Il “cartellino magico”: privilegio per pochi (disabili)
I disabili hanno dei privilegi, è risaputo. Uno tra i tanti è il cartellino per la sosta riservata.
L’applicazione di tale contrassegno sul cruscotto dell’auto consente alle persone invalide con capacità di deambulazione impedita, o sensibilmente ridotta, la circolazione in zone a traffico limitato e il parcheggio negli spazi appositi riservati nonché sostare nelle zone di divieto o limitazione di sosta (purché ciò non costituisca intralcio alla circolazione).
Perciò se un’auto è parcheggiata in piazza alle ore 22,00 durante una manifestazione, quando nella stessa vige il divieto di sosta e transito, ma l’auto ha sul cruscotto il contrassegno per disabili, i Vigili, accertata la presenza del contrassegno, non sono dovuti ad emettere alcuna sanzione, come ben fanno a San Michele Salentino.
A differenze di altri privilegi, ad esempio quelli di cui godono i politici e per i quali tutte le porte sono aperte per ottenere favori, quello del “cartellino magico” dei disabili richiede di possedere dei “requisiti particolari”, nella maggior parte dei casi requisiti riferiti al disagio, alla sofferenza, al dolore, alla limitazione, e mi fermo qui.
Per cui credo, alla fine di questa riflessione, che non si possa augurare a nessuna persone il possesso del cartellino anche se è “magico”.