Un poeta (di Edmondo Bellanova)
“Grazie per avermi aperta la porta di casa”, dice Vincenzo Di Oronzo alla fine della serata per la presentazione del libro di Vincenzo Gasparro sulla sua opera di poeta e saggista. La voce del poeta, prima ferma e tagliente, diventa flebile; ha bisogno di una pausa e gli spessi occhiali gli servono,ora, per coprire il velo di commozione che prende i suoi occhi.
Vincenzo Di Oronzo vive a Roma, o meglio: abita a Roma, mentre il suo cuore è sempre rimasto nel paese che lo vide nascere. Sono tanti i ricordi che lo tengono legato, stretto, alla sua terra, ricordi nei quali lui si rifugia, quando vuole evadere la realtà e… sognare.
Sogni di un fanciullo stregato dal cigolio di un traino che morde le pietre della sua via Sant’Anna, affascinato dalla ragazza dai capelli neri e gli occhi bianchi (dalla tisi) che canta, sotto un lampione spento, in attesa di una annunciata tragedia. Ricordi di cantilene, suoni, sapori ed essenze, immagini di donne alla fontana in attesa di mutarsi in anfore e madri con cerchi di pane sulla testa.
Stretto nella sua “straordinaria riservatezza” ha avuto timore di ripercorrere le vecchie strade ed è tornato in punta di piedi, senza oltrepassare le soglie macerate di bianco; in silenzio per non svegliare gli spiriti del luogo e senza porre domande, con gli occhi bassi nel timore d’incontrare immagini non sognate. E’ tornato nel ventre (Kailia) del suo essere per non perdersi nei mondi paralleli, ambivalenti, doppi della sua esperienza artistica e di vita.
Ora, grazie all’iniziativa editoriale dell’Unitre, in tanti abbiamo conosciuto un “cegliese che onora la sua terra” e sarebbe sciocco non approfittare di questa scoperta per continuare un dialogo arricchente per tutti.
Splendida la Chiesa di San Demetrio che, restaurata da poco, ha ospitato l’incontro; è da rivedere l’impianto d’amplificazione, quasi inefficiente, e mi sembra necessaria la sostituzione dei fari d’illuminazione non idonei per il luogo.
Sanmichelesalentino28maggio2013edmondobellanova