TARI II (di Edmondo Bellanova)
Confronto il 2019 con il 2018 per la tariffa dovute dalle utenze non domestiche nel comune di San Michele Salentino.
Noto che, finalmente, si è omesso d’indicare le tariffe per utenze non esistenti nel territorio comunale e l’aumento di alcune è abbastanza contenuto nel limite massimo di 0,82 euro/mq, pur avendo aumentato al 19% la quota del costo complessivo del servizio precedentemente prevista al 16%. Le diminuzioni (minime) di tariffa riguardano: gli autosalonisti-espositori, banche; attività industriali (?) ed artigianali.
e.b.
TABELLA 3
Confronto la tassa TARI dovuta nel 2019 per un’abitazione di 100 mq., in San Michele Salentino, con quella precedente del 2018.
Si nota un aumento per le famiglie composte da 1 , 2 e 3 componenti, mentre per le altre c’è una più sensibile diminuzione. Avendo diminuito, dall’84 % all’81%, la quota di ripartizione dei costi per le utenze domestiche ci si poteva spettare una generalizzata diminuzione, ma così non è.
Tabella 4
E’ la tabella più corposa di dati e relativa alla tariffa per le utenze non domestiche nella provincia di Brindisi.
Le tariffe dei vari comuni sono difficilmente confrontabili tra loro per via della quantità e varietà delle detrazioni, agevolazioni e modalità di calcolo stabilite nei diversi regolamenti comunali. Rimangono comunque inspiegabili alcuni importi non giustificabili con la quantità di rifiuti prodotti. Queste macroscopiche differenze si notano tra le varie tipologie di uno stesso comune e tra quelle dei 20 comuni della provincia con importi che variano anche del 90%.
Faccio degli esempi:
-Comune di Brindisi:
*la tariffa per un albergo con ristorante è di 7,99 euro/mq, diventa di 31,90 euro/mq per un ristorante, mentre per una pizzeria la tariffa diventa di 41,49 euro/mq.
-Utenza di ortofrutta, pescheria, pizzeria, fiorai:
* nel comune di Francavilla Fontana la tariffa è di 44,20 euro/mq mentre a San Pietro Vernotico è di 2,97 euro/mq.
Di questi casi la tabella è piena, spero che qualcuno riesca a dare spiegazioni logiche, ma…!
e.b
TABELLA 5
Riguarda le tariffe per le utenze domestiche elaborate sull’esempio di una abitazione di 100 mq.
Con questa rilevazione non si può procedere ad alcun confronto poiché sono tantissime le variazioni del costo per le varie riduzioni, esenzioni ed agevolazioni previste dai regolamenti comunali. Cerco, comunque, di riepilogare la situazione nella provincia di Brindisi evidenziando che non tutti i comuni prevedono riduzioni per specifiche condizioni economiche del nucleo familiare o per la presenza d’inabili. Nessun comune da attuazione all’articolo (generalmente il 28) che prevede una riduzione specifica del 2% della quota variabile della tariffa ove sia stato conseguito un aumento, almeno del 2%, nella raccolta differenziata della frazione secca.
Pochi comuni hanno espressamente deliberato l’applicabilità della sola quota fissa nella tariffa per le pertinenze, spesso, nei regolamenti, è ancora prevista la quota variabile nella misura corrispondente a 1 o più componenti.
Altro dato discordante è quello concernente la determinazione del numero dei componenti il nucleo familiare che nel caso della determinazione della tariffa per le abitazioni di residenti fuori dal comune. Alcuni presumono un componente altri due, altri tre, mentre altri, più giustamente, si rifanno alla dichiarazione dell’interessato.
Concludendo, il confronto tra comuni è, comunque, possibile solo per nuclei familiari dalla stessa composizione, in condizioni d’identico servizio, modalità d’uso dell’abitazione e della situazione economica-sanitaria.
e.b.
Tabella 6
E’ un estratto dalla tabella 5 che mette in evidenza le tariffe più care e quelle meno care per le utenze non domestiche.
Facilmente ci si rende conto che le città con le tariffe più alte sono Brindisi e Francavilla Fontana e meraviglia che tra quelle con le tariffe più basse ci siano comuni come Torre Santa Susanna, Erchie, Villa Castelli che fanno parte dello stesso ARO Brindisi Ovest di cui fa parte anche Francavilla Fontana. Con delle realtà socio-economiche ed ambientali sostanzialmente simili e con uno stesso contratto e medesimo gestore del servizio certe differenze tariffarie non trovano giustificazioni e sarebbe auspicabile che gli amministratori interessati fornissero gli opportuni elementi di valutazione. Forse nei Pef ci sono gli elementi utili a chiarire ogni dubbio ma non è nelle mie capacità analizzare nei dettagli tecnici questi piani che hanno obiettive difficoltà di lettura.
Resta sbalorditiva la differenza tra la tariffa più cara e quella meno cara e non c’è che da complimentarsi per quei comuni come San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna e San Pietro Vernotico che, con tariffe in media meno care dell’80%, riescono a garantire lo stesso servizio per le loro cittadinanze.
e.b.
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