PIETRO GATTI. UN POETA!
Questa volta l’occasione del ritorno a Ceglie Messapica è la presentazione dell’opera omnia di Pietro Gatti.
Non tento neanche di iniziare un resoconto critico-letterario della serata. Dovevate starci ed allora avreste goduto della brillantezza delle relazioni del prof. Gerardo Trisolino, di Lino Angiuli giornalista-editore e di Raffaele Nigro.
Intendo, invece, dare risalto ad alcune vicende collaterali emerse dagli interventi.
Intanto, in tutta la serata è rimasto predominante e prepotente l’orgoglio della figlia e del genero del poeta che difficilmente si arrenderanno al lento, inesorabile e forse scontato affievolimento della conoscenza dell’opera e della figura di don Pietro Gatti.
L’avvocato Nicola Ciracì (condannato a rappresentare il ruolo dell’Amministrazione Comunale) con i suoi modi eleganti ed essenziali, riafferma la volontà della Città di identificarsi in Pietro Gatti, Emilio Notte, la Gastronomia e, continuando un discorso iniziato con la precedente amministrazione Federico, annuncia un progetto culturale da realizzarsi proprio nel Castello che ospita la manifestazione.
Freddo, lucido, purtroppo vero, forse spietato è l’intervento di Raffaele Nigro. Nessuno spazio ad entusiasmi commemorativi! Ha riconosciuto il valore di questo poeta dialettale, ma non ha nascosto la grande difficoltà di inserire in un più ampio discorso editoriale l’opera di Pietro Gatti. Secondo lui sarà anche difficile che nella scuola, tra i giovani, si possa far conoscere questo poeta perchè oggi la società sembra aver perso la voglia di impegnarsi in pensieri profondi, in autoanalisi, in riflessioni sull’essere e sul senso della vita. Difficile il successo per un’opera dialettale con suoni, accenti e cadenze ormai sconosciuti agli stessi cegliesi ed uno” scritto” ancora più indecifrabile!
Quindi…tutto inutile? No! Raffele Nigro si sbaglia! La sua barba ormai bianca non è il simbolo di una raggiunta serenità e ponderata saggezza, ma la conseguenza di tante lotte combattute, vinte e perse nel “sistema”. Pietro Gatti, con la sua poesia, resta un’oasi, l’isola sulla quale approdare nel momento in cui non troveremo nella TV, nella omologazione, nella globalizzazione, le risposte ai nostri bisogni.
“PIETRO GATTI, POETA
Volume 1° e 2°
A cura di Donato Valli
Manni Editore- 2010” sanmichelesalentino05agosto2010edmondobellanova
Caro Edmondo,
intanto voglio ringraziare il prezioso Pino Santoro che mi ha salvato da un’imperdonabile distrazione; Pur essendo io un “seguace” di midiesis m’ero perduto questo tuo prezioso intervento sul “nostro Pietro Gatti” che, in un accesso di egoismo, mi spingo a considerare “il mio” Pietro Gatti. Sono con te quando ti dichiari non d’accordo con il pessimismo di Raffaele Nigro: il blog http://pietrogatti.splinder.com/ è nato anche perchè “nella scuola, tra i giovani, si possa far conoscere questo poeta”; come dichiara l’insegna Pietro Gatti, la sua opera e la sua lingua, la nostra lingua, devono restare. L’opera deve essere conosciuta e tramandata, la lingua non deve diventare “lingua morta”, questo non per becera e miope “conservazione”, ma per uno sviluppo più armonico della comunità cegliese a Ceglie e fuori Ceglie. Conoscere e riconoscere la tradizione della propria terra è essenziale per chi vuole costruire un futuro di civile e armonica convivenza.
Giacomo Nigro
esercizio di dialetto sempre di Giacomo: http://blobblogging.wordpress.com/2010/03/01/esercizio-di-dialetto/
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