Coincidenze (di Edmondo Bellanova)

Sarà stata la verve di Giuseppe Ayala o l’intensa intimità della nostra bella piazza o la leggera tramontana che mitigava la calura di quest’estate, ma ieri abbiamo vissuto una bella serata!

La gente era tanta e sino alla fine è rimasta seduta, incollata alle pericolose sedie bianche, interessata dalle osservazioni storiche e politiche del giudice Ayala.

Al Sindaco Piero Epifani e all’assessore Maria Stella Menga va il merito d’aver voluto quest’incontro che ha finalmente dimostrato l’interesse dei sanmichelani non solo alla “pizzica-pizzica” ed alla “musica, sparata a tutto volume”ma anche ad iniziative culturali di questo genere.

Spero che il successo invogli l’amministrazione a continuare su questa strada.

Come dice Nando De Vitis, il Giudice AYALA si è dimostrato un ottimo e brillante intrattenitore e questo ha certamente contribuito a renderlo simpatico a tutti noi, ma la storia è altra cosa e la verità, pur unica, non ha mai una sola faccia.

Con l’analisi delle sue “Troppe coincidenze” il giudice vuole dimostrare, e ci riesce, lo stretto legame che intercorre tra la classe politica, mafia e corpi separati dello Stato.

Il magistrato ha elencato un susseguirsi di date, eventi,  fatti e persone che sono già a conoscenza dell’opinione pubblica, ma ha omesso di trattare il ruolo della magistratura in tutta questa storia. Facilmente si possono trovare coincidenze tra la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con l’allontanamento dal “palazzo dei veleni” di Palermo e gli ultimi loro “interessi giudiziari”. La mafia ha le sue responsabilità e per fortuna in qualche caso ne ha risposto… ma la magistratura risponde delle sue? Ricordo le avvilenti sedute del CSM di quei giorni.

Altra coincidenza che non mi ha convinto è quella relativa alla strategia delle stragi operata dalla mafia solo sino ad una certa data! Dice Ayala: sarà una coincidenza ma da quando è nata la seconda repubblica le stragi sono finite, sono finiti gli ammazzamenti di mafiosi, giudici, giornalisti e politici. Significa che dopo la rottura dell’accordo fondato sull’impunibilità dei mafiosi, ora, oggi, tra mafia e politica c’è un nuovo patto? Ed allora qual è la novità!

Ayala sbaglia quando ritiene di tutti noi la colpa di questo connivente rapporto della società civile con la criminalità organizzata. Se in termini astratti è condivisibile contrapporre ai sistemi mafiosi la crescita culturale di un popolo, ci sono delle responsabilità dirette, immediate non delegabili che restano in capo allo Stato, alla classe politica, alle forze dell’ordine ed alla magistratura ed i giudici devono fare sino in fondo il loro dovere.

Troppi giudici (coincidenza!), appena dopo un caso arrivato agli onori della cronaca,  passano alla politica per poi tornare alla magistratura (senza interruzione di progressione in carriera) vecchi, stanchi e disillusi e forse inutili. Altri hanno avuto destini diversi ed è giusto considerarli “eroi” mentre, e qui non ci sono più coincidenze, altri non hanno trovato la morte ma salotti buoni in cui amabilmente discutere di gossip, nomine politiche ed incarichi di governo e laute pensioni cumulabili! Certo è difficile per un magistrato esercitare il suo compito istituzionale (lautamente retribuito) tra una presentazione e l’altra di un libro e per il dott. Giuseppe Maria Ayala, Consigliere presso la Corte d’Appello dell’Aquila – I  Sezione Penale, la cosa sembra impossibile visto il ritmo del suo girovagare per tutta Italia.

Era nostro ospite anche l’architetto Montanari, fratello del capo scorta del giudice Borsellino, ma non intendo commentare il suo intervento. La riservatezza dovrebbe essere una virtù ed un dovere in certi casi!

sanmichelesalentino9luglio2012edmondobellanova

Un Commento a “Coincidenze (di Edmondo Bellanova)”

  • devina:

    Caro Mondino,
    le tue considerazioni sono interessanti e condivisibili.
    Ma mi chiedo, e ti chiedo: perché non le hai esternate formulando una domanda al dott. Ayala?
    ndtv

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