COSIMO CARLUCCI (di Edmondo Bellanova)
Sabato scorso, in Biblioteca Pinacoteca, si è parlato dello scultore sanmichelano Cosimo Carlucci.
Iniziativa meritevole, anche se poco partecipata!
Mi è sembrato strano parlare di uno scultore senza far “vedere” alcuna sua opera. Gli opuscoli fatti girare tra il pubblico, nella penombra della sala, non rendevano assolutamente l’idea della bellezza delle opere di Carlucci che, se non opportunamente illustrate e “spiegate”, sono di difficile comprensione.
Opere che con materiali inusuali occupano prepotentemente spazio e tempo e dimostrano tutta la volontà dello scultore di trovare nuovi percorsi sperimentali nella scultura.
Devo, qui, esprimere tutto il mio apprezzamento (per quello che vale!) a Rosaria Gasparro come, con il suo solito garbo, ha, spero definitivamente, chiarito le motivazioni che spinsero il prof. Cosimo Carlucci a donare 59 delle sue opere alla città di Lecce e non a San Michele Salentino.
Motivazioni che poco hanno a che fare con i pettegolezzi “di paese” che vorrebbero mettere in contrapposizione due dei più grandi artisti avuti da San Michele nel novecento; mentre dovrebbe essere obiettivo comune far conoscere di più questo artista al quale si può solo addebitare di essere fuggito, come dice lui, ”forse con inevitabile rabbia”, da un paese dove allora (come oggi?) non c’erano le condizioni per crescere ed emergere nel mondo dell’arte.
Il prof. Madaro e l’assessore Fumarola hanno preannunciato una serie di questi incontri culturali ed allora mi permetto suggerire “una chiacchierata” sul prof.Francesco Paolo Argentieri (Ciccë di pillecchië) pittore, musicista e gentiluomo.
Sanmichelesalemtino19dicembre2021edmondobellanova
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