Comunicazione discariche interrate: San Michele Salentino tra i Comuni inadempienti
Da www.trnews.it:
Regione Puglia e Noe passano al contrattacco sulle discariche fantasma, quelle aperte per urgenza, riempite di ogni cosa e chiuse in tutta fretta senza, spesso, un minimo intervento di messa in sicurezza.
Il 2 gennaio scorso, infatti, sono partite le lettere dal comando carabinieri per la tutela ambiente di Lecce. Destinatari 68 comuni delle tre province salentine. Sono gli enti risultati inadempienti rispetto alla richiesta del Servizio Ciclo dei rifiuti e bonifiche della Regione Puglia. Si è arrivati all’extrema ratio, insomma, visto che, nonostante i solleciti inviati nel novembre 2012 e gennaio 2013, 45 Comuni nel Leccese, 12 nel Brindisino e 11 nel Tarantino non hanno mai risposto e trasmesso in Regione alcuna documentazione o informazione.
È per questo che il dirigente Giovanni Campobasso ha deciso di interessare il Noe e per conoscenza anche la Procura di Bari. La finalità è quella di creare una sorta di mappa dei luoghi in cui sarebbero stati interrati rifiuti. Non semplici depositi incontrollati a bordo strada, ma vere e proprie ex discariche, lecite e illecite, mai risanate.
Il primo riferimento è all’elenco di circa 200 siti potenzialmente contaminati, solo nel Salento, contenuto nel Piano stralcio del Piano Bonifiche del 2011, nel quale rientra anche la discarica camaleontica di contrada Matine, ad Alessano, la cui storia è stata raccontata dall’Indiano di Telerama lo scorso novembre, grazie alla testimonianza di un operaio che lì ci lavorò.
Alessano, tra l’altro, risulta tra i comuni che ai solleciti di Bari non ha mai dato seguito. Ma l’elenco è lungo e chiama in causa anche, solo per fare degli esempi, Gallipoli, Monteroni, Melpignano, Carmiano, Muro, Otranto, Patù, Tricase, che si affiancano, nel Brindisino, a Francavilla Fontana, Latiano, Ceglie e, nel Tarantino, ad Avetrana, Lizzano, San Giorgio e molti altri ancora. Per molte ex discariche potrebbero esserci difficoltà nell’individuazione, anche perché nel frattempo in tante sono state celate sotto orti, oliveti, campi fotovoltaici, non di rado inglobate, addirittura, nei centri abitati che nel frattempo si sono allargati.
Sono le discariche, che in teoria avrebbero dovuto accogliere solo rsu, autorizzate in base all’ art.12 del d.lgs 915/82 e all’art. 13 del d.lgs. 22/97. Sono figlie, cioè, di ordinanze contingibili e urgenti emesse dai sindaci per il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti, in deroga alla normativa nazionale. Non era previsto che dell’apertura di questi siti venisse data comunicazione alla Regione. È per questo che ancor di più si ha oggi difficoltà a mappare.
Per farlo, una volta per tutte, i militari del Noe stanno incalzando i Comuni, ma anche i relativi comandi dei carabinieri, perché collaborino alle indagini su aree note o sospette per essere state luogo di interramento di scarti.
Altro aspetto da chiarire e capitolo tutt’altro che a parte riguarda le eventuali responsabilità. Ed è qui che potrebbero iniziare a tremare gli amministratori, che potrebbero aver trasformato situazioni temporaneamente giustificate dalle contingenze e dall’eccezionalità in siti di smaltimento definitivo e permanente.
Qui di seguito l’elenco completo dei Comuni inadempienti:
Nel Leccese:
Acquarica del Capo, Alessano, Arnesano, Calimera, Carmiano, Carpignano Salentino, Castrì di Lecce, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo, Castro, Corigliano d’Otranto, Corsano, Cursi, Diso, Gagliano del Capo, Galatone, Gallipoli, Guagnano, Martignano, Matino, Melpignano, Monteroni di Lecce, Morciano di Leuca, Muro Leccese, Neviano, Nociglia, Otranto, Palmariggi, Patù, Poggiardo, Porto Cesareo, Presicce, Racale, Scorrano, Seclì, Sogliano Cavour, Soleto, Specchia, Squinzano, Sternatia, Taurisano, Trepuzzi, Tricase, Veglie, Vernole.
Nel Brindisino:
Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, San Donaci, San Michele Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Villa Castelli.