Vendola, il comunista? (di Nando De Vitis)

Ho guardato Ballarò solo all’inizio, per pochi minuti. Cioè fino al punto in cui il Comunista (?) Vendola dopo una circumnavigazione forbita ha detto che le retribuzioni dovrebbero avere un limite minimo e uno massimo. Facendo l’esempio di… 
1500 euro per quello minimo e non più di 10 volte quello minimo il limite massimo.
Deduco quindi che uno stipendio di 1500 euro e uno di 15 mila per Vendola non sono stridenti. Vanno bene.
Essì che lui è uno di quelli che, guarda caso, tende al limite superiore.
Come dire, bello essere comunisti col culo degli altri.

4 Commenti a “Vendola, il comunista? (di Nando De Vitis)”

  • midiesis:

    Vendola è al secondo mandato consecutivo come Governatore della Puglia. Ma ha per caso fatto operazione di perequazione sul suo stipendio con la media degli stipendi dei pugliesi?
    Pare che sia rimasto invariato come gli stipendi dei suoi consiglieri.

  • Forse un modo per risolvere la cosa ci sarebbe, obbligare questi signori ad equiparare il loro stipendio a quelli degli operai delle fabbriche. Due sarebbero le alternative o non ci sarebbero più politici (magari) oppure lo stipendio degli operai salirebbe a più di diecimila euro.

  • Lillino:

    Bravo Nando, osservazione giusta e condivisa, ma la mia meraviglia e che ci sei arrivato solo adesso e prendendo per esempio Vendola, quando nella nostra piccola comunità ci sono tanti comunisti conosciuti che lo fanno con il culo degli altri, da anni , anzi da sempre. Parlare è una cosa razzolare è un’altra.

  • devina:

    Caro Lillino,
    mai avuto infatuazioni politiche per chicchessia, mai avuto “amici politici” a nessun livello; ma nello stesso tempo non mi sono mai precluso di confrontarmi con chiunque mi sia capitato di interagire, amici o meno che fossero nel quotidiano.
    A questo chiunque ho sempre detto ciò che pensavo, senza giri di parole, anche ai comunisti ai quali (nemmeno tanto larvatamente) tu fai riferimento.
    E nel farlo ho dovuto dare conto solo al mio pensiero. Che è libero.
    Non devo poi certo fare il resoconto con bollettino di quelle che sono le mie vicissitudini relazionali.
    Anche al mio amico Lorenzo Caiolo, che stimo, gli chiedo chi glielo fa fare a imbrattarsi con gentaglia di tal fatta.
    Sbagli poi di grosso a dire che “ci sono arrivato adesso”.
    I politci lì ho SEMPRE sfanculati e considerati carne putrefatta, anche i compagni di estrema sinistra, tutti responsabili, moralmente (perchè penalmente ognuno lo è individualmente), di questo drammatico buco nero che è diventato lo “stato sociale”.
    nando

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