Un muggito non spaventa un leone (di Nicola Romanelli)

Non è per la smania di andare contro corrente o come suol dire uscire dal branco oppure dal gregge, ma alcune considerazioni, pur ben incolonnato nella mandria, pardon, nella massa popolana, la esprimo, ben inteso a titolo personale.
Si sa che un muggito non spaventa un leone, anzi:

Quello che sta succedendo da parecchi anni, a ondate sempre più devastanti, in Europa, in quasi tutto il Medio oriente e gran parte dell’ Africa, a noi comuni mortali comincia a levare il sonno, ma non ai capi di stato che ci governano. Ci assicurano, ci invitano a non aver paura, ad andare avanti come se tutti i morti ammazzati siano tratti da scene di un romanzo dell’orrore! L’Europa viene prima invasa da rifugiati che fuggono dal nord Africa, e improvvisamente scappano dalle coste della Turchia, dove erano già accampati da anni senza che nessuno si chiede perché! raggiungono la Grecia e si disperdono in Europa!
E dopo questa diaspora disumana, dicono per tranquillizzarci, costretta da guerre, ma si sospetta anche manipolata per destabilizzare l’occidente, i governanti ci incitano a difendere la nostra libertà col vivere come se nulla fosse, senza mostrare paura al nemico! Ma quale nemico se ci dicono e ripetono che non siamo in guerra!
Ma non vi sembra tutto questo un trattamento da manicomio?
Si dirà tutto quel che si vuole, l’Unione Europea purtroppo non ha un governo come gli Stati Uniti d’America, dove un presidente in caso di emergenza può decidere sul da farsi, ma questa Unione di Stati Europei con tanti ministri e presidenti in casi estremi, mettiamo invasioni o attacchi, che sicurezza può darci a noi cittadini!
Di giorno in giorno tra le notizie, tra l’altro sembrano dispacci di guerra, emerge con l’impatto di uno tsunami la solita terribile causa di tutte queste disgrazie: denaro o potere, che è la stessa cosa! Immani interessi legano mani e bendano occhi ai custodi della nostra sicurezza e intanto sotto sotto si gioca una partita mortale !

- Continuiamo il cammino nella corrente umana, impavidi e spensierati, diamo con la nostra incondizionata fiducia un sorriso ai nostri presidenti!

Nicola Romanelli

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