Affermazione degli alunni del Comprensivo di San Michele Salentino nella Corsa Campestre
Prestazione di rilievo offerta dagli alunni della sezione della Scuola Secondaria di 1o Grado dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di San Michele Salentino, diretta dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Rita Augusta Primiceri, durante lo svolgimento della fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi di 1o grado di Corsa Campestre 2012/2013, tenutasi a Carovigno, presso il Parco “Principi di Frasso”, giovedì 21 marzo 2013.
Gli alunni partecipanti hanno conseguito ottimi piazzamenti individuali e di squadra, confermando in gara la bontà del lavoro svolto durante gli allenamenti sostenuti nelle lezioni del gruppo sportivo pomeridiano, in continuità con quanto profuso nelle lezioni curriculari. Il progetto, curato dal docente responsabile, Prof. Luigi Calò, con la preziosa collaborazione della Prof.ssa Carmen Galizia, vede la partecipazione di parecchi alunni che, secondo le proprie capacità, evidenziano un notevole impegno, sia negli allenamenti che durante le varie gare programmate.
I ragazzi e le ragazze, anni di nascita 2001/2002, hanno gareggiato solo a titolo individuale, senza classifica a squadra. I cadetti e le cadette, anni di nascita 1999/2000, hanno gareggiato a titolo individuale ed a squadra.
Da sottolineare la prova della squadra cadetta (Idrontino Vanessa, Venerito Helen, Monaco Katia) che, salendo sul gradino più alto del podio, si è aggiudicata il titolo provinciale, qualificandosi di diritto alle finali regionali di Leporano (TA) il 26 marzo prossimo.
Idrontino Vanessa, categoria cadette, oltre che affermndosi nella classifica a squadra, con le compagne Venerito Helen e Monaco Katia, ha conseguito, con una gara perfetta, anche il primo posto assoluto individuale. Azzarito Gabriele, categoria ragazzi, è salito sul podio piazzandosi al terzo posto. Amico Christian e Rubino Alessia, nella propria categoria, si sono classificati, al primo posto. Tutti gli altri atleti partecipanti a queste fasi provinciali hanno sfoderato un’ottima prova, piazzandosi tra i primi dieci posti o immediatamente a ridosso dei primi arrivati
ATLETI COMPONENTI LA RAPPRESENTATIVA SCOLASTICA DI CORSA CAMPESTRE
Categoria Ragazzi: Azzarito Gabriele, Epifani Daniele, Vitale Pietro. Categoria Ragazze: Bello Francesca, D’Amicis Arianna, Miccoli Roberta. Categoria Cadetti: Argentieri Valerio, Argentina Giuseppe, Chirico Antonio. Categoria Cadette: Idrontino Vanessa, Monaco Katia, Venerito Helen. Special Olimpics: Amico Christian, Rubino Alessia.
Proprio mentre si svolgevano le gare, ho appreso che Pietro Paolo Mennea era morto. La notizia mi ha colto di sorpresa, per certi versi inaspettata, e per un attimo un forte tono di mestizia e di sconforto mi ha invaso l’animo. Ma c’erano le gare da portare avanti, i ragazzi da sostenere, moralmente e fisicamente, nella performance sportiva cui si erano così alacremente preparati. Alla fine della manifestazione è subito riaffiorato, forte, il ricordo della figura sportiva ed umana di questo grande atleta, che è vivo e presente nella mia mente. Non voglio soffermarmi sui risultati strettamente sportivi conseguiti dall’atleta Mennea. Gli addetti ai lavori, gli appassionati di atletica leggera li conoscono bene e sono facilmente reperibili. Mennea, uomo del Sud, pugliese, atleta pulito sotto tutti i punti di vista, ha insegnato come la volontà e la determinazione possano essere valori determinanti per raggiungere risultati di eccellenza in qualsiasi campo, nello sport come nella vita. Un uomo nato gracile, ma capace di correre veloce come nessuno sarebbe riuscito per parecchi anni, grazie ai suoi piani intensissimi di allenamento: ogni anno 350 giorni tra allenamenti e gare, per circa 18 anni. Ma non è stato solo un grande sportivo. Parallelamente ha portato avanti una vita all’insegna dello studio. Aveva conseguito quattro lauree, in scienze politiche, giurisprudenza, scienze dell’educazione motoria e lettere. Alla fine della carriera agonistica si è dedicato all’insegnamento, ha esercitato la professione di avvocato e dottore commercialista, è stato autore di 20 libri. Ha anche svolto un ruolo politico: dal 1999 al 2004 è eurodeputato a Bruxelles. Ha fondato associazioni benefiche, aiutando gli altri, senza proclami, senza far rumore. Nel panorama dello sport italiano, Pietro Mennea può essere annoverato tra i primissimi, se non il più grande. Il suo esempio è per tutti, soprattutto per coloro che lavorano duramente.
Il nostro piccolo e modesto sforzo, nel cercare di crescere nella scuola tramite l’attività sportiva, vorrei che in questo momento sia rivolto a lui, all’esempio che è stato, che sia sprono a non mollare mai, anche di fronte alle difficoltà più evidenti ed ai momenti di sconforto che immancabilmente si presentano in itinere.
Ciao, grande Pietro!
Me lo ricordo lì, in ottava corsia;
recupera, recupera, recupera,….recupera, ha vinto!.
E poi, come ogni volta, il dito alzato verso il cielo.
Da ragazzi, Mennea era per noi sinonimo di velocità
Se uno si dava delle arie, il commento era “…e chi sei il presidente della Repubblica Leone?”:
Mentre se si vantava di qualcosa che avesse a che fare con l’essere veloci, immancabilmente c’era qualcuno che replicava “…si, è arrivato Pietro Mennea!”.
Uomo spigoloso e non sempre simpatico.
Come tutti quelli che possono “prendersi il lusso” di dire liberamente ciò che pensano.
http://www.youtube.com/watch?v=zAu1_wNEvSU
Menna era convinto che essere meridionale era qualcosa di diverso, che la vita dell’uomo del Sud è uno sprint, una gara di velocità, in cui si parte dieci metri più indietro (eterna Questione Meridionale). Perciò, per recuperare l’handicap, bisogna lavorare il triplo per mettersi almeno in parità. Il ricordo agonistico di Devina (finale dei 200 metri, Olimpiadi di Mosca 1980, vittoria sul filo di lana su Allan Wells) sembra incarnare proprio questa sua visione. In quel recupero mozzafiato, Mennea ha dimostrato che non è stato pari, ma grande, grandissimo, il primo, grazie al solo credo che lo contraddistingueva: il lavoro, l’impegno, il sacrificio, senza mezzi termini, nello sport come nella vita. Per quanto concerne la simpatia, a me risultava simpaticissimo proprio perché era così, schivo, antidivo, libero da condizionamenti di varia natura. Bellissima una sua poesia: “Libertà”. Un uomo che resterà sempre un esempio positivo, soprattutto per i giovani.
Luigi Calò