RICORDI (di Edmondo Bellanova)

Vediamo di dare vita a questa foto postata da Mimmo Ligorio su Facebook.

Ad angolo di Corso Vittorio Veneto c’è la bottega di tessuti di Cappelli Michelina e di Seppë di “Peddagnorë”,fratello di D’Amico Giovino (poi Bar Piccadylli)sulla bottega la casa in primo piano con gli scaloni che Gino Brancasi continua ancora oggi a“ “scalare”.

Più avanti è immortalato il negozio di elettrodomestici di Nuccio Galetta con le bombole di gas a fermare la porta e a fianco la scala per accedere alla casa, con lo splendido secondo piano, di Grazia “la lotë” nonna di Enico Azzarito.

Appena girato per via Fermi ad angolo con via Fiori c’è il locale di Ciciriello utilizzato per esposizione bagni e piastrelle con attiguo lo storico Bar sport di Ciccio Caliandro “la Cantinerä”. Continuando su Piazza Dante spicca lo splendido portone in latta inchiodato della merceria di Pompea Vasta colmo di fili e rocchetti, bottoni e matasse di lana.

Dopo la merceria c’è il locale, sempre chiuso, di proprietà Lodeto, per anni sezione del PSI con regolare bisca; poi tra questo locale e la proprietà Ciiriello c’è la scala d’accesso all’abitazione in primo piano del nonno di Rino Balestra con la spaventosa testa di diavolo a scacciare i guai.  Di seguito c’è l’abitazione di Micchië “di Pippinuddë” Ciciriello e nella camera da letto sembra di vedere  Pino “Ciuff’” al quale piace dormire al chiacchiericcio dei  frequentatori della piazza; poi dovrebbe esserci il locale di materiali edili gestito da Jangiulinë, la mamma di Pino Ciciriello e lo studio fotografico di Attilio Lodeto “Zappastrettä”, artista e magico allestitore di presepi.  Andando ancora più avanti non vi vede ma si sente il rumore del calcio balilla ed il profumo della granita di ghiaccio alla menta del bar di Lorenzo di Martinudd-Basile.

Spicca il rosso della 500 che allora poteva trovare tranquillo parcheggio in piazza e la classica canottiera essenziale abbigliamento estivo per i due ragazzi che vanno verso il monumento con le aiuole recintate e le palme di proprietà  di “Scarceddë”-Palmisano, appena trapiantate.

sanmichelesalentino03giugno2020edmondobellanova

2 Commenti a “RICORDI (di Edmondo Bellanova)”

  • GIUSEPPE SIMEONE:

    MIO PADRE AVEVA L’ABITUDINE DI SEGNARE DIETRO LE FOTO IL GIORNO DELLO SCATTO, SAREBBE BELLO SAPERE QUESTA IN CHE DATA E’ STATA FATTA. SEMBRA CMQ SCATTATA IN UN PRIMO POMERIGGIO ESTIVO, LA 500 SOLITARIA, LOCALI CHIUSI. PRIMA CON LE BICICLETTE, POI I MOTORINI E INFINE LE MACCHINE, IN OGNI NOSTRO PERIODO DI VITA PRIMA O POI SI E’ DOVUTI PARCHEGGIARE SU PIAZZA DANTE O NEI SUOI DINTORNI. IN TUTTA “TRANQUILLITA’”. BELLISSIMA FOTO CON I COLORI DI ALTRI TEMPI.

  • edmondo:

    Lino Ciraci ricorda che le palme furono trapiantate dalla casa Palmisano di Via Pascoli a piazza Dante poco dopo la sua elezione a Sindaco nel 1969.
    Il maresciallo Nuccio Barletta “Ntoniesantë” annota che il Francesco Paolo Argentieri (pittore,poeta, musicista) “Pillecchië” abitava proprio sulla casa oggi di Gino Brancasi, metre in una stanza di Attilio Lodeto esercitava l’attività di calzolaio meštë Ciccë lu gnurë (papà di Mario Nacci) con il banchetto all’esterno e la gabbia “cu llu calandronë” appesa al muro.
    E poi doveroso annotare che nel vano di proprietà Lodeto hanno esercitato l’attività di barbiere-cavadenti i cognati Licchië Vitale “La machënë” e Ronzë Nigro-

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