THINK TANK (di Edmondo Bellanova)
Francesco Boccia è un “signore della politica italiana”!
Alla giovinezza (valore universalmente riconosciuto indispensabile) aggiunge preparazione, capacità, coraggio e sincerità.
Lo sento e vedo da vicino, ieri sera, allo Slow Cinema di Ostuni e mi compiaccio di essere in sintonia con lui in tante delle sue analisi ed osservazioni.
Quando un ragionamento è basato sul buonsenso e sulla logica è difficile trovare posizioni diverse. Ed allora le ideologie di destra, sinistra e centro perdono d’importanza nella politica e vengono fuori le decisioni logiche, giuste, nell’ interesse generale.
Pierangelo Argentieri presenta lo Slow Cinema di Corso Mazzini “un fantastico spazio culturale” ed effettivamente è bellino con le splendide colonnine in pietra all’ingresso, il pavimento spartano con pietra e cemento, le enormi volte a stella e comode poltroncine in pelle (o simil-pelle); forse il suo impianto di condizionamento è troppo rumoroso e, vista la temperatura di questi giorni, averlo voluto tenere accesso sul fresco è stata una “giusta punizione” per i soliti innamorati (malati?) della politica che hanno voluto partecipare al 2° convegno organizzato dal Think Tank In Politica. Sconto la punizione per non conoscere l’inglese e mi convinco della possibilità di dover usare ancora l’italiano per dialogare con tutti.
L’on. Boccia è contro: una politica che trasferisce le risorse destinate al Sud per finanziare l’occupazione al Nord; la scelta di costruire quel benedetto ponte sullo stretto; la decisione di fermare la “freccia rossa” a Bari; la stravagante usanza di modificare ogni anno, stravolgendolo, il sistema fiscale locale e statale; la mancanza di una progettazione a lungo termine di benefici economici in favore dell’imprenditoria; la farraginosità dei meccanismi regionali e comunitari nell’ assegnazione di provvidenze ed incentivi; la vessazione delle banche nei confronti degli indifesi clienti-correntisti; la vetustà del sistema fiscale basato sul catasto austro-ungarico che ci ritroviamo ancora; l’assurdità dei controlli fiscali eseguiti sul povero fruttivendolo e dell’impunita evasione dei grandi gruppi con residenza fiscale all’estero e, per finire con il tema del convegno, l’ostentata negazione dell’esistenza del problema Sud con la responsabilità dei suoi governanti e l’ottusità dei “nordisti-leghisti”.
Ascolto e condivido, ma mi distraggo e per un momento, mi sembra d’aver ascoltato un bravo esponente dell’opposizione e non uno dei più capaci e quotati esponenti di partito e di governo.
Che si usino due linguaggi: uno per parlare alla gente di strada ed uno per servire i potenti? Ma!
Faccio notare l’apparente contraddizione e l’onorevole, giustamente rivendica il diritto di dissentire con il suo segretario-presidente e nello stesso tempo rimarcare l’appartenenza ad un partito che sente suo. Non rimpiange d’aver perso la presidenza della Regione Puglia (prima vittima sacrificale delle primarie) e riconosce gli errori di Vendola nella gestione della Sanità e Rifiuti. Dimentica che i governi di Niki sono stati sostenuti principalmente dal PD!
Gli stringo la mano e non perdo l’occasione per farli notare che “una volta” ci si presentava al pubblico con la cravatta e la giacca buona, mentre lui, forse condizionato dal clima familiare, entrato vestito di tutto punto, non ha perso tempo per svestirsi e restare in maniche di camicia.
sanmichelesalentino12settembre2015edmondobellanova
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