Ancora sulla questione “anonimi” su midiesis (di Rocco D’Urso)

Chi ha seguito negli anni passati le vicende del nostro sito, ed in particolare le conseguenze subite da certi commenti anonimi, si ricorderà che proprio di questo ne abbiamo discusso e ridiscusso fino a determinare alcune nostre decisioni.
Ciò che Stefania e Mondino dicono, nei commenti all’articolo “Il sindaco giustiziere colpisce ancora!“, in favore dell’anonimato contrasta con chi vorrebbe, invece, scrivere e rapportarsi con persone che hanno un nome, un cognome ed una storia ed ha difficoltà a farlo proprio perché non ha la possibilità, con l’anonimato, di “guardarsi negli occhi”. In tanti, ve lo assicuriamo, non hanno più scritto proprio perchè permettevamo ciò.
Sono scelte che bisogna fare, e tralasciamo, per non ripeterci, le conseguenze subite negli anni passati, scelte che ci portano a fare molta attenzione ai commenti che pervengono, pubblicando, quindi, anche scritti anonimi ma rispettosi e garbati.
La questione “la volpe” è diversa. L’anonimo garbatissimo potrebbe identificarsi in quanto ciò che scrive non suscita alcun problema all’amministratore del sito ne agli interessati coinvolti nella discussione. Ma noi ci poniamo una domanda: perchè non identificarsi allora?
Se poi da parte di “la volpe” vi è la sensibilità a pervenire ad alcune regole fondamentali del vivere in una comunità “guardandosi negli occhi” e dialogare apertamente e sinceramente, gli proponiamo il cambio dei ruoli: “la volpe” è un amministratore e prende delle decisioni poco democratiche e come contro un anonimo su un sito fa delle considerazioni. “La volpe” non so se accetterebbe tale ruolo. Forse ora si, perché è dall’altra parte… Forse egli stesso (o egli stessa) rappresenta un ente sociale (sindacale, politico, ecc.) per cui ha difficoltà, per il ruolo che occupa, ad esternare alcuni pensieri che andrebbero pure bene per il posto che occupa ma che non ha il coraggio, per chissà quale motivo, di farlo.
D’altro canto, chi ora è oggetto di critica da parte di “la volpe”, per potersi tutelare e controbattere, non avrebbe diritto a “guardare negli occhi” l’anonimo?
Allora, capite come sia difficile gestire tali situazioni per garantire una discussione trasparente e priva di strumentalizzazioni di varia natura?
Ripetiamo, le varie vicissitudini ci hanno portato a queste determinazione, vicissitudini non poco problematiche, anzi. Quindi, se qualcuno ha voglia di proporre una bacheca virtuale dove appiccicare lamentele e critiche anonime su ciò che succede a San Michele Salentino lo può fare benissimo aprendosi un proprio blog gratuitamente, vi sono tante risorse free sul web, ma si deve assumere la propria responsabilità.
Noi non siamo disposti a farlo.

4 Commenti a “Ancora sulla questione “anonimi” su midiesis (di Rocco D’Urso)”

  • Stefania:

    sei il gestore e decidi tu, agli altri la libertà di accettare (continuando a scrivere) o meno (smettendo). Comprendo le tue ragioni ma a me sembra una dittatura della maggioranza contro la minoranza degli anonimi; ma magari mi sbaglio, solo che la vedo così…

    Per favore, almeno un’occhiata a quello che dice il grande giurista Stefano Rodotà sull’argomento…

    http://www.igf-italia.it/igf-italia09/125?task=view

  • midiesis:

    Stefania, ti ringrazio per aver condiviso il link dell’intervento del Prof. Rodotà che ho visto ed ascoltato e dal quale emerge come la questione “anonimato” sia ancora un problema, salvo alcuni casi estremi e particolari lontani dalla nostra realtà sammichelana.
    La maggior parte dei commenti anonimi che sono pervenuti su midiesis.it, infatti, hanno una natura prettamente politica (botte e risposte tra le varie fazioni) percui, per una corretta ed efficace comunicazione, è indispensabile conoscere l’interlocutore, altrimenti il confronto ed il dialogo viene meno perché chi si espone apertamente con le proprie idee non accetta di rapportarsi con un fantasma.
    La cosa che mi fa rabbia è che vi è gente che, pur appartenendo a quelle forze politiche progressiste, utilizzi queste forme per “comunicare” i propri pensieri e dare giudizi a destra e a manca, consapevoli che il nostro tessuto sociale/politico/culturale si basa proprio sull’omertà per mantenere e far crescere il potere politico ed economico.
    Se vuol parlare, si parli apertamente. Vi sono vari modi di dire le cose, giuste o sbagliate che siano, l’importante è l’assunzione delle responsabilità di ciò che si dice.
    E’ patetico alzare la bandiera della lotta contro questo sistema politico/culturale e poi parlare da “fantasmi”.

  • Ciao Rocco, ti ho spedito una e-mail.
    Fammi sapere se l’hai ricevuta, solo questo.

  • Nessun ringraziamento Rocco.
    Ciao

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