Egregio professore Stefano Cavallo (di Vincenzo Palmisano)
San Michele Salentino, 27 gennaio 1981
siamo gli alunni e le alunne della classe II sez. A della Scuola media statale “Giovanni XXIII” di San Michele Salentino (Brindisi).
L’anno scorso, trattando la storia di San Michele, il nostro insegnante di lettere Vincenzo Palmisano ci parlò anche di lei, della sua arte, di suo padre e della pinacoteca.
Oggi il professore ha portato in classe un catalogo e ci ha detto che alla fine di questo mese lei terrà una mostra a Milano. Ci ha anche detto che alla inaugurazione parteciperanno molte persone importanti di Milano e di altre regioni. Noi, che non siamo persone importanti ma siamo sanmichelani come lei, vogliamo dirle che, se non ci fossero tanti chilometri da percorrere, verremmo con il nostro insegnante a vedere i suoi quadri. Ma, essendo ciò impossibile, ci limitiamo a farle gli auguri di gran successo e a farle sapere che siamo orgogliosi del fatto che lei abbia portato così lontano il nome di San Michele.
Il nostro professore, parlando di lei, dice:” Nelle nebbie della Lombardia fiammeggiano e splendono i colori e il calore di Cavallo”. E noi siamo contenti che sia così. Inoltre approfittiamo di questa occasione per chiederle un piccolo favore.
Siamo di San Michele ma non sappiamo come era fatto il nostro paese ai tempi in cui lei era un ragazzo come noi. L’anno scorso abbiamo fatto una ricerca sulle origini del paese, ma non siamo riusciti a trovare nemmeno una fotografia nella quale si potesse vedere come era tanti anni fa il punto in cui oggi si trovano Piazza Marconi e l’edificio della Scuola elementare. I nostri nonni dicono che lì stavano le corti della vecchia masseria, ma nessuno di noi sa immaginarsele.
Lei con uno schizzo, con un disegno potrebbe fare il miracolo di farci vedere com’era la masseria con le corti attorno!. Vedendo il disegno capiremmo meglio l’ambiente e l’atmosfera in cui lei, insieme con le persone che oggi sono i nostri nonni, visse la sua fanciullezza. Le saremmo molto grati se potesse accontentarci.
Angela Lucia Mameli/ Giovanna Romanazzi/ Vincenzo Vitale/ Vincenzo Bellanova/ Pietro Santoro/ Vincenza Basile/ Angela Cavaliere/Rocco Cavallo/ Rocco Cardone/ Vito Ciraci/ Roberto Epifani/ Giuseppe Lodeserto/ Giuseppe Balestra/ Giacinto Cavaliere/ Enrico Massafra/ Raffaele Errico/ Paola Palmisano/ Isabella Urso/ Maria Ligorio/ Maria Argentiero/Giuseppe Argentieri/ Leonardo Gallone/Vincenzo Palmisano.
Milano, febbraio 1981
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le scrivo a seguito della lettera inviatami dai suoi alunni di II media e da lei firmata. La ringrazio di aver parlato di me e di aver destato nella sua scolaresca l’interesse per le arti figurative.
Per esaudire la vostra richiesta che ha lo scopo di approfondire la conoscenza storica e sociale del nostro paese, allego alla presente quattro fogli di schizzi planimetrici frutto dei miei più antichi ricordi di San Michele.
Sul primo foglio mi sono preoccupato di rappresentare a memoria la struttura dell’antico paese e sul secondo lo stato attuale. Sul terzo foglio ho voluto raccontare, come in un fumetto a me stesso e ai miei coetanei, luoghi, case, personaggi caratteristici della mia infanzia.
Il contenuto di questo foglio forse interesserà poco alla scolaresca ma… penso farà piacere a chi ha ricordi dell’infanzia.
Per rendere invece più chiara l’idea del centro storico e la trasformazione che ha subito la parte che più interessa ai ragazzi ho disegnato sul foglio numero 4 una veduta aerea; mi auguro così di rendere più viva l’immagine di S. Michele quando ero bambino.
Sono certo che con il suo valente ausilio gli alunni non avranno problemi a leggere i grafici allegati e mi auguro così di aver risposto esaurientemente a quanto mi è stato chiesto.
L’occasione mi è propizia per salutarla molto cordialmente.
Stefano Cavallo
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Milano, 11 febbraio 1981
Care ragazze e cari ragazzi,
alla vostra richiesta non potevo restar sordo ed eccomi a voi con questa lettera e con quattro schizzi (anzi cinque) per accontentarvi. Se il tutto lo sommate a quanto il vostro valente insegnante ha spiegato, con un pizzico di fantasia, avrete chiara e vera la visione o l’idea di quello che San Michele era nel 1920, poco più poco meno.
Disegnando rapidamente vi ho parlato, anche in dialetto, di una parte del centro storico, la parte più importante, quella che vi interessa; l’altra parte non è cambiata molto: alla “chiesa madre” ( così la chiamavamo noi ), alla casa del parroco ( attualmente crollante ), al vecchio e piccolo cimitero di campagna, alle vecchie abitazioni ( di pietra o di tufo granulare ), molte ancora abitate e facilmente riconoscibili dalle patine antiche, che solo il tempo sa dar loro, si accordano ora le case nuove, quelle, tante, di periferia che hanno dato a un paese di poche case un aspetto e una dimensione da cittadina.
Il tempo non si è certo fermato a San Michele, dove ora l’impronta di progresso e di benessere è evidente: i professionisti e gli uomini di cultura abbondano ( una volta questi si contavano sulle dita di una mano ). I professionisti e gli uomini di cultura, molti di questi giovani, hanno contribuito a elevare il livello economico, sociale e persino turistico culturale del nostro paese, tutto ciò mi fa sentire orgoglioso delle mie origini sanmichelane.
Non vi dico di più, cari amici, mi compiaccio per l’interesse che mostrate per il paese e anche per l’arte. Io ho fiducia nei giovani, ho fiducia in voi. I giovani dei miei tempi vivevano male, leggevano poco e scrivevano meno e…pochissimi fummo i privilegiati a continuare gli studi.
A tutti voi auguro ogni bene e a ognuno la realizzazione dei propri sogni.
Affezionatissimo Stefano Cavallo
Gli schizzi planimetrici del professore Cavallo sono stati pubblicati alle pagine 350/351/352 del libro di Antonio Chionna e Vincenzo Palmisano” San Michele Salentino tra storia e tradizioni”.
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Peccato che molti giovani non leggano questi bellissimi ricordi di San Michele attraverso gli occhi del grande Prof. Palmisano! Grazie Professore!