Rivivere per risbagliare (di Edmondo Bellanova)
“Il progetto prevedeva un insieme coordinato d’interventi per la realizzazione in un ottica di sostenibilità, di obiettivi di sviluppo socio-economici e culturali, attraverso il miglioramento della qualità della vita, proponendo una razionale utilizzazione del patrimonio degli spazi urbani ed in particolare dei centri storici”.
Questo il testo che “copio” dalla Relazione Tecnica ed “incollo” come premessa alle osservazioni che mi permetto di sollevare sul progetto “Centri Storici da Rivivere” approvato con determina n° 115 del 18.03.2014 del Responsabile del Settore Lavori Pubblici di San Michele Salentino.
Con fondi Regionali (265.000 euro) e finanziamento comunale (80.000 euro) s’interviene su alcune strade del centro storico e di campagna per ottenere i risultati di cui alla premessa.
Si prevede il rifacimento della pavimentazione stradale e dei marciapiedi con la solita pietra dura di Trani/Apricena, e la segnaletica verticale ed orizzontale per la delimitazione di una pista ciclabile.
L’ambizioso obiettivo era quello di far RIVIVERE il centro storico; il modesto risultato è la mera pavimentazione di 4 strade. A il mio parere (e continuo a dimostrarmi il solito criticone, arrogante ed ignorante!) si continua a SBAGLIARE nel progettare gli interventi di recupero dei nostri centri storici lavorando solo sulle planimetrie trascurando, ignorando, sottovalutando i prospetti, le alzate, i volumi. Non c’è neanche la minima attenzione a risolvere i problemi che realmente imbruttiscono il nostro paese: non s’interrano i tanti cavi svolazzanti sulle murature; non si prevede la sistemazione dell’impianto d’illuminazione pubblica (sovradimensionato e bruttissimo con le solite palle di plastica bianca che sprecano energia senza illuminare e contravvengono le normative regionali sull’inquinamento luminoso); non si pensa minimamente a mettere in risalto le pur povere sculture in pietra che ornano architravi e balconi; non ci sono interventi, anche di piccola entità, sugli immobili privati e si trascurano totalmente azioni di tipo educativo sui proprietari che spesso intervengono sugli edifici in modo sbagliato e in violazione delle norme di tutela di quel centro storico (vedi: colori, infissi, inferiate, marmi, graniti e piastrelle).
Si creano, invece, problemi di non facile soluzione quando si prevede la pedonalizzazione della zona d’intervento ed in particolare quella di Via Principessa Iolanda (che termina all’incrocio con via Pascoli e non con Via Corsica!).
Chiaramente si tratta di lavori edili/stradali, ma in una più ampia progettazione di recupero “socio-economico-culturale” del nostro centro storico non è trascurabile prevedere l’acquisizione di fabbricati (sembra che la Chiesa sia intenzionata a vendere le sue proprietà ubicate proprio in quelle strade) per farne piccoli musei, vetrinette a ricordo e testimonianza della cultura dei nostri avi.
Come potrebbe risultare indispensabile rivedere le norme per l’apertura di nuove attività commerciali.
Infine, cosa che mi sembra veramente importante è quella di prevedere la raccolta ed il deflusso delle acque piovane verso il centro delle strade e non a “schiena d’asino” come progettato. Sembra fin troppo ovvio prevedere una tale sistemazione in strade strette, senza marciapiedi, con corpi di scale invadenti la carreggiata e con il piano di pavimento delle abitazioni spesso molto basso rispetto al piano stradale. Questo per allontanare effettivamente le acque dal fronte dei fabbricati e favorire lo spostamento dei pedoni in presenza di piogge.
Ma forse questo è chiedere troppo per i nostri amministratori strangolati da ristrettezze economiche e scarsa fantasia.
Fantasia che non manca quando prevediamo anche a San Michele Salentino la pista ciclabile che… ci mancava!
sanmichelesalentino5maggio2014edmondobellanova