Francesco, da Buenos Aires, “progressista”

Nessuno se lo aspettava più. E invece alle 19,07 è arrivata la fumata bianca. La Chiesa romana ha un nuovo Papa. E la folla di Piazza San Pietro lo ha accolto con un boato di gioia. Con le campane che suonavano a festa.
Il nuovo Pontefice è Jorge Mario Bergoglio, argentino, il primo Pontefice sudamericano della storia. Si chiamerà Papa Francesco I.
È molto vicino ai poveri e ai disagiati delle periferie. 76 anni, gesuita, è arcivescovo di Buenos Aires. Viene considerato fra i progressisti. È stato nominato cardinale nel febbraio 2001. Rischiò di diventare Papa già ai tempi dell’elezione di Papa Benedetto XVI. Allora prese 40 voti.
Nato in una famiglia di origine piemontese di Portacomaro Stazione, frazione di Asti, ha studiato dapprima come tecnico chimico, poi in seminario, quindi nel 1958 è entrato a far parte come novizio della Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia.
 
Dal 1964 ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires, ricevendo poi l’ordinazione sacerdotale il 13 dicembre 1969.
 
Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a Provinciale dell’Argentina è stato rettore della facoltà di teologia e filosofia a San Miguele, nel 1986 è stato in Germania per il completamento del dottorato, prima del ritorno in patria, nella città di Córdoba, dove è diventato direttore spirituale e confessore della locale chiesa della Compagnia di Gesù.
 
Il 20 maggio 1992 è nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca.
 
Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d’Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.
 
Dopo la nomina cardinalizia da parte di papa Giovanni Paolo II, il 21 febbraio 2001 con il titolo di San Roberto Bellarmino, è stato eletto a capo della Conferenza Episcopale Argentina, dal 2005 al 2011, Bergoglio è stato da sempre considerato uno dei candidati più in vista per l’elezione a Pontefice nel conclave del 2005. Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella Curia Romana, Bergoglio aveva secondo gli osservatori dalla sua parte lo schieramento compatto dei vescovi latinoamericani, e lo stesso Joseph Ratzinger, poi divenuto papa come Benedetto XVI sarebbe stato fra i cardinali che avrebbero appoggiato la sua elezione. Secondo alcuni, contrarietà sarebbe stata espressa dall’allora Segretario di Stato Angelo Sodano.
 
La ricostruzione più puntuale del conclave, raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli, e che consiste nel diario di un cardinale elettore, indica in Bergoglio il cardinale più votato in conclave dopo Ratzinger.
 
Il 13 marzo 2013 alle 20:13 (ora italiana) è stato eletto Papa assumendo il nome di Francesco I.

Un Commento a “Francesco, da Buenos Aires, “progressista””

  • midiesis:

    Riceviamo da Michele Macelletti e pubblichiamo di seguito:

    La scelta del nuovo vescovo di Roma di prendere il nome di Francesco rappresenta una svolta epocale per la Chiesa cattolica. Mai nessun pontefice, infatti, aveva in questi otto secoli scelto di chiamarsi come il poverello di Assisi, richiamandosi cioe’ a colui che si spoglio’ da tutti i suoi averi per meglio “vivere secondo la forma del Vangelo” piuttosto che “vivere secondo la forma della Chiesa di Roma”. Un’ elezione che sembra confermare una scelta spiritualista e antimaterialista…di tendenza ad una religiosita’ intensa che rinuncia al valore degli averi per il valore dell’essere ! L’augurio a Papa Francesco e’ di poter trovare la forza e la collaborazione per condurre un magistero impegnativo come quello che lo attende.

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