VERGOGNA! (di Edmondo Bellanova)
Istituzioni, politici, amministratori, sindacati, associazioni di categoria insistono nell’assurdo progetto di dividere gli agricoltori. Ancora oggi, a Lecce, ci saranno due distinte/divise manifestazioni per il problema della xylella a dimostrazione che tanti sono i “signori” che sfruttano questa tragedia per soli motivi d’interesse personale: c’è chi intende candidarsi alle prossime elezioni europee, chi alle comunali; i sindacati e le associazioni di categoria vogliono solo accaparrarsi altre deleghe; i professori vanno in cerca di finanziamenti per le loro, pur necessarie, ricerche.
Tutti hanno un interesse legittimo; nessuno si cura veramente della prossima distruzione del paesaggio e della scomparsa di un’intera generazione di contadini-agricoltori che ha dimostrato d’essere l’unico serio presidio per la tutela del territorio.
Una cosa è arare, zappare, dissodare, sarchiare, potare, piantare altro è starsene in poltrona, in comodi studi televisivi o salotti culturali a condannare chi si rende conto che il momento, l’epidemia, richiedono un sacrificio anche di qualche fiore di campo o ape! Il romantico rispetto della natura ci porterà alla desertificazione dell’intera regione e certa gente dovrebbe andare a Lecce e rendersi conto di persona della forza travolgente di questa malattia.
La soluzione non può essere quella di estirpare qualunque pianta nel raggio di 100 metri dall’ulivo ritrovato infetto; questo è anticipare la desertificazione!
I tumori vanno contrastati con la chemioterapia che certamente ha effetti collaterali assai negativi, ma non ci sono altri rimedi: gli insetticidi vanno usati con criterio e nel rispetto delle indicazioni; va incentivato il lavoro, se serio, degli scienziati che oggi dichiarano la loro impotenza di fronte a questa Xylella fastidiosa.
Ma la cosa più importante e determinante è l’unione d’intenti e di progettualità che deve animare tutti noi! Non è possibile lasciare soli (dico ECONOMICAMENTE) gli agricoltori in questa lotta; lo stato, l’europa deve farsi carico dei costi economici di pratiche agricole che sono estremamente onerose.
Gli olivicoltori leccesi, brindisini, tarantini oggi e domani baresi e foggiani non meritano meno attenzione e rispetto dei pastori sardi e non mi sembra giusto approfittare della loro buona educazione, pazienza, rispetto della legge e delle istituzioni: tutto ha un termine!
E, per ultimo, ancora una preghiera: non dividiamoci in incomprensibili fazioni! Non sarà facile far capire che questa tragedia è pari a un terremoto, un’alluvione. E’ una catastrofe di cui si deve far carico lo Stato se veramente si vuole difendere il nostro ambiente, il nostro paesaggio, la nostra cultura.
sanmichelesalentino11marzo2019edmondobellanova
Vogliono portarci all’esasperazione, dopo la xjlella, l’abbattimento degli ulivi infetti, ci hanno presentato il conto :le olive a10 euro al quintale.