DA NORD A SUD (di Edmondo Bellanova)

Tutti si scagliano contro chi “prende un treno e viene giù, al Sud”!

Noi meridionali d’Italia che, privilegiati da chi sa quale congiuntura, difendiamo con i denti ed a chiacchiere, la nostra condizione di “negativi al coronavirus”!

Presidenti di Regioni (e Provincia?) che tuonano contro il governo per manifesta impreparazione a fronteggiare una pandemia nuova, sconosciuta; mentre hanno tutta la responsabilità di non aver saputo gestire al meglio la sanità regionale. Tutti che si lamentano della mancanza di posti letto in terapia intensiva negli ospedali e nessuno ricorda che la necessità di razionalizzare la sanità era il programma (anche condivisibile) di ogni politico-candidato  e di chi notava sprechi di ogni genere, imputabili al campanilismo di chi voleva una struttura in ogni paese e un “primariato” sotto casa. Ma questi sono discorsi che si faranno domani, oggi mi preme ragionare sul tema di chi può e chi oggi non può esercitare il diritto di muoversi in questa nazione.

Allora vediamo chi lascia il ”contaminato” lombardo-veneto per “salvarsi” al Sud!

Su quei treni ed aerei ci sono i nostri figli, i nostri fratelli, i nostri genitori che al nord perdono il  posto di lavoro; ragazzi che volevano studiare e trovano le università chiuse e continuano a convivere affollati (in altri momenti diremmo: come sardine!) in quelle stanze con pigioni carissime che non invitano proprio a “stare a casa”.

Ma quale casa? Restare al Nord perché? Perché sarebbero loro quelli che trasmettono il virus e non amano genitori, amici e pareti?

Già c’è tanta gente, tanti ragazzi che con il loro lavoro contribuiscono a fronteggiare la pandemia e il pensiero corre, subito, alla mia Meghi, infermiera a Milano; ma chi non ha niente da fare perché dovrebbe stare lì solo ad  aspettare un contagio?

Quindi, perché non consentire a questa gente di tornare a casa, ai loro affetti, proprio nel momemto in cui si sentono e sono soli nell’affrontare un terribile nemico invisibile?

Fate tutti i controlli necessari e fermate chi è infetto; queste non sono persone  che vanno in ferie a divertirsi, ma gente che hanno il diritto di condividere in famiglia… una tragedia!

sanmichelesalentino15marzo2020edmondobellanova

9 Commenti a “DA NORD A SUD (di Edmondo Bellanova)”

  • nicola romanelli:

    ho letto in fb le opinioni di molti paesani inviperiti contro compaesani che scendevano dal nord! Beh immaginate cosa direbbero questi giustizieri se avessero dei figli o parenti al nord!
    A parte sentimenti di parentela, dov’é finita l’anima ospitale che distingue e ed esalta il popolo italiano!
    Abbiamo paura di essere infettati e giriamo le spalle a chi tende una mano!
    Ci vantavamo gridando al mondo che nelle difficoltà, nelle tragedie gli italiani tirano fuori il meglio!
    Si vede i nostri politici, gli stessi paesani mostrare il vero volto.
    Comincio a credere che questa pandemia alla fine ci farà tirar fuori il meglio che abbiamo:
    Un ringraziamento ad Edmondo che per primo ha avuto il buon senso di farci aprire gli occhi e guardare dal lato umano!

  • La questione è alquanto delicata, io ho un figlio che vive e lavora a Parma e, nonostante è da più di due settimane che gli hanno chiesto di restare a casa e non può lavorare da casa, ha deciso di restare lì, tanto tornare a San Michele e stare chiuso in casa qui non ne vale la pena.Poi ognuno la pensa come vuole. Un saluto a tutti.

  • devina:

    Caro Mondino,
    capisco perfettamente cosa intendi, ma non sono d’accordo sulle conclusioni.
    In pochissimo tempo, da spettatori siamo diventati protagonisti di un’emergenza sanitaria senza precedenti.
    E non essendoci precedenti è mancato un protocollo a cui fare riferimento. Si è andato un po’ “a tentoni” cercando di contenere il danno. Come insegna uno dei detti più noti ereditati dal mondo contadino, è inutile chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Ovvero, restando nella metafora, ha senso farlo prima per evitare tutte le possibili conseguenze. Tutti siamo consapevoli del fatto che se il covid-19 dovesse sfondare al sud la situazione da drammatica diventerebbe altamente tragica; perché non abbiamo una struttura sanitaria in grado di reggere l’impatto che ne deriverebbe con un effetto domino che, inevitabilmente, investirebbe tutto il paese. Il sud deve (doveva?) restare un territorio franco e non per questioni di egoistico campanilismo, ma per dare ossigeno a tutto il comparto sanitario.
    C’è, ovviamente, l’aspetto affettivo-familiare da non sottovalutare assolutamente.
    Tanti, tantissimi, sono rientrati. Molti senza nessuna forma di precauzione, andondosene in giro in modo irresponsabile. Mettendo in pericolo, prima di tutti, proprio la famiglia a cui si sono ricongiunti. Non tutti hanno segnalato il rientro a casa e non tutti stanno adoperando l’auto-isolamento.
    Ora, voglio essere assolutamente onesto. Se avessi avuto un figlio a Milano a studiare, avrei fatto di tutto per farlo rientrare a casa. Sarei stato capace di andarlo a prendere con lo scooter, e non scherzo.
    Ma il mio comportamento è umano, e come prima cosa tiene conto del “benessere” della famiglia, dei figli prima di tutto. Il comportamento dello “stato”, al contrario, deve essere dettato da altri parametri che tengono conto del benessere generale.
    Stato che avrebbe dovuto impedire, pertanto, a quelli come me, di agire di pancia col rischio di peggiorare ulteriormente un quadro già compromesso.
    Non so se è chiaro a tutti, ma la situazione è grave.
    Il buonsenso prima di ogni altra cosa.

    nando de vitis

  • edmondo:

    A Nando
    Giuste considerazioni anche le tue, ma “il sud deve (doveva?) restare un territorio franco”mi sembra un’altra fervida invocazione di protezione al nostro Santo patrono. Che poi tutto sia avvenuto e avvenga senza alcuna predisposizione di tutele sanitarie è assolutamente vero, ma qui apriamo un processo alle responsabilità…che mai sarà celebrato!

  • Aldo chiese:

    Io cosa dovrei dire, mio figlio di trova a Parigi per Erasmus e nonostante tutto rimane lì. Ma io io sono molto preoccupato ultima notizia pare che da domani no si potrà lasciare la Francia ma già no c’erano più voli .

  • Anna:

    Non rispondo a Mondino,che stimo perchè ha il coraggio di dire quello che pensa e di fare quello che dice, ma mi rivolgo a tutti. Molti di noi hanno figli, nipoti, amici al nord che studiavano (i miei) e ora lavorano, hanno una vita, una famiglia…Ma a molti di quei figli, amici, nipoti, è stato insegnato il rispetto delle scelte che si fanno, e dei sacrifici che NOI abbiamo fatto per mandarli a farsi una vita, per permettere loro di realizzare dei sogni. Io suppongo che tutti quei figli che sono al nord, abbiano scelto di andarci, NON li abbiamo obbligati e messi sul treno…. Tanta gente che è andata a lavorare al nord, e sappiamo bene di cosa parlo, ha scelto di andare al nord, non gli è stato imposto. E quelli HANNO CAPITO e non sono tornati con il primo treno, ma sono rimasti, come avevano scelto di fare, in quella situazione, che io vivo da qui attraverso le loro voci e quelle di genitori amici nelle stesse condizioni. Ora quello che è successo è fuori da ogni previsione, dalla realtà a cui li abbiamo abituati, ma se abbiamo insegnato dignità, rispetto, principi, se sono andati via conoscendo la nostra realtà, non dovevano buttarsi all’arrembaggio sui treni, per venire qui dove i famigliari e gli amici felici, li hanno accolti, come solo noi sappiamo fare, ignari di quello che significava questo COVID 19, ma loro SAPEVANO quello che stava succedendo e NON si sono minimamente preoccupati di mettersi in quarantena insieme ai loro parenti e amici che hanno salutato così amorevolmente. Sono semplicemente SCAPPATI dalla mamma. Solo quelli arrivati quando qui era già arrivato il virus, sono stati OBBLIGATI a mettersi in quarantena. Certo non li considero “untori”, nè mi permetto di giudicarli, siamo un paese libero. TUTTI abbiamo preso alla leggera quello che succedeva in Cina, continuavamo ad andare in piazza, a scuola, mentre lì erano chiuse (chissà perchè), al ristorante, in chiesa…. dovunque… e poi…sappiamo… Ma solo quando i casi in Puglia sono diventati uno, due, tre…abbiamo iniziato a preoccuparci. E ora? RESTIAMO A CASA, fino a quando? UNITI E RISPETTANDO LE REGOLE, CE LA FAREMO, FORSE.

  • edmondo bellanova:

    Da Anna raccolgo solo la necessità che qualcuno OBBLIGHI CHI TORNA A METTERSI IN QUARANTENA INSIEME AI PARENTI AI QUALI SI SONO RICONGIUNTI!

  • Alessio:

    Alla notizia del “primo” caso di positività al covid19 a san michele… tanti pensieri mi assalgono.. cerco di frenare la lingua… in questo caso la tastiera..ma non ci riesco.. ok non è una colpa essere infetti mi dico…per carità.. è un virus bastardo…è subdolo…si diffonde facilmente……ma il sapere che il “caso” è sceso dal nord ed è probabilmente scappato con convinzione di farlo …anche se ha denunciato la propria presenza all’ASL e ha “”rispettato”" da subito la quarantena … mi fa una tale rabbia che non riesco a contenere.. un popolo di ignoranti, pecoroni ed egoisti ecco cosa siamo diventati!…mettere in pericolo i propri familiari, gli anziani del paese, le persone dal sistema immunitario più debole, contribuire al collasso di un sistema sanitario già precario per me equivale ad OMICIDIO COLPOSO! Sono un ricercatore oncologico che vive al nord, avrei tanto voluto poter scendere, abbracciare, proteggere e stare vicino ai miei (immunocompromessi) in questo momento così delicato…ma non l’ho fatto..sono rimasto qui…ho fatto prevalere la ragione sul cuore…anzichè proteggerli gli avrei messo solo in pericolo…avrei aumentato le possibilità di contagio per loro e per gli altri…ed invece sono qui, chiuso in casa al nord, a pregare e sperare che tutto questo incubo finisca per loro e per gli altri… Onestamente, Non riesco nemmeno a mettermi dalla parte di un genitore..no mi spiace…non ci riesco…fosse stato mio figlio/a l’avrei accolto alla stazione/aeroporto con un fucile a pallettoni… e poi avrei fatto ammenda io…perchè avrebbe significato un mio fallimento nell’insegnamento del rispetto per se e per gli altri… Rispetto e onore per quelli che sono rimasti al nord…per gli altri solo vergogna… e non cerchiamo giustificazioni …università chiuse ecc ecc… non ce ne sono… se sei al nord per studiare, se i tuoi genitori fanno sacrifici perchè tu possa studiare beh STUDIA! ALLORA STUDIA! approfitta di questa quarantena per divorare libri come se non ci fosse un domani e ripagare la tua famiglia dei sacrifici fatti…
    Per tutti quelli che ancora continuano a non rispettare le regole e a sottovalutare la delicata situazione che stiamo vivendo beh…stendiamo un velo pietoso…
    in fondo l’ignoranza merita di scomparire

  • edmondo:

    Alessio, e abuso nel darti del tu perchè conosco bene i tuoi genitori e a tuo padre mi legano i ricordi di anni passati insieme sui campi di calcio. Allora, ammiro il tuo senzo civico e coraggio ma fai una scelta personale che altri (più deboli di te) non si sono sentiti di fare.Non possiamo condannare a “prescindere” ma non si può accettare che questi “rientri” siano tratti come purtroppo facciamo ancche a San Michele. La quarantena va rispettata , controllata ed osservata da tutto il nucleo familiare del rientrato.Oggi leggo che Pierangelo Argentieri mette a disposizione le sue strutture per garantire centri di quarantena proprio per questi casi.a dimostrazione che anche il sud può organizzarsi meglio.

Hockey su prato a San Michele S.no

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