bassi e per il resto terreno per pascolo. Non a caso la zona si chiama Deserto”. Al di là della precisazione dell’assessore, più di qualcuno ritiene invece che l’area in questione proprio un deserto non sia, visto che a ridosso di quei terreni operano aziende agricole, nonché strutture agrituristiche di rilevanza internazionale.
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Oggi pomeriggio mi ha chiamato Stefano Barletta chiedendomi spiegazioni sull’articolo, in quanto risulta estraneo alla questione. Ho fatto allora una ricerca sul web ed è venuto fuori che chi ha avuto rapporti con la Società Enerpool S.r.l.,con sede legale in Pavia, ed in particolare per quanto riguarda la progettazione dell’impianto fotovoltaico in questione, è l’Ing. Arcangelo Barletta di San Michele Salentino, così come risulta dalla DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO ENERGIA, RETI E INFRASTRUTTURE MATERIALI PER LO SVILUPPO 26 ottobre 2010, n. 240 della Regione Puglia. Ecco il link: http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=getfile&file=15.htm&anno=xli&num=167
Probabilmente chi ha scritto l’articolo ha scambiato persona.
Alcuni commenti all’articolo pubblicati sulla pagina facebook di midiesis.it:
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Punto Verde HotelNoci: io nn lo condivuido…………. stanno distruggendo una bellissima visuale naturalistica di cui la puglia ne e’ padrona………. da ex sammichelana voto” no al fotovoltaico”….
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Punto Verde HotelNoc:i intendo fotovoltaico su distese di terreno………. invece sono propensa al fotovoltaico sui tetti delle case!!!!
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Vitale Giovanna: anchio sono di san michele, anche se vivo a varese : E DICO NO AL FOTOVOLTAICO:
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sono milanese, vivo in contrada deserto,tutto l’anno e posso assicurare,che nonostante il noma, questa contrada non e per niente desertao q,ui lavorano e vivono molte famiglie, e l’estate qui si parlano l’inglese il fran cese il tedesco perke’ numerosi turisti stranieri hanno comprato casa nel deserto, se l’assessore pinto prima di parlare si prendesse la briga di visitare questa che per dimensioni e popolazione e’ una delle contrade della zonapiu grande e frequentata,si accorgerebbe che qui non solo ci sono alberi di ulivo ma mandorli e fichi d’india e tutto quello ke la natura ha voluyto regalare a quste zone per renderle uniche e bellissime
noi siamo in contrada deserto,e diciamo no al megaimpianto,
non ho parole, sono indignato di quanto succede, e la cosa peggiore è che succede vicino a noi su uno dei territori piu’ belli dal punto di vista paessaggistico dove non c’è bisogno di descrivere le bellezze, ma la cosa che più fa male è il fatto che tutti guardiamo e nessuno agisce, è assurdo anche questa volta siamo spettatori sconfitti…
Caro Rocco,
è stato interessante scoprire chi è coivolto nel megaimpianto di contrada Deserto. Terra mia!
Maria, forse avresti dovuto dire : Terra Libera!
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