IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 37^ parte
LE MONDE
“Festa a Le Monde, tra boom digitale e carta, supera 500000 abbonamenti”.
Come tutti sanno” Le monde” è il giornale francese più prestigioso e più noto a livello internazionale. E quando ho letto la cronaca di questo strepitoso successo, ho associato il nome del famoso quotidiano a quello di Beppe Patrono.
Era il professore Patrono un uomo fisicamente gigantesco e intellettualmente un gigante della cultura brindisina militante, un oratore che con la sua eloquenza inchiodava l’uditorio.
Ricordo ancora un suo incontro nella storica libreria di Cristina Piazzo con lo scrittore Carlo Cassola, autore del famoso romanzo “La ragazza di Bube”.
Perché questo istintivo e subitaneo accostamento? Perché una sera di tantissimi anni fa alla stazione di Brindisi, mentre in attesa dell’arrivo di un treno guardavo le copertine delle riviste esposte nell’edicola, arrivò il professore Patrono e, rivolto al giornalaio, gridò: Le Monde!.
Così scoprii chi era quel signore gigantesco e cosa era Le monde. Seppi in seguito, dopo averlo ascoltato tante volte, che aveva donato tutta la sua collezione di “Le Monde” alla biblioteca comunale di Ostuni. E qualche anno addietro appresi che il suo ricchissimo patrimonio librario aveva finalmente trovato casa nella biblioteca arcivescovile “De Leo” di Brindisi. Io allora leggevo “Il Mondo” di Mario Pannunzio.
PANDEMIA
“Aver compagni al duol scema la pena”?.
No, aver compagni al duol aumenta la pena, la accresce, la fa crescere.
RAI 5
Rifugio sicuro contro il bombardamento pubblicitario televisivo a tappeto. Incessante, insopportabile.
CLIMA MALATO
Incredibile. Ieri, 29 dicembre 2021, apro la finestra, guardo verso il giardino della Chiesa di San Luigi e scopro che la mimosa è fiorita.
E ora l’albero che fino a pochi giorni fa era nudo e triste, con la sua esuberante e morbida chioma tinge di giallo solare il cielo grigio.
E’ rinato inaspettatamente, ma, avendo smarrito la memoria, non si è accorto che la festa dell’otto marzo è ancora lontana, e oggi grida ai quattro venti la sua effimera euforia.
Vincenzo Palmisano
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