Continua la lotta tra autovelox e automobilisti (di Michele Salonna)
Da due giorni imperversa su tutti gli organi di stampa la notizia relativa alla sentenza delle Corte costituzionale n. 113/2015 che ha bocciato le regole del Codice della strada nella parte in cui non prevedono che tutti gli apparecchi «siano sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura». Quindi le multe prodotte dagli autovelox che non vengono controllati periodicamente sono illegittime.
Una notizia particolarmente gradita agli automobilisti, non solo a quelli indisciplinati, ma anche alla maggior parte di coloro che rispettano il codice della strada.
E’ inutile sottolineare come lo strumento dell’autovelox è stato utilizzato da comuni e dalla stessa amministrazione centrale, come un bancomat, per finanziare le casse. Infatti l’autovelox veniva posizionato, solitamente, in punti strategici, magari dopo un lungo e veloce rettilineo, oppure fuori dai centri abitati, in modo da colpire residenti di altri comuni, ecc.
Più volte la magistratura è intervenuta per regolamentare questo tipo di accertamento e sono state introdotte alcune regole basilari, e cioè:
-gli autovelox devono essere ben visibili e segnalati preventivamente, sia che si tratti di apparecchiature automatiche sia che si tratti di apparecchiature utilizzate dagli agenti (telelaser);
- la segnalazione può avvenire con cartelli stradali temporanei o permanenti, con segnali luminosi a messaggio variabile oppure con dispositivi di segnalazione luminosa installati su veicoli;
- per le postazioni mobili la segnalazione può anche esser fatta con cartelli permanenti ma solo se si tratta di appostamenti pianificati che abbiano una certa sistematicità (non occasionali);
- le strade extraurbane dove posizione gli autovelox senza la pattuglia dovevano essere individuate con atto del Prefetto. ecc
Ora è intervenuta la Corte Costituzionale, con questa sentenza, a prima vista rivoluzionaria, ma quali sono realmente gli effetti delle sentenza?
1) In primo luogo bisogna verificare se l’autovelox è stato sottoposto a verifica periodica (questo lo deve certificare l’ente utilizzatore dell’autovelox), in caso di risposta negativa, si può chiedere l’annullamento della multa, se non già pagata. Nel caso in cui la multa è stata pagata non si può chiedere il rimborso, salvo ricorrere all’istituto dell’indebito arricchimento.
2) Per l’annullamento della multa ci sono due strade; il ricorso al Prefetto nei 60 giorni dalla notifica, oppure il ricorso al Giudice di Pace. Prima però di iniziare tali ricorsi è utile avere la prova della mancata taratura dell’apparecchio, altrimenti si rischia il rigetto del ricorso con le relative conseguenze.
3) La sentenza della Corte Costituzionale riguarda gli autovelox utilizzati con le pattuglie perché per quelle installati senza che ci siano agenti della polizia stradale o vigili urbani, è prevista già la verifica di funzionalità periodica degli autovelox, almeno a cadenza annuale.
Nei prossimi giorni dovrebbe intervenire il Parlamento, per integrare l’art 45 comma 6 C.d.S, nel senso indicato dalla Corte Costituzionale.
Michele Salonna