NIENTE CARAMELLE

Tra pochi giorni sarà Natale e dolci e regali invaderanno le case di tutta Italia.

Per noi, nati negli anni ’60, è una “conquista” recente, vissuta di riflesso tramite i figli e senza ricordi in prima persona da raccontare ai nipoti.

Per noi esisteva solo la Befana, quella vecchietta vestita di stracci che volando su una scopa malmessa passava di casa in casa lasciando dolci, caramelle e, per i più fortunati, qualche giocattolo.

Sempre se, durante l’anno, eri stato un bambino buono, ubbidiente e servizievole; se non avevi fatto arrabiare papà e mamma, più del dovuto; e se, “condicio sine qua non”,  la pagella poteva essere degna di definirsi tale.

Mancando una di queste condizioni, ma soprattutto l’ultima, non c’erano santi: addio caramelle.

Le avevi aspettate per un anno intero, gommose, con la gelatina, al limone, alla liquirizia, dure, al caffé, al latte, alla fragola, mou, ripiene di crema, morbide, e… niente, sarà per la prossima volta, per quest’anno cenere e carbone.

Ora, avendo superato da un pezzo l’età della pagella, il campo di valutazione si è ristretto, ma non è detto che sia sempre un bene.

Perché ti puoi giocare tutto per pochi centimetri, per qualche decimo di grado e ritrovarti ad attendere inutilmente le caramelle per la befana.

E a cosa vuoi appellarti?

Alla tua sfiga per aver beccato un angolo più stretto?

Niente; hai tagliato, menomanto, invalidato.

Hai mancato di rispetto.

E quindi, niente caramelle caro Midiesis.

Fin qui il cazzeggio, il basso livello che è alla nostra portata.

Ma ora la cronaca, dove il livello è alto e i concetti stratosferici.

E andiamo precisamente al 39-esimo minuto (38:38) del consiglio comunale del 30.11.2015, allorquando il consigliere PD, già da diversi minuti infervorato per la questione “venditori ambulanti”, chiede al sindaco (il virgolettato, congiuntivi compresi, è originale): “Midiesis, che registra il consiglio comunale, è autorizzato, che tu sappi?”.

Il sindaco cerca di rispondere partendo dal diritto di cronaca, ma interviene prontamente il presidente del consiglio che spiega di aver dato personalmente il consenso alla registrazione previa richiesta fatta dal responsabile del sito.

“Allora bene, è bene che sia autorizzato, è bene che registri, è bene che diffonda, però è bene pure” continua il condigliere PD “che qualcuno di Midiesis, qualche responsabile, prende tutto il consiglio comunale, perché persone a metà non ce ne stanno, questa è la seconda terza volta, allora bisogna dire a questi signori, che io non ho un handicap come persona, non mi manca mezza persona, la persona sono intera. Allora farebbe bene il presidente, o il sindaco, a dire: bene, tu hai un’autorizzazione per riprendere tutto il consiglio comunale”.

“E’ la posizione dove stai” interviene l’assessore Menga.

“Nononono, stai calma, ci ije mi fazz di qué  ti pigghie pur a ddè mienz” la interrompe il consigliere PD, che prosegue “io non voglio la pubblicità, io chiedo solo il rispetto perché non è la prima volta; è la prima, la seconda, io non c’ho caramelle da dare a qualcuno. Non ho mai dato le caramelle a nessuno per farmi la pubblicità, la pubblicità me la faccio da me (…) chi è autorizzato ad esternare pubblicamente il consiglio comunale è obbligato a riprendere tutto il consiglio comunale (…) perché io voglio far notare a qualcuno che a me non è mai mancata mezza persona, sono stato sempre intero. Andate a vedere su Midiesis, la prima volta, la seconda e la terza volta, tutte le volte vedete che quella parte è tagliata in due. Attenzione non è una cosa per la pubblicità…voglio dire fallo, sei autorizzato a farlo? fai il tuo dovere e caramelle da me non ne avrai mai, caro Midiesis”.

Senonché il sindaco, credendo che i tagli denunciati dal consigliere PD si riferissero alle registrazioni, cerca di replicare parlando di “diritto di critica”, ma si blocca subito con un: “cosa? ahh, le foto?” nel momento in cui realizza il vero problema della (risibile) protesta.

A questo punto, mentre da più parti si sollevano risate, con un certo comprensibile (e innocuo) sfottò il sindaco continua: “e un primo piano lo autorizzi, questa volta, consigliere?”.

“No nni vogghije, no nni vogghije propr (…) vi volevo dire io non sono una mezza persona”; conclude il consigliere.

Ricapitolando: secondo il consigliere PD, Midiesis avrebbe fotografato il consiglio comunale inquadrandone i componenti in modo tale da tagliare di proposito la sua figura.

Non solo; avrebbe perseguito questo “progetto” più volte, tagliandolo sempre a metà.

Non solo ancora;  avrebbe messo in atto una sorta di dispetto, in modo studiato, per il fatto di non ricevere, dall’interessato, nessuna caramella (?).

Ma quali sono queste caramelle, consigliere?

Sul serio può pensare che ci sia un “complotto” artatamente concepito per fotografarlo a metà?

E a che scopo?

E che senso avrebbe una foto del genere?

La rassicuriamo, in tutta onestà, che è solo un caso, una questione di inquadratura fatta senza pensarci più di tanto, senza nessuna premeditazione.

E la tranquillizziamo in modo che lei possa passare un Natale felice; e non si preoccupi per le caramelle, quelle sono per parenti e amici, tanto noi alle befane senza caramelle siamo abituati da un pezzo.

E poi al limite, mezza caramella.

Come la foto.

 

 

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