BLA BLA BLA (di Edmondo Bellanova)

Il tema era interessante ed avevo un motivo di vanto sanmichelano per ascoltare la relazione di Pierangelo ARGENTIERI, ieri sera, all’Unitre di Ostuni.

“Il  paesaggio  pugliese tra sostenibilità e cambiamenti climatici” è un argomento dagli aspetti molteplici e la passione con la quale Pierangelo s’impegna nella riscoperta e rivalutazione delle nostre  specificità agricole merita un plauso incondizionato.

Il suo “Hortus” è un po’ l’isola felice dove conservare i tesori  floreali della nostra tradizione  agricola gravemente minacciata dall’invadente globalizzazione e da un’economia totalmente rivolta al profitto. Così non si conservano solo le specificità vegetali ma si valorizza tutto un patrimonio socio culturale di una generazione di contadini, agricoltori dai quali dovremmo ancora  apprendere tecnologie, esperienze pratiche e buon senso.

Poi, inevitabilmente, si è parlato della xylella e come in una miriade di altre conferenze, incontri, tavole rotonde/quadrate, non si è giunti ad alcuna conclusione. Nessun suggerimento, nessuna proposta, nessuna speranza. Niente!  Una fatalistica resa ad un inevitabile dramma!

Ma è mai possibile che nessuno si renda conto della tragica, catastrofica situazione dei nostri uliveti? Possibile che non ci si renda conto che con l’avanzare della xylella si sta  distruggendo non solo quel paesaggio che enfaticamente diciamo di voler difendere dal cambiamento climatico ma tutta la nostra economia?

In questi giorni si assiste a tante manifestazioni di “sivax” e “novax, di “proZan”, di “violenza sulle donne”, di libertà per portuali e baristi, contro l’enfiteusi, pro emigrazione e pro ambiente; ma possibile che nessuno protesti per questo flagello che sta demolendo non solo l’economia pugliese ma tutto l’inestimabile patrimonio tramandatoci dai nostri padri!

Possibile che non vi sia un politico nazionale, europeo, regionale, comunale che s’incateni alla sua comodissima poltrona per protestare, per fare qualcosa, per darci speranza? Tutti ci dicono che non c’è soluzione e che, quindi, dobbiamo solo convincerci della necessità dell’eradicazione di questi “monumenti” perché lo Stato non finanzia gli studi scientifici necessari per  cercare di trovare una cura, una barriera all’avanzare di questo maledetto batterio!

Quindi, ci lasciano soli, nei nostri uliveti a veder morire le piante ed ogni speranza di una sacrosanta prospettiva di un onesto lavoro   e di  un meritato reddito. Allora ditelo chiaro a quei nostri giovani che sperano ancora in un futuro lavorativo nell’agricoltura che ciò sarà sempre più difficile e che forse l’unica prospettiva che si propone loro è quella dell’emigrazione.

Poi verrà il giorno delle elezioni  e tutti correranno a prenderci in giro a promettere, promettere e ci sarà sempre il solito cittadino in stato di bisogno che si farà abbindolare dai loro… bla,bla,bla!

Sanmichelesalentino27novembre2021edmondobellanova

About the Author