Regionali 2015

Riceviamo da Cristiano d’Errico e di seguito pubblichiamo la sua breve nota di commento sul risultato delle Regionali a Brindisi:

Le elezioni regionali ci consegnano, per il Comune di Brindisi, un dato sull’affluenza particolarmente basso, passato da quasi il 51 % delle regionali 2010 al 42,9%. Il dato medio a livello Provinciale è del 55,61. Un segnale di come a Brindisi la politica abbia perso la sua funzione, la sua utilità e soprattutto la sua credibilità. E pure ci si sarebbe dovuti aspettare da una città affacciata sul baratro della disoccupazione e del disagio sociale uno scatto di orgoglio verso l’espressione di un voto consapevole.

Probabilmente ha pesato l’assenza di un candidato forte, espressione della città.

E sicuramente il PD cittadino, con una tattica suicida, ha rinunciato alla possibilità di cogliere l’occasione di scegliere un candidato che potesse rappresentare valori e idee di sviluppo per la Città e la Regione.

Il PD cittadino ha preferito inseguire fino in fondo con cieca caparbietà una candidatura che, come hanno dimostrato gli ultimi scontri interni, non avrebbe rappresentato l’unità ma, ancora una volta, solo uno degli antagonisti.

E così dopo una campagna elettorale organizzata a Brindisi per fazioni più che su idee e programmi ci ritroviamo con un partito ridimensionato a favore di un importante risultato del Movimento 5 Stelle ma soprattutto a favore del grande “convitato di pietra” che vale il 57,1%; elettori disillusi che hanno rinunciato a partecipare con il proprio voto alla vita democratica.

E così il PD a Brindisi immaginando di poter contare su rapporti imbastiti su logiche clientelari ha smarrito l’idea di partito stesso. Quindi, non più sensibile alle istanze dei cittadini ma articolato secondo una forma di patronato teso esclusivamente al raggiungimento di una posizione per il capo e l’occupazione di cariche amministrative per gli accoliti, ha perso per strada oltre duemila voti rispetto alle Regionali del 2010.

E se il PD di Brindisi dovesse continuare pervicacemente su questa strada allora l’emorragia di voti non sarà più un episodio ma una inesorabile tendenza, sino a quando non avrà fagocitato se stesso.

Per la Sinistra

Il portavoce

Cristiano d’Errico

 

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