Profili: Vic Chesnutt (di Nando De Vitis)
PROFILI
(Musica della controra per anime Borderline)
Vic Chesnutt
C’è riuscito alla fine il vecchio Vic a togliersi la vita. L’ha fatto la notte di Natale del 2009 dopo alcune ore di coma.
Costretto su una sedia a rotelle, dopo essere rimasto paralizzato a causa di un incidente d’auto in stato di ubriachezza, Vic Chesnutt, era cresciuto a Zebulon (nella Georgia) laddove era stato adottato.
Paraplegico, la mano destra rattrappita e contratta, suonava la sua chitarra acustica (che non disdegnava di distorcere) in modo poco ortodosso, come piace a noi: zero tecnica (ma chi se ne fotte) e tanto cuore, per un canzoniere di folk songs dove su un impianto scheletrico e minimale c’era spazio per incursioni stordenti nel blues e nel rock.
Anima malata e depressa cercava conforto nell’alcool di cui continuò ad abusare anche dopo l’incidente.
Per passare poi alle droghe e all’uso terapeutico della marijuana.
Spostatosi ad Athens, dove verrà scoperto da Michael Stipe (dei REM) che produrrà i primi due lavori, ci ha lasciato un quindicina di album composti con uno stile di scrittura che si muove sul confine della sofferenza emotiva.
Storie spesso autobiografiche che coagulano tutto il dolore, la rabbia, la depressione, lo sconforto e la malinconia di una vita vissuta su di una sedia a rotelle su cui, durante i concerti, sembrava non trovare pace.
Sino a quel tragico epilogo che, a 45 anni di età, ha posto definitivo sigillo.
—-
In questi ultimi anni ho seguito Nando nella sua ricerca “perenne” nel rock underground e non me ne sono mai pentito. Nei viaggi fatti insieme ho conosciuto, dal vivo, Bobo Rondelli, gli Afterhours, i Zen Circus, Joan As Police Woman e tanti altri, ed ancora altri artisti ascoltati nella sua “discoteca mobile” che è la sua Croma.
E’ con la stessa “curiosità” che seguirò questa nuova sua rubrica dal titolo PROFILI (Musica della controra per anime Borderline).
Rubrica interessante ma, secondo me, fuori stagione.
Chi ha voglia di ascoltare canzoni intimiste quando ha una T-Shirt piena zeppa di sudore, QUANDO l’ultima fetta d’anguria dal frigo se l’è mangiata quello/a stronzo/a di tuo/a *inserire grado di parentela random*, QUANDO sa che un plotone di fottute zanzare Vietcong è nascosto nella foresta pronto ad attaccare appena si socchiudono le palpebre.
Non scherziamo
Nando. Non conoscevo questo artista e confesso che questo è stato il primo e credo unico pezzo che ho ascoltato. Troppo poco per esprimere un giudizio soggettivo-oggettivo.
Con tutto il rispetto per la persona, però….
Madonna mia! Dopo l’ascolto non mi sorprende che si sia suicidato, ho avuto la stessa voglia pure io. Sfido io….deprimiti oggi, deprimiti domani… e non raccontare a me la situazione della disabilità.
Comunque…de gustibus…a me non è piaciuto!
Un abbraccio.
Cari Bad Seed e Stefania,
è stato un caso iniziare “Profili” con Vic Chesnutt.
Il senso della rubrica non è quello di scandagliare una possibile colonna sonora per le nostre “sfighe quotidiane”, ma di rendere omaggio ad una musica (della controra) che purtroppo non sempre gode della giusta visibilità.
Avrei potuto iniziare, in questo senso, con il post-punk dei Virgin Prunes, con la voce stellare di Tim Buckley o con il Krautrock dei Can; in ogni caso staremmo parlando di gente che spesso rimane relegata sullo sfondo.
Gente, comunque, che chi è abituato a muoversi sul confine (il “borderline” in senso metaforico del titolo) di una cultura “altra”, ovvero alternativa, riconosce e sceglie come propri compagni di viaggio.
Che sia poi un paraplegico come Vic, un nichilista sfrenato e semidelinquente come John Jydon Rotten, un’amazzone punk come Palmolive o un personaggio fascinoso e glamour come Marc Bolan, poco cambia.
A presto.
ndtv
… sì, certo, nel caso specifico è solo una mia “”idiosincrasia”". Oltre alla frutta di stagione c’è anche la mòsica di stagione (o almeno… nella mia testa funziona così): Vic Chesnutt mi sembra troppo poco estivo (per inciso: le canzoni, in estate, dovrebbero suonare TUTTE come ‘Rocks’ dei Primal Scream). Se Stefania Nigro avesse ascoltato Vic Chesnutt non so… facciamo l’8 dicembre le avrebbe comunque fatto cag*re ma il periodo sarebbe stato giusto!
O almeno, nella mia testa funziona così…
E infatti fai benissimo. Ho già detto che non conoscevo questo artista ma mi ripropongo di ascoltarlo in seguito e con attenzione. In fondo, non si finisce mai di imparare, e chi ama la musica come me è sempre alla ricerca di nuove sonorità ed emozioni nascoste. Non si sa mai da dove possano arrivare!
[...] Profili: Vic Chesnutt (di Nando De Vitis) Categorie: MusicaTags: Nando De Vitis [...]