1974: Festa della mamma al Cinema Vittoria di San Michele Salentino
Maria Cristina Ciciriello ci invia altre foto riferite al Cinema Vittoria di San Michele Salentino. Nella prima foto identifichiamo Graziella Urso ed il maestro Cosimo Ligorio (al centro); Giuseppe Elia (Ciccie lu pustin) in basso a sinistra.
Nella seconda foto sempre Graziella e Mimino; dietro si intravedono Francesco Miccoli e Cosimo Antelmi.
Nella terza Graziella e Maria Urso.
Curiosità: il film pubblicizzato sul cartello della prima foto, “Un solo grande amore”, con Caterina Boratto, Lucia Bosé, Luis Dávila, Glen Lee, Ornella Muti, viene proiettato a San Michele Salentino due anni dopo la sua uscita.
Dall’archivio midiesis.it:
- Cinema Vittoria: 40 anni di attività a San Michele Salentino
- Cinema Vittoria: ancora foto
- Cinema Vittoria: documenti
- Cinema Vittoria: le foto
- Cinema “Vittoria”: il cinema che c’era… a San Michele Salentino
- Cosimo Azzarito: video intervista al titolare del cinema Vittoria
- Il cinema attraverso gli occhi protagonisti di un bambino
- Ricordi del cinema Vittoria
Di seguito l’email di Germana Cavaliere che ci ha inviato riguardo alle foto pubblicate:
“Sono una delle tante persone nate a S. Michele ma trasferite altrove e a volte mi capita di guardare il vostro sito per avere notizie su fatti e avvenimenti di S.Michele Salentino e proprio stamattina ho visto che avete pubblicato alcune foto della Festa della mamma al cinema 1974. Non mi è sembrato vero guardare la prima foto e riconoscermi in quella bambina con l’abitino azzurro, tutta truccata e con la famosa acconciatura chiamata a S.Michele “tuppo” fatto dalla mia mamma” Riria la parrucchiera ” che ora non c’è più ma che sicuramene a S. Michele tutti ricordano. Sinceramente ero convinta che quella foto, e
altre che ho a casa a S. Michele, fossero state scattate a carnevale. Altre foto del cinema Vittoria che abbiamo sono del Febbraio 1969, ovvero il matrimonio dei miei.
Un saluto affettuoso,
Germana Cavaliere”
Usi, costumi e tradizioni non possono essere ignorati dalle nuove generazioni. Quando la (falsa) società materialista e consumistica non era ancora attecchita nel tessuto sociale del Belpaese la gente gioiva, attraverso una attiva partecipazione, a rappresentare certe ricorrenze che tendevano altresì alla socializzazione dei partecipanti medesimi. I giovani moderni, purtroppo, plagiati dall’uso indiscriminato delle nuove tecnologie e imprigionati dal mondo illusorio delle droghe a buon mercato si sono smarriti in un tunnel senza via d’uscita. Nel rivedere certe foto di quaranta o cinquant’anni fa sono preso da una profonda nostalgia unita a un larvato senso di colpa per non aver saputo trasmettere ai miei figli l’impoprtanza e il valore di certe tradizioni che dovevano costituire per l’appunto il “sursum corda” delle nuove generazioni. Intendo pertanto indirizzare un caloroso ringraziamento ai detentori di queste preziose foto che provocano in noi folgoranti emozioni non disgiunti da sentimenti di umana passione.