Cat Power, farfalla “folle” (di Nando De Vitis)
Così a memoria non mi viene in mente nessun nome internazionale, più “prestigioso” di quello di Cat Power, che abbia mai suonato dalle nostre parti.
Nata Charlyn Marie Marshall, con discendenza Cherokee, irlandese ed ebrea, Cat Power, nove album all’attivo, sarà in concerto giovedì 24 luglio a Torre Regina Giovanna, Apani, in quello che molto probabilmente, anzi togliamo pure il probabilmente, sarà l’appuntamento estivo per eccellenza.
E senza nemmeno il bisogno di invocare una performance al netto di colpi di testa e stravaganze, che tanto oramai sono un tutt’uno con l’artista e la donna.
Figlia di genitori separati, una giovinezza girovaga da bohémien, Charlyn, classe 1972, lascia la scuola a 16 anni, saluta la madre e raggiunge il padre ad Atlanta dove inizia a dedicarsi alla musica tra lavori saltuari.
Come quello in una pizzeria laddove, come racconta la cronaca, si imbatterà in un camionista con un cappello con su la scritta Cat Diesel Power.
Il nome della band è fatto.
Poi New York, la scena sperimentale, le prime esibizioni, Steve Shelley dei Sonic Youth, i primi dischi, sino al debutto major con la Matador nel 1996 .
Strada in discesa? Può darsi; intanto alla fine del tour si mette a fare la baby sitter e quindi medita di lasciare completamente le esibizioni e di dedicarsi alla sola composizione ritirandosi in una casa colonica.
Il ’98 è l’anno di “Moon Pix”, cantautorato al femminile tra malinconie personali e strutture essenziali.
L’indie rock ha una nuova probabile eroina, ma nel frattemtpo l’evoluzione musicale fa il suo decorso: folk, rock, gospel, blues, soul, per una voce ammaliante e riconoscibilissima.
Poi gli anni ’00 con tutta l’aneddotica annessa: battibecchi con il pubblico, provocazioni, canzoni lasciate a metà, concerti abbandonati, interviste a scena muta.
Cat Power, farfalla folle, scivolerà piano piano; fragilità, alcool, malessere, disagio interiore, fino al ricovero a Miami nel reparto psichiatrico del Mount Sinai Medical Center.
Nel 2012, a 40 anni, l’ultima svolta.
Si taglia i capelli di brutto, se li fa gialli, mette su un po’ di chili e registra “Sun” che approdando verso certo pop elettronico ci consegna l’ultimo, e forse meno riuscito, lavoro di Chan Marshall.
Cat Power è così, prendere o lasciare.
Estro, bizzarrie, talento, passione e imprevedibiltà; vedremo giovedì.
Nando
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