Enfiteusi: la delibera del Consiglio comunale di San Michele Salentino
Di seguito gli impegni assunti dal Consiglio comunale di San Michele Salentino sul problema “Enfiteusi” così come deliberato nella seduta del 14/10/2014:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione del Sindaco;
Sentiti gli interventi dei consiglieri comunali;
Vista la petizione di n. 334 cittadini presentata in data 21.08.2014 dal COMITATO NO-ENFITEUSI ed acquisita al n. 610 del protocollo generale del Comune con la quale chiedono a questo Consiglio Comunale che “si faccia parte attiva insieme con i Consigli Comunali dei paesi limitrofi interessati presso i competenti organi democratico-rappresentativi e in particolare presso il Parlamento e il Presidente della Repubblica, per una soluzione legislativa al problema, poiché appare sommamente ingiusto che siapossibile ancora oggi chiedere i canoni sui miglioramenti, a distanza di così tanto tempo, da considerare l’enfiteusi stesso un diritto non più effettivo”;
Accertata la propria competenza ad esprimersi in ordine ad iniziative, indirizzi, criteri sui temi di carattere sociale, economico, interpretando la volontà dei cittadini;
Visto lo Statuto Comunale, in particolare gli artt. 14, 41, 43 e 44;
Ritenuto di dover sostenere l’iniziativa promossa dal COMITATO NO-ENFITEUSI chiedendo ai massimi organi istituzionali decisionali di volersi pronunciare in ordine alla estinzione di quei “livelli” e “canoni enfiteutici” non esercitati;
Ritenuto opportuno coinvolgere nell’iniziativa gli altri Comuni, ove persiste questo atavico problema, per creare un azione congiunta che conferisca più forza all’iniziativa;
DELIBERA
1. Ritenere la parte motiva integrante e sostanziale del presente atto;
2. Inviare la presente agli altri Comuni potenzialmente interessati all’argomento al fine di creare una azione congiunta che conferisca maggiore forza presso le competenti autorità nazionali;
3. Inviare la presente alla Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Presidenza della Giunta Regionale, Parlamentari della Provincia di Brindisi, Presidenza dell’Amministrazione Provinciale.
4. Di dare mandato al Sindaco di ricercare la condivisione di altri Comuni per formare un tavolo di lavoro che elabori strategie di azioni comuni.
Un grosso (ma non definitivo…) passo avanti è stato fatto: il Consiglio comunale cittadino ha recepito in toto le sollecitazioni formulate con petizione n.334 del 218\2014 e presentata dal Comitato NO-ENFITEUSI. Ora bisogna aggregare altri cittadini residenti nei comuni limitrofi e gravati da tali improponibili “balzelli” di origine medievale, peraltro ingiustificati! Un ulteriore sviluppo per la risoluzione del problema in Parlamento è quello di coinvolgere altri comuni e incaricare rappresentanti parlamentari del nostro territorio per formare un “tavolo di lavoro” che formalizzi un dispositivo di Legge tale da rendere illegittimo il preteso pagamento di detti, “abolendi” canoni entiteutici.
Pagare non fa mai piacere a nessuno, ma non per questo si può pretendere di avere una proprietà altrui senza che a questi venga corrisposto il valore della proprietà.
Può anche avere origine medievale, ma le persone che hanno ottenuto le terre senza acquistarle, con il solo obbligo di corrispondere un canone annuo, le detengono ancora, senza ne averle pagate e senza pagare il canone annuo;
a gratisss come direbbero a Napoli.
L’art.960 del codice civile recita che l’enfiteuta non può pretendere ne la riduzione tanto meno la remissione del canone.
Può richiede l’affrancazione mediante pagamento di 15 volte il canone annuo pattuito. Oppure restituire la proprietà.
Chi ha acquistato una proprietà avuta in enfiteusi, dovrebbe prendersela con il venditore, per aver venduto in cambio di denaro una proprietà avuta gratis e gravata di diritto di enfiteusi.
un crimine come l’incesto ha un termine trascorso questo cade in prescrizione, come tantissimi altri crimini, e parlo di crimini!
Mentre l’enfiteusi, senza termini, spalanca i portoni alla storia: al galoppo greci e romani, cartaginesi, francesi e spagnoli. Forza saraceni, arabi e normanni, rivendicate voi eredi i vostri diritti sulle terre salentine un tempo vostro dominio!