Note a margine del Consiglio Comunale del 29.11.2010
Non è la prima volta che lo sprovveduto spettatore dei lavori del Consiglio Comunale di San Michele Salentino si trova di fronte a convinte esposizioni di legittime opinioni con votazioni assolutamente incoerenti.
Ricordo le ragionate critiche al Piano Regolatore Generale unanimamente espresse da maggioranza ed opposizione poi votato positivamente.
La stessa cosa è successa ieri sera quando si è trattata la richiesta del distacco delle province di Brindisi, Taranto e Lecce dalla Regione Puglia, per la costituzione di una nuova “ Regione Salento”.
Tutti hanno, prima, riconosciuto l’inutilità di questa nuova istituzione che rischia d’essere un altro carrozzone, una nuova burocrazia con relative spese e costi, senza un concreto e verificabile tornaconto per le popolazioni interessate, per poi votare favorevolmente la proposta dell’amministrazione con l’eccezione del gruppo del PD.
Anche io dichiaro, qui, la condivisione di queste sacrosante critiche che possono trovare opposizione solo in oscuri progetti aziendali di editori televisivi, che non tengono in minimo conto gli effettivi e reali problemi portati dalla crisi mondiale e dallo sfrenato egoismo di una classe politica, in combutta con centri di potere economico, unicamente interessata alla tutela dei suoi privilegi.
Voglio però aggiungere qualcosa riguardo all’iter che quest’iniziativa dovrebbe percorrere per diventare effettiva.
L’art. 132 della Costituzione prevede che la creazione di una nuova Regione possa avvenire con Legge Costituzionale (1), sentiti i Consigli Regionali (2), su richiesta di Consigli Comunali rappresentanti almeno un terzo della popolazione (3), con referendum approvato dalla maggioranza delle popolazioni stesse (4).
Questa materia è stata poi richiamata dalla legge n°352 del 1970 che agli articoli 41,42 e 43, analiticamente, disciplina la questione del Referendum e l’ottenimento di questa, “inutile “ 21^ Regione, mi sembra lontana da venire proprio per via della complessità della procedura.
Richiamo le note che ho riportato al testo dell’art. 132 per dimostrare ciò!
(1) La creazione di una nuova Regione avviene con legge costituzionale che significa l’approvazione dei due rami del parlamento (Camera e Senato) con due distinte votazioni con intervallo di almeno 3 mesi. Se l’approvazione non avviene con i ¾ dei componenti ma con semplice maggioranza è possibile che la materia sia sottoposta a referendum.
(2) La Costituzione non specifica meglio il valore del “sentite le Regioni”, ma immagino che la Regione Puglia dovrebbe deliberare a favore del distacco delle tre province salentine. Sarà cosa mai possibile?
(3) La richiesta di “separazione” deve essere deliberata dai Consigli Comunali rappresentanti almeno 1/3 dell’intera popolazione della regione interessata. nel nostro caso almeno 1.361.244 pugliesi, con i dati anagrafici ad ottobre 2010!
(4) Il referendum di cui all’art. 132 della costituzione, la cui legittimità deve essere certificata dall’Ufficio centrale per il referendum,costituito presso la Corte di cassazione, deve essere approvato dalla maggioranza della popolazione e, quindi, da almeno 2.084.033 pugliesi! Considerando che l’intera popolazione delle province di Brindisi, Taranto e Lecce è di 1.797.177 abitanti sembra difficile prevedere che baresi e foggiani e “battisti” votino a favore della separazione!
Tutto questo per dimostrare che stiamo perdendo tempo per accontentare il dott.Paolo Pagliaro ( Tele Rama) ed alcuni suoi amici , con il rischio di dover spendere altri soldini per un referendum voluto dalle oligarchie del potere politico ed economico in spregio alla volontà popolare.
sanmichelesalentino30novembre2010edmondobellanova
E’ più facile creare nuovi problemi, che risolvere quelli già esistenti.