51 interventi (di Edmondo Bellanova)
51 interventi su Facebook (alle ore 16:00 del 15 maggio 2015) sulla questione della nomina degli scrutatori nei seggi per il rinnovo del Consiglio Regionale della Puglia mi hanno meravigliato ed incuriosito e (avendo tempo da perdere!) ho voluto approfondire la normativa per meglio comprendere e le varie prese di posizioni.
La discussione verte sostanzialmente sulla prerogativa vantata dal consigliere comunale CIRACI Antonio di nominare direttamente, sembra a puro titolo personale, un quarto dei componenti i seggi; mentre il Sindaco Presidente della Commissione elettorale comunale e gli atri due membri effettivi (Giovanni ALLEGRTINI e VITALE Antonio) hanno optato per la nomina dei restanti 18 membri con sorteggio tra tutti gli iscritti nell’albo comunale degli scrutatori.
Sull’opportunità del ”sorteggio” rispetto alla “nomina” è nata tutta la discussione che ha coinvolto almeno 12 sanmichelani, con la netta prevalenza di chi ritiene più saggio ed opportuno il sorteggio, anche per prevenire eventuali tentativi di strumentalizzazioni. 3 persone si dichiarano invece non scandalizzati dalla procedura della nomina “diretta” peraltro prevista dalla normativa vigente; gli atri 3 intervenuti esprimono posizioni riguardanti il voto e la politica in termini più generali.
Avendo accertato posizioni spesso diametralmente contrapposte ho cercato di trovare i riferimenti normativi sul tema lasciando la valutazione etico morale a quanti sono intervenuti ed a quanti vorranno giudicare i comportamenti politici in discussione.
Allora, la nomina degli scrutatori in seno ai seggi elettorali è normata dall’art. 6 della legge 08.03.1989,n° 95 così come integrata e modificata dalle leggi n°120 del 1999, n°270 del 2005 e per ultimo dall’art. 1 comma 3/quinquies della legge n° 22 del 27.01. 2006.
Riporto, in allegato, i testi degli articoli in vigore che in buona sostanza sembra stabiliscono che l’assegnazione ai seggi degli scrutatori debba avvenire per “nomina” e “all’unanimità” dei componenti la Commissione Elettorale. In assenza d’unanimità si procede alla votazione ed in caso di parità è eletto dello scrutatore con preferenza dell’anzianità maggiore.
Questo mi è sembrato di capire, ma non escludo che ci possano essere altre interpretazioni.
Alla luce di quando riportato sopra mi chiedo:
- è legittimo procedere alla nomina degli scrutatori lasciano al singolo membro della Commissione la modalità della procedura da usare?
- se la legge prevede solo la nomina diretta e nominativa, con quale forza legislativa si può procedere al sorteggio (inizialmente previsto dall’art. 6 della legge 95/1989 )?
- perché il Consiglio Comunale, contestualmente alla nomina della Commissione Elettorale Comunale, non procede all’approvazione di un regolamento per il funzionamento della stessa in modo da stabilire norme chiare e stabili, non soggette ad interpretazioni personali?
Per concludere devo comunque testimoniare che, da una rapida ricerca in internet, si evince la tendenza della maggior parte dei comuni italiani al ricorso al sorteggio, mentre la nomina diretta sembra tuttora confermata e supportata dalla legge.
sanmichelesalentino15maggio2015edmondobellanova
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Quindi, se ho capito bene, la nomina degli scrutatori dovrebbe avvenire con votazione a maggioranza tra i componenti della Commissione Elettorale, e non con la “spartogna”, detto alla sammichelana…
Esempio: il componente tizio propone lo scrutatore presente nel relativo albo; si vota sul nominativo e se la maggioranza dei membri della commissione approva lo scrutatore è eletto.
Io l’ho interpretata così la questione.
Tu sei l’artista, l’esperto delle belle arti. Fammi vedere come gira il tutto e poi provvedo ad eliminare la foto piccola.
Fermo restando che la scelta, del componente del PD, di nominare personalmente i 6 scrutatori (di cui alcuni famigliari e amici di partito) sembra eticamente e moralmente non corretta, pertanto elemento politico più rilevante e principale della questione, mi sono cimentato anch’io sull’aspetto normativo, che, senza dubbio resta secondario rispetto alla questione.
Comunque, supportato da varie guide pratiche pubblicate per gli Uffici elettorali, leggo: la Commissione deve effettuare tali nomine all’unanimità, prevedendo, ove l’unanimità non sia raggiunta, che ciascun membro della Commissione stessa voti, con riferimento a ciascun ufficio elettorale di sezione, per un solo nome, ecc.
In poche parole, i componenti della Commissione, che sono 4, devono votare 4 scrutatori per sezione. E’ pacifico che tutti è quattro saranno eletti in quanto il numero da eleggere è uguale al numero dei votati. La procedura, quindi, è formalmente corretta.
Nel nostro caso 3 membri della Commissione hanno effettuato il sorteggio per l’individuazione degli scrutatori ed i nominativi sono votati (come specificato sopra), il quarto membro a fatto ciò che ha fatto.
Io, però, ritornerei sull’aspetto POLITICO della questione (anche se su facebook se n’è parlato tanto) e pongo alcune domande:
- come mai il PD di San Michele Salentino denunciava la passata amministrazione comunale che usava sistemi clientelari per la nomina degli scrutatori ed oggi il suo maggior referente politico (consigliere del PD) usa lo stesso sistema?
- il PD di San Michele Salentino e la Federazione del PD di Brindisi, sono a conoscenza di questi fatti? Qual’è la posizione politica al riguardo?
- il consigliere del PD che fa parte della Commissione Elettorale, prima di decidere le opzioni di individuazione degli scrutatori, si è sentito con tutto il Gruppo di opposizione che siede in Consiglio Comunale?
- Cosa ne pensano gli altri consiglieri comunali (a parte Tonino Scatigna che si è già espresso in merito) sulla questione?
- Infine, si può dare fiducia a tale partito e a tale personaggio politico?
Invito tutti a farsi un “giro” sulla rete ricercando criteri e regolamenti sulla designazione degli scrutatori. Come diceva Mondino nell’articolo sopra riportato si evince la tendenza della maggior parte dei comuni italiani al ricorso al sorteggio. Ci sarà un motivo.
Ci sarà un motivo per cui tanti Presidenti di Consigli Comunali portano all’ordine del giorno proposte per adottare criteri di equità sociale e trasparenza nella scelta degli scrutatori (sorteggio, precedenza ai disoccupati, rispetto parità di genere, ecc.).
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