IL NUOVO LIBRO DI COLIZZI (di Vincenzo Palmisano)
Ho letto “La suggeritrice”, Nanni Editore, di Francesco Colizzi, e mi è piaciuto.
E’ un libro nuovo, originale , nel quale l’autore, che ha alle spalle altre pubblicazioni, si spoglia di ogni reticenza e con spietata sincerità ci mostra il suo mondo interiore e il mondo di fuori in cui siamo tutti immersi.
Ne viene fuori un autoritratto in piedi di un utopista positivo, concreto, che scende in campo e opera affinchè il suo sogno di un vivere migliore si realizzi.
Chi non ha mai letto i suoi editoriali sulla rivista “Amici di Follerau” quando era presidente nazionale dell’ “Aifo”, scoprirà adesso quello che Colizzi ha fatto in Africa per i diritti degli ultimi.
Le epigrafi, le citazioni, i rimandi e gli echi letterari disseminati a piene mani in ogni capitolo, non sono un decoro o uno sfoggio di cultura, ma fanno parte intimamente del testo, ne hanno la stessa sostanza e rivelano un lettore insaziabile, un medico psichiatra umanista, uno scrittore in versi e in prosa.
Le pagine emozionanti e commoventi dedicate a Rina e a Beniamino sono un grande monumento che Franco Colizzi ha innalzato ai genitori. Leggendole, ho pensato d’istinto a ”Un altare per la madre” di Ferdinando Camon.
Poi, quando sono giunto alla fine del libro, ho riletto queste parole scritte da Kafka in una lettera del 1904:
“Bisognerebbe leggere soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno nel cranio, a che serve leggerlo?. Un libro deve essere la scure per il mare gelato dentro di noi”.
Forse senza la caduta e la rottura di un femore a Torre Pozzella il libro non sarebbe nato.
“ La suggeritrice” infatti si apre con il racconto drammatico di quell’infausto evento, che ora è solo un ricordo.
Leggetelo, sarà un buon compagno di viaggio attraverso 189 pagine trascinanti e poetiche.
Vincenzo Palmisano