I Giovani del PD ed il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Riceviamo dalla Federazione Giovanile del Partito Democratico di Brindisi e pubblichiamo:

Ad un mese da una delle più importanti ricorrenze riguardanti la storia del nostro Paese, il  150° anniversario dell’Unità d’Italia, è desolante notare come, ancora oggi, sono in tanti, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 14 e 28 anni, a non sapere neppure cosa accadde quel 17 marzo di un secolo e mezzo fa, a causa della scarsa informazione a riguardo, o, più probabilmente, perché in una società sempre più dedita al degrado etico e valoriale, dove i modelli cui i giovani si ispirano sono chimeriche invenzioni del business televisivo, non si è riusciti a far comprendere la vera importanza di questa commemorazione.
Noi giovani democratici della provincia di Brindisi, costantemente partecipi della vita pubblica del nostro territorio, ma al tempo stesso consapevoli della nostra identità nazionale, riteniamo questo evento estremamente importante, non solo per il suo significato storico-culturale, ma ancor più per la sua incredibile attualità. E  infatti avvilente rendersi conto di quanto, questioni presenti 150 anni fa, se pur mutate nel tempo, rappresentino ancora oggi problematiche irrisolte.
L Italia, oltre a dover fronteggiare la drammatica crisi economica che sta mettendo a dura prova il mondo occidentale, deve risanare questioni intestine, ataviche e mai risolte. Prima fra tutte, il  divario nello sviluppo economico e sociale che tutt’ora persiste tra settentrione e meridione. Una problematica, questa, da affrontare con concretezza e coerenza  per cercare di assicurare reali  prospettive di progresso a noi giovani generazioni. È impensabile, infatti, sperare nello sviluppo di una sola parte della Nazione. Al contrario,  siamo convinti che l’Italia potrà realizzare una crescita reale solo se ogni parte del suo territorio sarà messa nella possibilità di contribuire allo sviluppo nazionale.
Cento cinquanta anni fa, gruppi sociali, forze politiche, esperienze culturali, misero da parte le loro tante, insanabili diversità politiche, ideologiche e metodologiche per la realizzazione del sogno comune di vivere in una Nazione unita.
Ed è proprio riguardando a quel passato, uno dei più belli della nostra storia, che noi giovani generazioni  dobbiamo ritrovare la  fiducia nello Stato, nato come annessione di tante monarchie sotto una corona unica, ma ben presto divenuto repubblica per volontà del suo popolo.
Una repubblica, la nostra, fondata sulla costituzione, che nella sua perfetta sintesi tra le tre grandi matrici ideologiche che la ripercorrono, rappresenta un  ulteriore dimostrazione di coesione da parte delle diverse forze rappresentative, che riuscirono a trovare dei punti d incontro, al fine ultimo di disegnare quel meraviglioso affresco di diritti, doveri e valori, che dovrebbe essere paradigma e metro di ogni decisione politica. 
Così come sostenne Calamandrei  nel suo celebre discorso agli studenti milanesi:
 In questa Costituzione c è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli [& ] quindi spetta a voi giovani,il compito di farla vivere, di sentirla  nostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto che nessuno di noi nel mondo è solo, ma che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell Italia e del mondo .
Siamo convinti che ripartendo dalla nostra costituzione, il popolo italiano, riuscirà a ritrovare fiducia in se stesso e realizzare le incredibili potenzialità di cui è dotato, per dimostrare,ancora una volta, di possedere quelle virtù che in passato ci hanno contraddistinti.
Noi, in quanto giovani democratici della provincia di Brindisi, faremo la nostra parte, organizzando una serie di manifestazioni per tornare a credere in quei valori e in quelle volontà, che andando al di là di tutte le differenze tra cittadini e popolazioni, riuscirono a superare i numerosi ostacoli che si presentarono sul difficile cammino dell’unità, in linea con quanto sottolineato dal presidente della  Repubblica Giorgio a Bergamo:
 Le celebrazioni devono essere un modo di ritrovarci in quanto italiani nello spirito che ci condusse 150 anni fa a unirci come Nazione e come Stato, e nella riflessione comune sui travagli e sulle prove che abbiamo vissuto insieme, sui problemi che insieme abbiamo davanti .
In questo momento riteniamo quanto mai necessario uno sforzo culturale ed educativo, assieme ad un’analisi critica delle problematiche reali ed al coraggio di battersi per le riforme necessarie per il Paese, mettendo da parte contrasti e diversità di ogni sorta, con il fine ultimo e comune di rinnovare il Paese, cercando di sconfiggere i morbi sociali che da tempo ci affliggono, facendo tesoro dell’esperienza passata, ma guardando sempre al futuro.

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