Bivim nata vot, bivim nata vot e po si pensa! (di Nicola Romanelli)

Ve lo ricordate? era la nenia dei nostri cari antenati, che con l’ultima bevuta festaiola si ripromettevano ai sacrifici che li attendevano. Ed erano persone di parola, che anche nella sbornia non dimenticavano quel che si proponevano. E noi loro discendenti dobbiamo esserne fieri e coerenti con quanto ci hanno tramandati.

Essi, i nostri bravi antenati, sapevano che per aver qualcosa domani, bisognava mettere da parte qualcosa oggi, se si voleva festeggiare. Questo era il loro credo e convinzione. Ed avevano ragione. A Pasqua volevano festeggiare come si addice a un bravo contadino, e allora ogni sacrificio era buono e accetto. Erano buoni, ottimi cristiani, e non lo facevano solo per avere una tavolata imbandita di ogni ben di dio, ma ambivano ad avere una coscienza in grazia di dio, per questo ogni rinuncia era per loro una benedizione e non una frustata da sopportare.

Nella regione di Puglia abbiamo avuto un frate santo, Padre Pio, che ci esorta a fare del nostro meglio e Gesù sarà contento lo stesso.
Io in questi giorni di carnevale, come penso voialtri, non ci siamo risparmiati ogni delizia e abbiamo alzato volentieri il gomito, ma siamo discendenti di gente di parola, che quando dicevan basta, era per assumersi i propri impegni ad ogni costo.

Ecco, per la pascqua voglio mettere da oggi qualcosa da essere soddisfatto e quindi non bado al sacrificio che mi aspetta. Personalmente vorrei portare l’ultima bottiglia, di quello buono, non aceto, dal parroco, ma non per regalarla, egli la metterebbe da parte, sapete, bere da solo che gusto c’é ! ma per stapparla e brindare assieme! I nostri parroci sono nostri compaesani, gente come noi, uomini di parola come e meglio dei nostri antenati, ma noi li teniamo alla larga senza un perché! Invece sono come noi, meglio di noi, che sanno stare alla festa e mettere da parte, per il cielo, per festeggiare poi come si conviente ad un buon cristiano.

Bivim nata vot, bivim nata vot e po si pensa

Penso che Peppone e don Camillo sarebbero d’accordo con me! e sogno il sindaco e il nostro parroco assieme euforici prima di cominciare a mettere qualcosa da parte per i concittadini per la grande festa!

Bivim nata vot e po pinzem a ci ma ffe la fest!

Nicola Romanelli
Un saluto alla mia gente che porto nel cuore anche se sono da quasi 60 anni via dal mio caro paese, Massarianova, San Michele Salentino.

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