Uscire dal buio, il libro di Tommaso Mola
Riceviamo da Idea Radio e pubblichiamo:
“Uscire dal buio”, il libro di Tommaso Mola in materia di assistenza e riabilitazione psicosociale delle persone portatrici di sofferenza mentale, edito da Maggioli, sta trovando, via via, un consenso sempre più ampio tra gli Operatori del settore e tra i cittadini. Dimostrazione questa che la questione della salute mentale oggi è di estrema attualità, poichè riguarda tutti.
Dopo il successo degli eventi che si sono già svolti a Brindisi e ad Ancona, alla presenza di diverse centinaia di professionisti del settore, utenti e familiari, sabato 22 gennaio 2011, ore 18, l’opera verrà presentata a Latiano, luogo privilegiato poiché è lì che, da oltre un decennio, Città Solidale porta avanti la sperimentazione psichiatrica, nota in Italia e persino in Argentina, alla quale il libro fa appunto riferimento.
Dell’iniziativa, questa volta, si sono fatti carico l’Associazione socio-culturale Hesperia, il Collettivo di Ricerca Culturale, la Cooperativa Sociale Città Solidale e la Città di Latiano , che ha concesso il patrocinio, mettendo a disposizione il Salone “Agesilao Flora” del prestigioso Palazzo Imperiali.
La cerimonia verrà aperta dalla prof.ssa Anna Verardi, Presidente dell’Hesperia e dai saluti delle Autorità. Per la relazione illustrativa dell’opera è stata chiamata una insigne personalità del mondo della psicanalisi, la Presidente del Centro Italiano di Formazione in Psicologia, Ecologia, Relazione, con sede in Perugia, nonché scrittrice e giornalista dott.ssa Rosella De Leonibus.
Alla scoperta degli aspetti più significativi del libro guiderà invece la prof.ssa Paola Pizzi del Collettivo di Ricerca Culturale, mentre l’autore dott. Tommaso Mola presenterà gli esiti scientifici ai quali la sperimentazione è pervenuta e si soffermerà sulla importanza che rivestono le iniziative destinate alla promozione della salute mentale della popolazione, al fine di prevenire le malattie mentali, in forte crescita, e affrontare le sfide connesse a stigmatizzazioni e diritti umani.
D’altronde, proprio la Comunità Europea ha ammonito i governi a iscrivere la salute mentale all’interno delle politiche sanitarie, su presupposto che “non c’è salute senza salute mentale”.
E oggi la salute mentale delle collettività è sempre più fragile, esposti come siamo agli infiniti rischi sollecitati dalla globalizzazione e contemporaneo sradicamento locale, dalle crisi finanziarie ed economiche mondiali con il loro portato di disoccupazione, incertezza nel futuro e paure, dai flussi di umanità disperata alla ricerca di pane, dalle crescenti situazioni di indigenza e conseguenti emarginazioni, terreni tutti prosperi per l’attecchimento dei disturbi dello spirito.
Solo nel contesto dell’impegno unitario delle Istituzioni, dei corpi sociali intermedi e dei cittadini, la lotta per la guarigione dei cittadini con disturbo psicotico, per la tutela dei loro diritti, primi fra tutti il lavoro e la casa,, contro lo stigma e l’emarginazione sociale può avere successo.
L’esperienza di Latiano, citata nel libro, dimostra che tutto ciò è possibile e che se si pongono in essere metodologie e pratiche operative fondate sulla umanizzazione dei rapporti e dei trattamenti farmacologici, sulla libertà e i diritti inalienabili della persona, sulla emancipazione individuale e sociale degli sfortunati cittadini, non soltanto possono essere abolite le residue culture manicomiali, ma possono realizzarsi quei percorsi che conducono al loro pieno inserimento familiare, sociale e lavorativo.