IL MIO DIZIONARIO (di Vincenzo Palmisano) – 30^ parte

BARI-SILIGO

Trascrivo qui di seguito due testi. Il primo è l’attacco di un interessante articolo di Michele Partipilo su Emancipazione femminile e Parità di genere apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 27 marzo scorso.

Il secondo è l’incipit del libro “Padre padrone” di Gavino Ledda.

È il 16 dicembre 1928 in una scuola elementare barese. Il padre di un’alunna entra in classe e annuncia all’insegnante che ritira la figlia. Il motivo? Semplice, poteva pagare solo per una persona e poiché il figlio maschio era ormai in età scolare, meglio che frequentasse lui piuttosto che la sorellina. “Ma la bambina-annota l’insegnante sul registro- rifiuta decisamente di lasciare la mia classe e vi rimane, inflessibile a tutte le esortazioni”. “Si svolge così in classe-è ancora la maestra ad annotare- una scena commovente a cui partecipano tutte le bambine che abbracciano e baciano la compagna”.

“Il 7 gennaio 1944 mi trovai per la prima volta sui banchi di scuola, con tre mesi di ritardo rispetto ai miei compagni (…).

E una mattina di febbraio, mio padre, con lo sguardo terrificante di un falco, dalla strada fulminò la scuola. La raggiunse con impeto fragoroso piombando in classe e, rivolto alla maestra , esclamò: ”Sono venuto a riprendermi il ragazzo. Mi serve a governare le pecore e a custodirle. E’ mio. E io sono solo.” (…)”Saprò fare di lui un ottimo pastore capace di produrre latte, formaggio e carne. Lui non deve studiare. Ora deve pensare a crescere”. (…) “Io ho bisogno di lui in campagna, diversamente non riuscirò a mandare avanti la famiglia”.(…).

“Con le lacrime agli occhi diedi così l’ultimo sguardo a tutta l’aula. Nel mio silenzio salutai tutti i compagni imprimendomeli nella mente per non scordarli più”.

Ho unito in coppia i due testi perché similari, ma soprattutto perché senza il pianto della bambina di Bari non mi sarei ricordato in questo momento delle lacrime di Gavino Ledda nella scuola elementare di Siligo (Sassari) e non avrei riletto le prime pagine del suo capolavoro, un classico della narrativa italiana che coinvolge, infiamma e commuove tanti ragazzi delle scuole medie, e non solo.

Purtroppo, il maschilismo imperante e l’abbandono scolastico, due problemi di bruciante attualità che affondano le radici in un lontano passato che non passa mai, attendono ancora di essere seriamente affrontati e risolti.

FANFARONE

Facitore di fake news, fanfaluche, fandonie.

INGLESISMI

Piovono a dirotto gli inglesismi e trasformano  la nostra anglofilia in anglomania.

Dopo lockdown, l’ultimo arrivato è hub e significa centro. Per cui d’ora in poi, se vuoi essere alla moda, non devi dire più centro culturale, ma hub culturale, e nemmeno centro vaccinazioni, ma hub vaccinale.

DOCENTE COVID

Si chiama così l’insegnante precario di pronto intervento che viene chiamato d’urgenza a sostituire un collega mandato in quarantena dal covid 19.

E’ una nuova figura di supplente precario.

Vincenzo Palmisano

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