Giacimenti radioattivi e materiale tossico nel territorio cegliese
Segnaliamo, vista la vicinanza territoriale dei Comuni di Ceglie Messapica e San Michele Salentino, l’avviso che segue pubblicato sul blog “Il diavoletto” con il quale il Comune di Ceglie Messapica, su segnalazione dell’ARPA di Bari, invita i cittadini a segnalare eventuali giacimenti radioattivi o di materiale tossico depositati alcune decine di anni fa nel territorio in questione.
Questo il commento del “Diavoletto” di Ceglie Messapica: “A quanto sembra altri nostri concittadini stanno lottando contro questo male che si sta accanendo in maniera particolarmente funesta. Qua sotto l’appello istituzionale. Vi consiglio vivamente di leggerlo e di collaborare.
Ma in mano a chi siamo capitati? Di fronte ad una situazione così grave l’ARPA si permette di lanciare un pubblico appello improvvisato invece di MONITORARE CON ESTREMA URGENZA il nostro territorio? – Questo è il gruppo su facebook. Attiviamoci anche noi“
Dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno:
Pare che all’Arpa siano arrivate segnalazioni da un gruppo di giovani, aderenti all’associazione “Ceglie contro il cancro”, interessati a capire se l’incidenza di un’alta incidenza di tumori, anche tra loro coetanei, abbia una spiegazione, ovvero che sia dovute a presunte presenze di materiali tossici (uranio?). Anche il sindaco Luigi Caroli fa rifermento a queste dicerie che vengono da lontane e mai confermate. Almeno fino a questo momento. «Di questa possibile presenza nel nostro territorio – afferma il sindaco Caroli – ne sento parlare da quando ero ragazzo e in questi ultimi tempi le voci sono tornate alla ribalta proprio in conseguenza dell’alta incidenza di tumori riscontarti».
Un interrogativo che rimane «ed è per questo che abbiamo voluto intraprendere questa iniziativa per dare una risposta all’Arpa», spiega ancora il sindaco. Ma non si corre il rischio di diffondere allarmismo e piegare l’immagine della città? «Probabilmente può sembrare così – la risposta di Luigi Caroli – ma abbiamo voluto rischiare perché è più importante la salute dei miei concittadino che ogni altro discorso. E più che rimanere nel dubbio vogliamo mettere sul campo per fugare una volta per tutte questo interrogativo; in questo confidiamo molto sulla collaborazione dei cegliesi che possono indirizzare eventuali ricerche».
Anche se, ripetiamo, appare poco responsabile immaginare che ci sia gente che sappia e che abbia taciuto per così molto tempo. Ovvero se c’è qualcuno che sa e che non parla può essere che abbia qualche interesse (compenso dietro utilizzo terreno)? Anche questa potrebbe essere, qualora ci fossero realmente rifiuti tossici una spiegazione al silenzio. Ma, a questo punto è bene fugare ogni dubbio e l’amministrazione deve attivare l’Arpa e tutti gli organismi competenti per monitorare il territorio cegliese e scoprire eventuali presenze. Continuare, a questo punto e dopo il clamore suscitato, a far finta di niente è molto pericoloso. E davvero l’immagine della città può essere compromessa per sempre.
Leggi tutto l’articolo: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=483399&IDCategoria=1
Alcuni amici hanno trovato sul sito tribuna libera la richiesta dell’Arpa in merito ai presunti giacimenti radioattivi nel territorio di Ceglie Messapica che di seguito pubblichiamo:
http://www.midiesis.it/midiesis/wp-content/uploads/2012/01/arpa-ceglie.pdf
La richiesta dell’Arpa appare sibillina.
Come dire…Ci è arrivata questa segnalazione (non specificando se è firmata o meno, e senza un’ubicazione del presunto luogo esplicitata)e adesso arrangiatevi.
A prima vista appare uno scherzo di cattivo gusto, tuttavia ritengo che valga la pena indagare. Considerando che Ceglie non è Napoli, non dovrebbe essere difficile individuare i siti di interesse, almeno quelli legali, degli ultimi 30 anni e fare le dovute rilevazioni.
Per il resto che dire?
Siamo tutti sotto questo cielo.
Servirebbe un po’ di chiarezza, di accortezza e di rigore nell’utilizzo (da parte dei soggetti interessati, a vario titolo) della terminologia specifica.
Perchè una cosa è un “giacimento”, altra è “una (certa) quantita di materiale depositato”.
Il quadro della situazione cambia completamente da un caso all’altro.
L’idea, comunque, è quella che si stia procedendo “a tentoni”.