Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”
L’occasione era l’incontro di ieri con il clero romano alla basilica di San Giovanni in Laterano: Papa Francesco, rivolgendosi direttamente ai sacerdoti, li ha esortati ad astenersi dal chiedere soldi ai fedeli nelle chiese, nelle parrocchie. Con garbo, non ha usato giri di parole: “Non chiedete soldi per i sacramenti. Sacerdoti, parroci, attenti alle vostre segretarie. Perché spesso capita che a chi viene a chiedere un sacramento venga consegnato un semplice modulo, magari, e peggio ancora, con la richiesta di denaro. Non è così che deve essere.”
Ancora una volta, il sigillo francescano sull’apostolato del Papa che, coerente con il suo stile, era arrivato in Basilica a bordo di una Ford Focus blu. Subito inseguito, una volta sparsa la voce, dai numerosi sostenitori che ad ogni appuntamento pubblico si radunano e diventano ogni giorno di più una folla che preme davanti a improvvisate transenne.
Papa Francesco parla ai preti da prete (“avrei paura a sentirmi più importante, il diavolo è furbo”), rinnovando l’invito a una Chiesa frugale e presente con l’esempio, la sua esperienza sul campo: “Se la gente vede che c’è un interesse economico, allora si allontana dalla Chiesa. Chi viene deve sentirsi a casa sua, mai sfruttato». E, come fa spesso, cita un episodio di vita vissuta: «Una volta, un prete di una diocesi diversa dalla mia mi ha detto: “io non faccio pagare niente, neppure le intenzioni delle Messe; ho lì una scatola e i fedeli lasciano quello che vogliono. Ma ho quasi il doppio di quello che avevo prima”. Perché – commenta il Papa – la gente è generosa e Dio benedice queste cose»”.
Fonte: http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/papa-francesco-preti-non-chiedete-soldi-fedeli-1667171/
Salve a tutti, dopo il funerale di mia suocera ho chiesto padre devo un offerta ho c’è una tariffa?la risposta è stata per il funerale c’è una tariffa che è di 70 ,00€ (senza scontrino ne fattura)L’offerta è dovuta per i volontari ed assistenti.
Una chiesa senza soldi non può esistere. Affermare l’opposto è marketing politicamente corretto utile a incrementare le offerte dei fedeli fidelizzati(appunto). Un bel paradosso che raccoglie comunque denaro e rende inutile imporre antipatiche e terrene tariffe di servizio. Ti voglio bene.
…Questo Papa è davvero pericoloso! e lo diventa ogni giorno di piu’. Pericoloso per quella Chiesa che si è fatta Istituzione e Potere temporale! Pericoloso per chi con il tempo ha ridotto il cristianesimo, nel migliore dei casi, ad una sterile dottrina inutile o peggio ad una lobby affaristica. Francesco, a fatica e con un coraggio commovente, invece sta richiamando tutti, fedeli, credenti e non , ma clero soprattutto, al messaggio originario e rivoluzionario. Il cristianesimo o è un “avvenimento reale” che cambia la vita dell’uomo e “commuove il suo cuore”, oppure è una dottrina o una semplice morale,come una delle tante che ci sonoin giro.E come puo’ suscitare interesse, “stupore” e “attrattiva” un sacerdote,che pure è chiamato a testimoniare con la sua condotta il Cristo,che ti presenta un listino prezzi per i Sacramenti!! C’è un termine, che è anche un peccato gravissimo la Simonia…il mercimonio della fede. Il forte richiamo di Francesco impone, a credenti e non, di ringraziarlo.
Michele, condivido appieno.
Se permettete vorrei esprimere anche io il mio pensiero!
Non credo che l’attualità sia conforme con i vostri commenti. Rispetto e credo pienamente nelle meravigliose parole che ogni volta il nostro Santo Padre ci effonde, sopratutto quest’ultime, ma credo che queste sagge ed importanti parole debbano essere applicate nel momento in cui le offerte dei fedeli vengono utilizzate impropriamente, oltraggiando il volto della povertà, in azioni che mancano il buon costume. Cosa che certamente non accade nel nostro paese. Nei vostri commenti ho notato un certo disappunto riguardo alla realtà della nostra parrocchia, ed io da operatore pastorale, posso garantire il contrario di ciò che pensate. Le offerte ricavate dalle liturgie o dalla celebrazioni dei Sacramenti, di certo non finiscono nelle tasche di don Tony, che ringrazio per ciò che fa nonostante le continue disamine, ma vengono utilizzate per la nostra comunità. Ad esempio:
le offerte ricavate dalle Comunioni di qualche anno fa, sono state utilizzate per comperare le sedie sui quali siedono i nostri figli durante le attività oratoriali, a sostituzione di quelle ormai vecchie panche ed anche pericolose, oppure vengono scelti luoghi bisognosi dove destinare tali donazioni o utilizzate dalla parrocchia che è tenuta a sostenere le spese dei servizi (acqua, luce, …)utilizzati. Non trovo speculazioni in tutto ciò, anche perché tutto ci ritorna. Concludo ricordando che il nostro don Pietro Galetta, solo cosi (chiedendo) è riuscito a costruire la nostra tanto cara amata chiesa che tutti oggi godiamo e apprezziamo..
cordiali saluti
Domenico, ho difficoltà a parlare di questi argomenti visto, anche, ciò che è successo sulle pagine del “vecchio” sito midiesis (win.midiesis.it) quando abbiamo trattato questioni similari. Comunque, pubblicando l’articolo “Papa Francesco ai preti: Non chiedete soldi ai fedeli” e la tabella tariffaria “nostrana” non ho aggiunto niente di mio. Resta sottinteso, però, che il concetto di “povertà”, da te richiamato, cozza notevolmente con il “piano tariffario” delle prestazioni sacramentali.
“…io non faccio pagare niente, neppure le intenzioni delle Messe; ho lì una scatola e i fedeli lasciano quello che vogliono…” (citazione estrapolata dall’articolo di cui sopra).
Il mio prete al funerale di mio padre mi ha detto
Sono 150 euro. Non un offerta. È normale
A cosa servono le parole del papa