Comunicato stampa dell’Osservatorio Sindacale Provinciale della Polizia di Stato di Brindisi

Riceviamo dall’Osservatorio Sindacale Provinciale della Polizia di Stato di Brindisi e pubblichiamo il comunicato stampa del 16 luglio 2013:

AL SIGNOR PREFETTO – BRINDISI

AL SIGNOR QUESTORE – BRINDISI

e, per conoscenza:

AL MINISTERO DELL’INTERNO IPARTIMENTO DELLA P.S FFICIO RAPPORTI SINDACALI – R O M A

ALLE SEGRETERIE NAZIONALI  SIULP-SAP-SILP CGIL – R O M A

ALLE SEGRETERIE REGIONALI SIULP-SAP-SILP CGIL – B A R I

AGLI ORGANI DI STAMPA – LORO SEDI

Nei rispettivi incontri avuti nell’ultimo periodo con le SS.LL., sono state prospettate, ancora una volta, le gravissime sofferenze attinenti agli organici
degli Uffici della Polizia di Stato nella Provincia di Brindisi; situazione, peraltro, evidenziata anche in occasione degli ultimi incontri con esponenti
politico-istituzionali del Viminale, con la speranza che si potesse addivenire quanto prima alla  soluzione di questa problematica che si trascina da tempo nell’indifferenza generale.

Infatti, sebbene sia stato registrato un reale interesse alle argomentazioni poste da parte del signor Prefetto, allo stato attuale nulla è cambiato e nemmeno
s’intravedono all’orizzonte segnali, seppur flebili, di possibile cambiamento.

É passata del tutto inosservata la richiesta di rinforzi estivi per i Commissariati incidenti in questa provincia, sottoposti a un aggravio di attività di ordine e
sicurezza pubblica per il flusso turistico, che porta la popolazione residente a triplicarsi.

Lascia sbalorditi la totale assenza d’interesse verso l’intero territorio da parte tanto del Dipartimento, quanto degli esponenti politici, figli di questa terra, che oggi si pregiano di sedere sulle poltrone capitoline.

Le carenze di risorse umane nella Questura e nelle Specialità ricadono inevitabilmente sul poco personale destinato al controllo del territorio, che sempre
più spesso è costretto a coprire ampie aree territoriali con un unico equipaggio sopperendo anche alle carenze di altri enti, come per esempio i rilevamenti di incidenti stradali rimessi alla competenza dei Vigili Urbani.

La stessa Volante è costretta a presidiare anche la stazione ferroviaria a causa dell’assenza di operatori di quella specialità dopo le ore 20.00, nonostante lo snodo ferroviario sia stato individuato dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, obiettivo sensibile per il transito e la sosta di materiale
esplodente.

Al danno ( per tutti i cittadini ) si è aggiunta la beffa, il Dipartimento della P.S. con le solite logiche ragionieristiche, tenendo conto di alcuni parametri, tra cui gli organici, l’incidenza della criminalità,  il fattore migratorio, l’incidenza popolazione e territorio, e varie esigenze di ordine pubblico – congiuntamente alla disponibilità delle risorse finanziarie attribuite dalla legge di bilancio, ha ritenuto di dover rideterminare  il monte ore mensile di lavoro straordinario,
operando un significativo taglio di risorse attribuite alla Questura di Brindisi.

Nostro malgrado, nonostante ci fossimo ripromessi di non fare riferimento alcuno a vicende tragiche, in cui ogni operatore oltre alla propria persona e
professionalità ha messo in gioco disponibilità personali e familiari, ancora oggi, a distanza di più di un anno, i poliziotti brindisini sono creditori nei
confronti del Ministero di migliaia di ore di lavoro straordinario effettuato nell’anno 2012, per l’attività d’indagine relativa all’attentato alla Scuola
Morvillo – Falcone.

Evidentemente, Brindisi è stata ritenuta una provincia in cui tutto funziona per il verso giusto, in cui il tasso di felicità tra i cittadini residenti è altissimo, dove di contro, il tasso di disoccupazione è praticamente non rilevabile, dove i reati sono addirittura non percepibili, dove gli  operatori della sicurezza sono soddisfatti tanto che per impiegare il tempo durante l’orario di servizio, si girano i pollici, INSOMMA UNA PROVINCIA A MISURA D’UOMO.

Evidentemente così non è, anzi, riteniamo che ai cittadini di questa provincia, così come pure all’intero tessuto imprenditoriale e produttivo, riesca difficile
comprendere le logiche ministeriali, fatte solo di numeri e distaccate valutazioni.

I medesimi, più volte hanno concretamente manifestato il proprio apprezzamento per l’impegno profuso dagli operatori dei professionisti della sicurezza e dei loro organismi di rappresentanza sindacale, che in questi anni hanno cercato di proporre idonee soluzioni, “anche a costo zero”, per lenire gli esiti
sfavorevoli che i tagli indiscriminati operati nel settore hanno provocato.

Chiediamo quindi a gran voce, un ravvedimento e un tempestivo intervento del Dipartimento della P.S., al quale faremo giungere tutto il malessere della categoria anche attraverso le Organizzazioni Sindacali Nazionali di riferimento, in modo che l’allarme sociale che sta salendo senza soluzione di continuità, si traduca in una ritrovata fiducia nelle istituzioni, attraverso un vero impegno delle stesse per il reperimento di garanzie e certezze per la  sicurezza sociale.

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