IL TEMPO CHE FA (di Edmondo Bellanova)
“Che bella giornata, oggi; quando finirà di piovere; non ne posso più di questo scirocco!”
E così continuano le conversazioni tra chi ritiene che parlando delle cose che veramente interessano, che stanno a cuore, si finirebbe per litigare con l’amico, con l’interlocutore. Allora molto meglio stare sulle generiche: parlare del più e del meno, del tempo, di sport, di altri.
Questi pensieri mi frullavano in testa, quando la mattina del 14.06.2013 ho assistito alla “celebrazione” del Consiglio Comunale di Ceglie Messapica. Mi dicevo: ” ma com’è possibile che questi, tranquillamente, continuino a parlare di forestale-centro raccolta rifiuti-vinitaly-antichi scalini-feste estive e non trovino il coraggio di esprimersi sulla crisi politica amministrativa (passata?) e sulle soluzioni e progetti condivise per il futuro?”.
Per la verità di comunicati e proclami se ne sono letti a profusione, ma la città meritava un’informazione ufficiale nell’organo di essa più rappresentativo!
Alle 13:00 ho dovuto lasciare Ceglie e sino al momento della lettura del preciso verbale – rendiconto dei lavori del consiglio su “Cronache e cronachette” avevo pensato che l’argomento fosse poi stato discusso successivamente, ma vedo che la musica non è cambiata sino al pomeriggio. Per la verità, un accenno all’apertura della discussione sulla crisi si è avuta nel momento in cui un consigliere (Locorotondo?) ha criticato la nuda e cruda presentazione della nuova giunta fatta dal Sindaco, ma il tutto è rientrato nella normalità, quando il Presidente Ciraci ha chiesto non insistere sull’argomento poiché questo avrebbe costretto poi tutti a parlare! Ma proprio questo si sarebbe dovuto fare: parlare tutti e spiegare per quali motivi si rompeva una coalizione uscita vincitrice dalle elezioni, mentre si sono trovate intese tra gruppi politici prima contrapposti. Si doveva parlare di cosa si vuole fare ora e cosa non era possibile fare prima e perché!
Ma mi rendo conto che questi sono interessi di chi ha votato ed è amministrato da quella classe politica. Io, da forestiero (nnamorato di Ceglie!) mi limito ad evidenziare la bruttezza della sala consigliare: fredda, spoglia, inaccogliente. Assurda la divisione degli spazi con la metà dei consiglieri lontani e nascosti, visibili solo sporgendosi pericolosamente dalla balaustra che in ogni modo riesce a celare anche il poco visibile dalla gradinata del pubblico.
Incredibile l’impianto di amplificazione: non si capisce-sente niente! Nel dubbio di una mia fulminante sordità ho chiesto a colleghi spettatori che hanno confermato: “Non si capisce una parola!”
Brutte le enormi spoglie pareti di tutta la sala; non si potrebbe abbellirle con fotografie-stampe-dipinti della città?
Voglio terminare queste mie strampalate osservazioni con l’apprezzamento dell’ottimo resoconto di Stefano Menga. Questa è informazione, questo è quello che noi piccoli bloger/reporter di provincia dovremmo sempre fare. Bravo Stefano!
Sanmichelesalentino16giugno2013edmondobellanova